Porto Leon debutta con l’EP “Fantasmi del passato”: un viaggio musicale sfrontato e affascinante, sfrecciando con personalità fra rock, (brit) pop e trap
Un viaggio musicale sfrontato e affascinante, che sfreccia con personalità fra rock, (brit) pop e trap. Una proposta artistica che se ne frega dei generi e delle mode e mette a nudo l’anima sincera di Porto Leon: una delle voci più autentiche e sincere nella nuova musica italiana.
«Fantasmi del passato principalmente perché alla fine questo EP racchiude le prime canzoni che ho scritto e che quindi ormai parlano di cose che appartengono già al mio passato – spiega l’artista alla Dire Giovani (www.diregiovani.it) –. Inoltre, sono anche i miei pezzi un po’ più cantautorali e che quindi provano a “somigliare” ai grandi cantautori italiani che ho ascoltato per tanto tempo».
Fra arpeggi di chitarra acustica e loop elettronici, con una lingua che po esse fero e po esse piuma, Porto Leon mostra uno stile vocale unico e immediatamente riconoscibile, fatto di vocali allungate à la Liam Gallagher o di frasi strappate via alle emozioni, degne di un primo Vasco Rossi e del cantautorato italiano più sopra le righe.
Come sfondo delle sue storie c’è Roma che coccola o bastona, la Caput Mundi che fa godere o che accompagna la nostalgia: in Fantasmi del Passato c’è la testimonianza vivida e mai didascalica di un legame profondo e viscerale con la propria città.