Due anni di Cristiano Ronaldo alla Juventus: impatto positivo del portoghese per ora, però, i trofei scarseggiano nella bacheca juventina
Arrivato nell’estate del 2018, il talento portoghese non ha tradito le aspettative che portava con sé e sta contribuendo alla causa bianconera con i suoi goal anche quest’anno. Il bilancio personale del talento di Funchal è sicuramente positivo, cosa che non si può però dire se andiamo ad analizzare quello della società torinese.
Cristiano Ronaldo, settimo portoghese in bianconero
CR7 è sicuramente, assieme a Messi, il giocatore più forte del nuovo millennio; qualora ci dovessero essere dubbi sul “gusto” basta soffermarsi sulle statistiche e si fa presto a capire che ci troviamo di fronte a un fenomeno vero e proprio. L’avventura di Ronaldo alla Juventus è cominciata esattamente due estati fa, quando con un clamore assordante il talento passò dal Real Madrid alla Juventus facendo schizzare il titolo in borsa della società. Sicuramente, quello commerciale è uno dei motivi che ha spinto la “Vecchia Signora” a convincersi di sborsare 31 milioni all’anno fino al 2022 e a pagare ben 100 milioni di euro al Real: senza il ritorno economico e d’immagine, gli Agnelli non avrebbero fatto quest’operazione. Ma l’acquisto di Ronaldo aveva e ha anche un altro obiettivo: vincere ancora di più e non soltanto in campionato, dove anche quest’anno esperti di scommesse sulla Serie A e addetti ai lavori confermano la Juventus vincitrice, bensì anche in Europa. E la storia della Juventus dice che i portoghesi hanno quasi sempre vinto in Europa con la maglia bianconera: Rui Barros la Coppa UEFA, Paulo Sousa l’ultima Champions portata a Torino quando ancora si chiamava Coppa dei Campioni e Dimas le successive Supercoppa UEFA e Coppa Intercontinentale. Gli altri lusitani passati per Torino non hanno lasciato un segno indelebile.
Ronaldo vuole la Champions, così come Buffon
Come dicevamo, uno dei principali motivi dell’acquisto di Ronaldo è quello di affermarsi in Europa. La Juventus ha perso ben tre finali di Champions League negli ultimi 17 anni: nel 2017 contro il Real proprio di Ronaldo, nel 2015 contro il Barcellona di Messi e nel 2003 nella storica finale tutta italiana contro il Milan di Ancelotti e Inzaghi, terminata ai rigori. Ora i bianconeri vogliono una vittoria in Europa che manca dal 1996, proprio quando Paulo Sousa con il numero 6 sulla maglia faceva coppia con Deschamps in un centrocampo tutto corsa e intelligenza. Inoltre, altro atleta nello spogliatoio juventino altamente motivato a vincere l’unico trofeo che manca nella propria teca personale è Gianluigi Buffon, che, tornato da Parigi nell’estate 2019, è più che mai intenzionato a “regalarsi” questo trofeo che per il portiere più forte di tutti i tempi è diventata quasi un’ossessione. CR7 invece potrebbe stabilire un record ed eguagliare il record di Clarence Seedorf: vincere la Champions con tre maglie diverse. Il portoghese è attualmente il primo calciatore in assoluto come vittorie nella massima competizione europea, ben cinque, una con gli inglesi del Manchester United e quattro con la camiseta blanca del Real Madrid.
Per ora, però, i trofei scarseggiano nella bacheca juventina: quest’anno la squadra di Sarri ha “già” perso due titoli sui quattro disponibili, lasciando alla Lazio la Supercoppa Italiana e al Napoli la Coppa Italia. La Champions League è assolutamente alla portata dei bianconeri e si sa che se in una competizione del genere i dettagli fanno la differenza, anche la personalità, che non manca né a Cristiano Ronaldo né a Buffon, Bonucci e Chiellini, può ribaltare le carte in tavola da un momento all’altro.