Saldi estivi 2020 al via l’1 agosto in tutta Italia con sconti maggiori rispetto al 2019 secondo le associazioni dei consumatori. Consigli per gli acquisti
Saldi estivi al via da domani, sabato 1 agosto, in tutta Italia, con sconti in netta salita. Secondo lo studio dell’Unione Nazionale Consumatori, che ha analizzato i ribassi effettivamente praticati dai commercianti negli ultimi anni secondo le rilevazioni dell’Istat, stimando il trend di quest’anno, l’abbigliamento registrerà un abbassamento dei prezzi del 22,5%, in deciso aumento rispetto ai precedenti saldi estivi, quando lo sconto si era attestato al 21,1%.
Le Calzature segneranno un ribasso del 22,2%, 2,5 punti percentuali di differenza rispetto al 19,7% del luglio 2019.
Nel complesso, per Abbigliamento e calzature lo sconto sarà del 22,4%, in rialzo nel confronto con la scorsa estate (20,9%).
Nel dettaglio, il record della convenienza spetta agli Indumenti, che con -24,4% registrano l’abbassamento dei prezzi maggiore, mentre il ribasso minore, come sempre, spetta agli accessori (guanti, cravatte, cinture…), con una flessione dei listini del 15,1%, anche se in netto miglioramento rispetto ad un anno prima (-14%).
“I commercianti, avendo venduto pochissimo dopo la riapertura del 18 maggio, hanno deciso di alzare gli sconti praticati, specie considerato che le vendite promozionali nei 30 giorni che precedono i saldi, consentite dalla gran parte delle regioni in deroga alla normativa pre Covid, si sono rivelate un fallimento” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
“I dati Istat, comunque, attestano che bisogna diffidare degli sconti superiori al 50%, che spesso nascondono fondi di magazzino o prezzi vecchi gonfiati. L’abitudine di ritoccare il prezzo vecchio così da alzare la percentuale di sconto ed invogliare maggiormente all’acquisto, è dura a morire. Per questo suggeriamo ai consumatori di guardare sempre al prezzo effettivo da pagare e di non farsi incantare da ribassi troppo elevati” conclude Dona.
Tabella : sconto praticato nei saldi
Lug
2019 |
STIMA LUG. 2020 | |
Abbigliamento e calzature | 20,9 | 22,4 |
Calzature | 19,7 | 22,2 |
Abbigliamento | 21,1 | 22,5 |
Indumenti | 23,2 | 24,4 |
Accessori | 14 | 15,1 |
Fonte: UNC su elaborazione dati Istat
Di seguito i consigli “anti-bidone” dell’Unione Nazionale Consumatori per i saldi estivi 2020.
1) Prodotti difettosi. Conservate sempre lo scontrino. Non è vero che i capi in saldo non si possono cambiare. Valgono le regole di sempre. Il negoziante è obbligato a sostituire l’articolo difettoso. Avete due mesi di tempo (non 7 o 8 giorni) per denunciare il difetto del capo e per ottenere la sua sostituzione o riparazione. La scelta è del consumatore, salvo che il rimedio richiesto sia impossibile o eccessivamente oneroso per il venditore rispetto all’altra soluzione (non potete prendere la sostituzione delle scarpe solo perché è rotto un laccio, in tal caso dovete accettare la riparazione). Se il cambio non è possibile, ad esempio perché manca la vostra taglia, avete diritto alla restituzione dei soldi (non ad un buono) o, se preferite, ad una riduzione del prezzo.
2) No ai fondi di magazzino. Le vendite devono essere realmente di fine stagione: la merce messa in saldo deve essere l’avanzo della stagione che sta finendo, non fondi di magazzino. Come accorgersene? Un tempo suggerivamo di stare lontani da quei negozi che a fine stagione avevano ancora, per ogni articolo, tutte le taglie ed i colori. Ma, con l’invenduto di questi mesi, non è più un criterio utile. Oggi, l’unica è essere aggiornati sulle tendenze dell’ultima stagione.
3) Confrontate i prezzi. Non fermatevi mai al primo negozio, ma confrontate i prezzi di più esercizi. Eviterete di mangiarvi le mani. A volte basta un giro in più per evitare l’acquisto sbagliato o per trovare prezzi più bassi.
4) Idee chiare. Cercate di avere le idee chiare sulle spese da fare prima di entrare in negozio: sarete meno influenzabili dal negoziante e correrete meno il rischio di tornare a casa carichi di capi di abbigliamento, magari anche a buon prezzo, ma dei quali non avevate alcun bisogno e che non userete mai.
5) Bontà del capo. Valutate la bontà della merce guardando l’etichetta che descrive la composizione del capo d’abbigliamento (fibre naturali o sintetiche, lino o cotone…). Pagare un prezzo alto non implica che sia un prodotto di qualità.
6) Diffidate degli sconti esagerati. Gli sconti superiori al 50% spesso nascondono merce non esattamente nuova o prezzi vecchi gonfiati. L’abitudine di ritoccare il prezzo vecchio così da alzare la percentuale di sconto ed invogliare maggiormente all’acquisto, è dura a morire. Per questo suggeriamo ai consumatori di guardare sempre al prezzo effettivo da pagare e di non farsi incantare da ribassi troppo elevati.
7) Servitevi preferibilmente nei negozi di fiducia o acquistate merce della quale conoscete già il prezzo o la qualità, così da poter valutare autonomamente la convenienza dell’acquisto.
8) Negozi e vetrine. Controllate il prezzo e non acquistate nei negozi che non espongono il cartellino che indica il vecchio prezzo, quello nuovo e la percentuale dello sconto, anche se in alcune regioni non è obbligatorio farlo. Il prezzo deve essere inoltre esposto in modo chiaro e ben leggibile. Controllate che fra la merce in saldo non ce ne sia di nuova a prezzo pieno. La merce in saldo deve essere separata in modo chiaro dalla “nuova”. Diffidate delle vetrine coperte da manifesti che non vi consentono di vedere la merce.
9) Datevi un budget.
10) Contattateci. Se avete problemi, ricordiamo che gli esperti dell’Unione Nazionale Consumatori sono a disposizione degli iscritti all’associazione attraverso lo sportello generico sul nostro sito oppure attraverso la pagina Unc su Facebook
Di seguito i consigli dell’Unione Nazionale Consumatori per fare acquisti in sicurezza:
1) Ingresso. Non entrate nei negozi che non hanno il detergente per la disinfezione delle mani all’ingresso del negozio o nei quali il commerciante non indossa la mascherina, che, è bene ricordare, va indossata nei luoghi al chiuso accessibili al pubblico e comunque in tutte le occasioni in cui non sia possibile garantire continuativamente il mantenimento della distanza di sicurezza. Controllate anche se ci sono guanti “Usa e getta” a disposizione dei clienti.
2) Occhiata all’interno. Date un’occhiata all’interno prima di entrare. Gli accessi dovrebbero essere regolamentati e scaglionati. Per locali fino a quaranta metri quadrati può accedere una persona alla volta, oltre a un massimo di due operatori. Se, quindi, vedete assembramenti, state alla larga, come minimo fino a che non viene meno la ressa (che è comunque un indice del fatto che in quel negozio non si stanno rispettando le buone prassi, quindi, se entrate, prestate più cautela). In ogni caso devono esserci le informazioni per garantire il distanziamento dei clienti in attesa di entrata.
3) Portate la mascherina.
4) Disinfettate le mani sia in entrata che in uscita.
5) Utilizzate i guanti monouso messi a disposizione dei clienti. L’ISS, infatti, suggerisce ai commercianti che sarebbe meglio se il cliente entrasse nel negozio senza guanti, utilizzando invece quelli monouso forniti dall’esercente, per essere sicuri che siano puliti.
6) Prova dei capi: verifica preventiva. Il commerciante dovrebbe impedire il contatto con la merce esposta da parte del cliente senza guanti. Se non fa rispettare questa regola, meglio non provare gli abiti e stare alla larga. I dispenser con gel idroalcolici dovrebbero stare anche all’ingresso delle cabine di prova. L’Iss suggerisce al commerciante, come possibile ulteriore precauzione, di non mettere a disposizione del cliente i capi provati nella stessa giornata, lasciandoli in ambiente ventilato e comunque non umido. Se, quindi, vedete che un capo appena indossato da un altro cliente viene subito esposto, meglio storcere il naso.
7) Prova dei capi. E’ possibile che non vi diano la possibilità di provare il capo. Non c’è mai stato l’obbligo di far provare gli abiti. E’ sempre stato rimesso alla discrezionalità del negoziante. In passato consigliavamo di diffidare di questi commercianti, ma non questa volta (può essere indice di serietà). In ogni caso, l’Iss di sanità suggerisce ai commercianti di vietare la prova degli abiti che possano entrare in contatto con il viso (ad esempio maglioni o altri capi che vengono infilati dalla testa) rappresentando questa pratica un valido strumento per limitare la probabilità di eventuale contaminazione degli indumenti. Bene saperlo!
8) Carta di credito. Meglio pagare con carta di credito e non con contanti, così da non avere resto. Sul sito del ministero della Salute, infatti, suggeriscono di lavarsi le mani dopo aver utilizzato soldi.