Il digiuno intermittente: ecco benefici e controindicazioni della dieta. Un giorno di magro a settimana e poche semplici regole per ritrovare il benessere
Il digiuno intermittente proposto dal dottor Stefano Erzegovesi, psichiatra, nutrizionista e primario del Centro Disturbi del Comportamento alimentare dell’IRCCS Ospedale San Raffaele, nel suo libro “Il digiuno per tutti-Basta un giorno alla settimana per un corpo sano e una mente lucida” (Vallardi) è un metodo di restrizione calorica che prevede un giorno di magro a settimana e può aiutare a perdere peso, regolare il proprio stile di vita e imparare ad ascoltare i segnali del proprio corpo, per una maggiore consapevolezza di sé.
Dove nasce l’idea
Il digiuno è una pratica antichissima, primordiale: basti pensare al suo utilizzo nelle religioni e nella storia. È una fonte di autocontrollo che permette una maggiore lucidità per la mente e una condizione di riposo per il corpo.
“L’idea è quindi sfruttare le potenzialità del digiuno per elaborare un metodo valido per tutti coloro che trovano difficoltoso seguire e portare a termine una dieta o semplicemente desiderano cambiare le proprie abitudini alimentari a vantaggio di uno stile di vita più sano” spiega il dottor Erzegovesi.
In cosa consiste il metodo del digiuno intermittente
Questo metodo prevede un giorno a settimana di semidigiuno e sei giorni di sana dieta mediterranea a base vegetale, associata ad uno stile di vita consapevole e attivo che preveda una buona dose di attività fisica, relazioni con gli altri e qualche minuto al giorno da dedicare all’ascolto di se stessi senza l’utilizzo di cellulare o tablet.
Durante il giorno di magro basta prestare attenzione alla quantità e alla qualità del cibo ingerito, limitandosi al consumo di:
- verdure di stagione;
- grassi vegetali di ottima qualità (ad esempio olio extravergine e frutta secca);
- brodi;
- cibo fermentato ricco di probiotici;
- almeno un litro e mezzo di liquidi.
“A livello metabolico, se le nostre cellule vengono lasciate con meno cibo, per soddisfare i bisogni di energia si verifica una reazione: il nostro corpo si adatta al digiuno e si attrezza per produrre energia andando ad attingere alle riserve cellulari. Sostanzialmente il corpo si ingegna per consumare ciò che ha, mettendo in moto una serie di meccanismi a livello cellulare che eliminano i materiali di scarto accumulato, cimentandosi in quelle che possiamo definire pulizie di primavera” spiega il dottor Erzegovesi.
Ancora più importanti del giorno di magro sono gli altri sei giorni: lo scopo di questo digiuno intermittente non è la sola perdita di peso, ma l’acquisizione dei giusti strumenti che ci portino ad amare l’alimentazione sana tutti i giorni della nostra vita, senza che essa venga percepita come parentesi temporanea o addirittura come un sacrificio.
Il digiuno deve, infatti, fungere da stimolo per acuire la nostra capacità di ascoltarci e di distinguere la vera fame da quella scatenata da fattori connessi alla sfera emotiva, per imparare ad apprezzare le verdure, non solo per le loro proprietà ma anche perché possono rivelarsi gustose al punto da averne voglia anche nel resto della settimana.
Per chi è indicato il digiuno intermittente
Il digiuno è un atto medico a tutti gli effetti e solo un adulto in buona salute può seguire tranquillamente questo stile alimentare; è comunque necessario che, prima di iniziare, si informi il proprio medico di fiducia, soprattutto in caso di disturbi preesistenti, come ad esempio, ipertensione, anemia o diabete. E’ importante evitare il “fai da te” e avere sempre uno specialista come punto di riferimento.
Gli “effetti collaterali” a cui si può andare incontro interessano prettamente le conseguenze della chetosi:
- mal di testa o giramenti;
- una lieve sensazione di nausea;
- senso di fiacchezza.
Fastidi che possono essere superati bevendo uno o due bicchieri di liquidi.
Più attenzione deve essere prestata da coloro che, ad esempio, assumono con regolarità dei medicinali. In questo caso è necessario che la situazione venga presa in esame dal medico e che con lui si discuta il da farsi.
Per chi non è indicato
Il digiuno intermittente è invece totalmente da evitare per bambini e adolescenti, perché si trovano ancora in piena fase di crescita, e donne in gravidanza che devono evitare situazioni stressanti.
Esso può rivelarsi un vero e proprio nemico per coloro chi soffre di disturbi alimentari e non hanno alle spalle uno specialista in grado di aiutarli.
Ad ogni modo, il digiuno non va mai preso alla leggera, è un qualcosa che così come inizia, deve necessariamente finire poiché il suo protrarsi può portare a forme di malnutrizione e alle pesanti conseguenze sullo stato di salute da essa derivanti.