Autostrade, verso l’accordo dopo 6 ore di Consiglio dei ministri: via i Benetton, primo socio Cassa depositi e prestiti
Si è chiuso poco prima delle 6 del mattino un consiglio dei ministri durato oltre sei ore, nel corso del quale il governo ha dato corpo a una nuova trattativa con Aspi sulla revisione della concessione autostradale. Accolte le richieste del governo, a cominciare dalla più importante che prevederebbe la progressiva uscita di Atlantia dalla compagine societaria, sebbene con una transazione della durata di un anno con un passaggio intermedio a quota 10%. I vincoli tariffari e la questione della manleva, delle responsabilità sul crollo del ponte Morandi, che sono in corso di accertamento processuale e che investono al momento anche 21 funzionari del Mit.
Conte- spiegano fonti ministeriali- ha minacciato la chiusura della mediazione se il punto non fosse stato inserito nella proposta di Aspi. La riunione è stata orientata fin dall’inizio dalla posizione tenuta dal presidente del consiglio Giuseppe Conte che si è seduto al tavolo con una impostazione che ha lasciato ad Atlantia pochi margini di trattativa.
“O accetta o sarà la revoca“, hanno riferito fonti di governo facendo riferimento ai punti che il Mit e il Mef avevano chiarito alla società fin dall’incontro a Porta Pia del 9 luglio scorso. Ma lo scoglio più grande il premier ha dovuto affrontarlo quando prima della mezzanotte il consiglio dei ministri è stato sospeso e Conte ha avuto un chiarimento prima a tre con il titolare dell’Economia Roberto Gualtieri e con la ministra delle Infrastrutture Paola De Micheli, poi un faccia a faccia decisivo per il prosieguo del consiglio con il solo Gualtieri.
Fonti di governo riferiscono che va ascritto a Gualtieri gran parte del lavoro grazie al quale Autostrade e Palazzo Chigi hanno potuto tenere aperto il tavolo della trattativa. Di fatto la situazione si è sbloccata quando Aspi ha fatto pervenire una nuovo proposta– mano a mano dettagliata e aggiornata nel corso della notte.
Il passaggio decisivo che ha di fatto riaperto i giochi sarebbe avvenuto quando Atlantia ha offerto la disponibilità a cedere direttamente l’intera partecipazione in Aspi, pari all’88 per cento, a Cdp (Cassa Depositi e prestiti) e a investitori istituzionali di suo gradimento.
Ora a quanto apprende l’agenzia di stampa Dire (www.dire.it) saranno Mef e Mit, con il supporto di Cdp a sostanziare l’accordo, seguendo il dossier nei suoi dettagli operativi. Sul piano politico, oltre al chiarimento con il Pd – che fonti ministeriali descrivono come uno scontro senza risparmio di toni accesi– si segnala l’irritazione del ministro Teresa Bellanova a nome di Italia Viva, quando il consiglio è stato sospeso e la trattativa è ripresa per stanze separate. Peraltro Italia viva al termine della riunione giudica positivamente l’intesa, a patto precisano fonti del partito, che si realizzi per com’è stata dettagliata progressivamente nel corso della notte.