Via libera europeo al sistema di etichetta a batteria “Nutrinform Battery” messo a punto dall’Italia: nel nostro Paese partirà la sperimentazione
Il “Nutrinform Battery”, o etichetta a batteria, è ora pronto per essere applicato in Italia su base volontaria. Il sistema di etichettatura nutrizionale messo a punto dalle istituzioni italiane e contenuto in un decreto interministeriale, firmato dai ministri allo sviluppo economico, salute e politiche agricole, ha infatti ricevuto il via libera dalla Commissione Europea. Il via libera, attraverso la procedura Tris, volta a valutare eventuali incompatibilità con il diritto dell’UE, era necessario per poter adottare lo schema sui prodotti in vendita in Italia.
Arrivato a maturazione dopo alcuni anni di studio, come spiega Garantitaly intende contrastare quello a tre colori francese, il “Nutriscore” che è già stato adottato da vari Paesi dell’Unione e, volontariamente, da alcuni colossi multinazionali dell’alimentazione. Il “Nutrinform Battery”, che invece è monocromatico, non intende condizionare le scelte dei consumatori spingendoli all’acquisto di questo o quel prodotto, ma ha un approccio educativo.
Attraverso i numeri esposti nelle caselle del Nutrinform e il simbolo grafico della batteria, i consumatori avranno la possibilità di capire sia la quantità di calorie e di nutrienti che assumono, sia l’incidenza di questi nutrienti sulla dieta quotidiana generale.
“L’etichetta a batteria salva il Made in Italy dagli attacchi del “NutriScore” francese e dei semafori inglesi che penalizzano la dieta mediterranea e le grandi produzioni di qualità Dop e Igp italiane, un modello che, sotto la spinta delle multinazionali boccia ingiustamente quasi l’85% in valore del Made in Italy a denominazione di origine (Dop) che la stessa Ue dovrebbe invece tutelare e valorizzare. È inaccettabile spacciare per tutela del consumatore un sistema che cerca invece di influenzarlo nei suoi comportamenti orientandolo a preferire prodotti di minore qualità” afferma il presidente di Coldiretti Ettore Prandini.
“Dai governi precedenti a quello attuale e fino alle opposizioni: il supporto del Parlamento, ma anche degli altri attori della filiera, è stato fondamentale per un lavoro sinergico che ci ha permesso di raggiungere uno scopo che ci riguarda tutti. Grazie a questa collaborazione il riconoscimento è ancora più significativo. L’approccio innovativo dello schema italiano, basato sull’informazione e sull’educazione invece che sulla proibizione, risponde molto meglio di altri sistemi alla nostra cultura alimentare, che affonda le sue radici sulla dieta mediterranea. La piramide alimentare ci ricorda che non esistono cibi buoni o cattivi in assoluto, ma corrette quantità e frequenze di consumo per ogni alimento” sottolinea Ivano Vacondio, presidente Federalimentare.
“Non possiamo che applaudire alla valutazione della Commissione perché promuovendo l’etichetta a batteria premia un sistema volto a tutelare il consumatore e a promuovere una corretta educazione alimentare dove gli alimenti non vengono ‘promossi’ o ‘bocciati’ a seconda della presenza di un determinato ingrediente, ma sono valutati in un’ottica complessiva. Particolare soddisfazione per l’esclusione dal Nutrinform Battery, in virtù delle loro caratteristiche di eccellenza, dei prodotti Igp e Dop. Un riconoscimento importante alla distintività dell’agroalimentare italiano sempre più condivisa a livello europeo” conclude Luigi Scordamaglia di Filiera Italia.