Coronavirus: il rischio di contagio tra moglie e marito non è alto secondo un’indagine svolta dal Centro Medico Altamedica di Roma
Moglie e marito possono stare sereni: condividere il letto e praticare una regolare attività sessuale non rappresenta un grave rischio Covid. Sicuramente non più di quanto accade nello svolgimento delle normali attività quotidiane fuori dalle mura di casa. E’ quanto emerge da uno studio condotto da Altamedica Medical Center di Roma, che ha valutato la trasmissione del virus Sars-Cov-2 in 40 clusters familiari composti da 110 membri (80 genitori e 30 figli) che hanno vissuto a stretto contatto con coniugi affetti da Covid-19 durante il lockdown. La trasmissione del virus tra i due coniugi è stata rilevata mediante test sierologico per valutare la presenza di IgM e IgG specifiche per il virus.
Nel dettaglio dallo studio emerge che tra le 26 famiglie con trasmissione virale tra i due coniugi, si è registrata la presenza del virus in 10 donne e 16 uomini. Solo 10 coniugi affetti da Covid-19 ha mostrato la presenza di sintomi (modesti), mentre gli altri 16 sono risultati asintomatici. Il distanziamento familiare è stato attuato solo in 2 famiglie su 26. Tra i 12 figli conviventi in queste 26 famiglie solo 1 è risultato essere positivo al test sierologico, in particolare in una delle famiglie in cui non si sono adottate misure di distanziamento.
Le 14 famiglie con mancata trasmissione virale, composte 6 donne affette e 8 uomini affetti ed i rispettivi coniugi, hanno vissuto in casa con i 18 figli (10 maschi e 8 femmine) di età compresa tra 1 e 30 anni, risultati negativi al test sierologico. Tra queste 14 famiglie solo 4 hanno mantenuto il distanziamento in casa dopo la comparsa dei primi sintomi, quali febbre ed anosmia. Le restanti 10, malgrado la presenza in 4 di esse del coniuge paucisintomatico hanno deciso di non adottare norme di distanziamento in casa, condividendo quindi lo stesso letto e utilizzando gli stessi spazi. Inoltre, il mancato distanziamento in casa è stato riportato anche nelle ultime 6 famiglie in cui i pazienti erano completamente asintomatici.