Rinosinusite cronica grave con polipi nasali: omalizumab riceve parere europeo positivo come terapia aggiuntiva ai corticosteroidi intranasali
Se sarà approvato, omalizumab sarà il primo trattamento per i polipi nasali che mira specificamente e blocca le immunoglobuline E (IgE), contribuendo a ridurre le dimensioni dei polipi nasali stessi (definite da Nasal Polyp Score, NPS) e a migliorare i sintomi. In genere la Commissione europea – che esaminerà la raccomandazione del Chmp – emette la sua decisione finale entro due mesi.
“I pazienti con rinosinusite cronica con polipi nasali soffrono di sintomi persistenti – come congestione nasale, dolore facciale, perdita del senso dell’olfatto e del gusto, difficoltà respiratorie e disturbi del sonno – che possono compromettere in modo significativo la qualità della loro vita. Purtroppo, molti pazienti continuano a manifestare sintomi nonostante lo standard terapeutico e diversi interventi chirurgici ai seni paranasali” – ha affermato Enrico Heffler, Professore Associato in Medicina Interna alla Humanitas University di Milano e allergologo presso l’unità di Medicina Personalizzata, Asma e Allergia dell’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano (MI) -“Omalizumab è specificamente concepito per bloccare le immunoglobuline E, che sono un driver chiave nel pathway infiammatorio; se sarà approvato, il farmaco fornirà ai pazienti ai quali i corticosteroidi intranasali non garantiscono un adeguato controllo della malattia un’opzione terapeutica che ha dimostrato di migliorare sia i sintomi che la qualità della vita”.
L’opinione positiva del Chmp si basa sui risultati degli studi di fase III POLYP 1 e 2, pubblicati sul Journal of Allergy and Clinical Immunology nel giugno 20201. Questi studi replicati hanno dimostrato che i pazienti trattati con omalizumab hanno ottenuto miglioramenti statisticamente significativi nel NPS medio (POLYP 1: -1,08; p <0,0001; POLYP 2: 0,90; p = 0,014) e nel Nasal Congestion Score (NCS) quotidiano (POLYP 1: -0,89; p = 0,0004, POLYP 2: -0,70; p = 0,0017) rispetto al placebo alla settimana 241 (endpoint co-primari). Tutti i pazienti hanno ricevuto INC (mometasone spray nasale) come terapia di base. In entrambi gli studi i pazienti trattati con omalizumab hanno dimostrato miglioramenti significativi nel NPS e nel NCS già alla prima valutazione (settimana 4) rispetto al placebo1.
Tra gli endpoint secondari, sono stati osservati miglioramenti nel Sino-Nasal Outcome Test 22 (SNOT-22; una valutazione della qualità della vita correlata alla salute), nello University of Pennsylvania Smell Identification Test (UPSIT), nel Total Nasal Symptom Score (TNSS) e nel senso dell’olfatto. Inoltre, sono state osservate riduzioni del gocciolamento retronasale (rinorrea posteriore) e del naso che cola (rinorrea anteriore)1. Nel corso degli studi, omalizumab è stato generalmente ben tollerato, e il suo profilo di sicurezza è stato coerente con gli studi precedenti.
Gli studi clinici POLYP 1 e POLYP 2
POLYP 1 e POLYP 2 sono studi di fase III replicati, disegnati per determinare l’efficacia e la sicurezza di omalizumab rispetto al placebo in pazienti adulti con rinosinusite cronica grave con polipi nasali (CRSwNP) che hanno avuto una risposta inadeguata alla terapia quotidiana con corticosteroidi intranasali (INC). Entrambi gli studi erano randomizzati, multicentrici, in doppio cieco e controllati con placebo. POLYP 1 ha arruolato 138 pazienti, mentre POLYP 2 ne ha arruolati 127, con e senza anamnesi di chirurgia o precedente uso di corticosteroidi sistemici. Gli endpoint co-primari per entrambi gli studi sono stati la variazione alla settimana 24 rispetto al basale del Nasal Congestion Score (NCS) giornaliero medio e del Nasal Polyp Score (NPS). Ai pazienti degli studi sono stati somministrati omalizumab o placebo mediante iniezione sottocutanea ogni 2-4 settimane.
Gli endpoint secondari includevano la variazione alla settimana 24 rispetto al basale del Sino-Nasal Outcome Test-22 (SNOT-22), dello University of Pennsylvania Smell Identification Test (UPSIT), del senso dell’olfatto medio giornaliero, del gocciolamento post-nasale, del naso che cola e del Total Nasal Symptom Score (TNSS); la variazione alla settimana 16 rispetto al basale del NPS e del NCS; e la percentuale di pazienti che richiedevano una terapia al bisogno (corticosteroidi sistemici per ≥3 giorni consecutivi e/o polipectomia nasale) entro la settimana 24. La riduzione della necessità di un intervento chirurgico fino alla settimana 24 è stata pre-definita come pazienti che ottengono un NPS di ≤4 (≤2 per ciascuna narice) e almeno un miglioramento della differenza minima clinicamente importante (≥8,9 punti) nel test SNOT-22. È stata anche valutata la percentuale di pazienti comorbidi con asma che hanno dimostrano un miglioramento della differenza minima clinicamente importante (≥0,5 punti) nell’Asthma Quality of Life Questionnaire (AQLQ) entro la settimana 24.
Gli endpoint esploratori includevano la percentuale di pazienti nella popolazione aggregata che hanno ottenuto un miglioramento di ≥2 punti e ≥1 punto nel NPS e un miglioramento di ≥1 punto nel NCS. Gli eventi avversi (EA) sono stati valutati per gravità e per la loro potenziale relazione causale con il farmaco in studio. I pazienti sono stati monitorati fino alla settimana 28 come follow-up di sicurezza.
La rinosinusite cronica con polipi nasali (CRSwNP)
La rinosinusite cronica con polipi nasali (CRSwNP, chronic rhinosinusitis with nasal polyps) è una malattia infiammatoria che colpisce circa il 4% della popolazione mondiale. È una malattia che può debilitare i pazienti adulti, caratterizzata da infiammazione del naso e dei seni paranasali con presenza di polipi infiammatori benigni (polipi nasali) sulla mucosa dei seni o della cavità nasale, i quali possono bloccare il normale flusso dell’aria2-4. È possibile avere un solo polipo o diversi, e la loro dimensione può variare da microscopica a diversi centimetri.
I sintomi possono includere blocco/ostruzione nasale, congestione nasale, secrezione nasale, dolore/pressione facciale e riduzione o perdita dell’olfatto. La CRSwNP viene diagnosticata mediante un esame fisico con endoscopia. La malattia può essere associata ad asma, fibrosi cistica e sensibilità all’aspirina. È anche associata a una significativa morbilità e a una riduzione e conseguente compromissione della qualità della vita. I pazienti con CRSwNP riportano una qualità della vita significativamente ridotta rispetto alla popolazione generale, con un impatto maggiore nei pazienti con malattia più grave, in presenza di altre patologie (comorbidità) o nei quali la CRSwNP non ha risposto al trattamento (malattia refrattaria).
Gli attuali trattamenti per questa malattia, dopo lo standard terapeutico, sono la chirurgia e cicli intermittenti di steroidi sistemici. Spesso questi trattamenti non sono efficaci nel controllare i sintomi cronici nel lungo periodo, a causa della ricrescita dei polipi nasali. Dopo l’intervento chirurgico ai seni paranasali, i polipi si ripresentano fino all’80% dei casi, con circa il 40% di pazienti che richiede almeno un ulteriore intervento chirurgico. Circa l’80% delle persone rimane incontrollata per 3-5 anni dopo l’intervento chirurgico ai seni paranasali.