Il Garante della Privacy sanziona Windtre e Iliad per raccolta illecita dei dati personali e contatti promozionali indesiderati, effettuati senza consenso
WindTre ha ricevuto una sanzione dal Garante della Privacy per trattamento illecito di dati personali nell’ambito delle attività promozionali aziendali. Dagli accertamenti condotti dall’Authority è emerso che numerosi clienti della società hanno ricevuto contatti promozionali indesiderati, effettuati senza consenso tramite sms, e-mail, fax, telefonate e chiamate automatizzate e che i call center che hanno collaborato con WindTre hanno raccolto illecitamente informazioni personali degli utenti per conto dell’azienda stessa. Alcuni clienti hanno inoltre riferito di non essere stati messi in condizione di esercitare il diritto di revoca del consenso o di opposizione al trattamento dei propri dati per finalità di marketing e hanno lamentato la pubblicazione di informazioni personali negli elenchi telefonici pubblici nonostante l’opposizione espressa.
Nel mirino del Garante è finita anche Iliad, a cui sono state contestate carenze relative alle modalità di accesso ai dipendenti ai dati di traffico.
L’intervento dell’Authority, spiega la Dire (www.dire.it), “mette per l’ennesima volta in evidenza le carenze degli strumenti di cui il cittadino dovrebbe poter usufruire per tutelarsi dal telemarketing selvaggio- spiega Federconsumatori, in un comunicato-. Episodi come questo si aggiungono alle segnalazioni di pratiche commerciali invasive e non di rado persino aggressive che ogni giorno pervengono alle nostre sedi: la prassi dimostra che nel settore delle telecomunicazioni i gestori continuano a portare avanti comportamenti spesso scorretti e a gestire le proprie politiche commerciali secondo modalità quantomeno discutibili, nel totale disinteresse dei diritti degli utenti. Si tratta di condotte inaccettabili, che riportano in primo piano il problema dell’entrata in vigore della nuova normativa sull’estensione del Registro delle Opposizioni. I tempi di attuazione delle modifiche si stanno rivelando fin troppo lunghi, anche a prescindere dalla grave emergenza sanitaria che il Paese ha dovuto affrontare: è necessario garantire agli utenti il rispetto delle proprie scelte e della privacy attraverso strumenti efficaci ed evitare che i cittadini rimangano in balìa delle aziende, quotidianamente bersagliati da telefonate e messaggi promozionali indesiderati”.