Il dottorato nazionale in Intelligenza artificiale: un’opportunità per il Paese. L’obiettivo è quello di creare un sistema competitivo su scala mondiale
L’Intelligenza artificiale (Ai) è il pilastro di una nuova rivoluzione industriale che, secondo la Commissione Europea, avrà lo stesso impatto di trasformazione sulla società e l’industria prodotto in passato dal motore a vapore e dall’elettricità. Il McKinsey Global Institute stima che entro il 2030 l’AI porterà ad una crescita del 16% del Pil mondiale e avrà un impatto sul 70% delle aziende. Complessivamente, il mercato dell’intelligenza artificiale in Italia è agli albori, con una spesa in tecnologie nel settore di poche centinaia di milioni di euro l’anno. Questi dati sono in linea con lo studio McKinsey sul livello di “prontezza” (Ai readiness) delle varie nazioni all’utilizzo dell’Ai, che ci colloca tra i paesi che al momento mostrano una “moderata” capacità di sfruttare i benefici economici che derivano da quest’innovazione, ma con un potenziale ampiamente positivo, soprattutto se le tecnologie saranno sfruttate in settori industriali strategici per il Paese quali il manifatturiero, la robotica industriale e di servizio e l’agroalimentare.
A questo scopo il Mur ha costituito presso il Consiglio nazionale delle ricerche un Comitato con il compito di elaborare la strategia italiana nell’alta formazione per l’Ai e ha finanziato con 4 milioni di euro il Cnr e con 3,85 milioni di euro l’Università di Pisa al fine di implementare la strategia elaborata dal Comitato per dar vita al Dottorato nazionale in Intelligenza artificiale. L’obiettivo è quello di creare un sistema competitivo su scala mondiale e in grado non solo di trattenere in Italia i nostri migliori laureati, ma anche di attrarre talenti dagli altri Paesi. “L’intelligenza artificiale rappresenta uno dei settori ad alto impatto che condizioneranno la competitività dei Paesi nel prossimo futuro. Su questo l’Italia deve investire per avere un ruolo internazionale ed essere in grado di competere sulle tecnologie avanzate. Il dottorato nazionale in Intelligenza artificiale è il primo passo verso questa direzione”, afferma Gaetano Manfredi, ministro dell’Università e della ricerca.
Il primo risultato del Comitato è la convenzione appena firmata per istituire un Dottorato nazionale in Intelligenza artificiale (PhD-AI.it) che, con il coordinamento del Cnr e dell’Università di Pisa, si articolerà in cinque corsi, promossi sul territorio nazionale da raggruppamenti di università ed enti pubblici di ricerca, ciascuno coordinato da un’università capofila:
- PhD-AI.it: Area salute e scienze della vita, coordinato dall’Università Campus Bio-Medico di Roma;
- PhD-AI.it: Area agrifood e ambiente, coordinato dall’Università degli Studi di Napoli Federico II;
- PhD-AI.it: Area sicurezza e cybersecurity, coordinato da Sapienza Università di Roma;
- PhD-AI.it: Area industria 4.0, coordinato dal Politecnico di Torino
- PhD-AI.it: Area società, coordinato dall’Università di Pisa.
Oltre alle università capofila e al Cnr parteciperanno ai cinque corsi del PhD-AI.it altre università ed enti di ricerca italiani, selezionati mediante una chiamata aperta che verrà lanciata nel mese di settembre. L’obiettivo è chiamare a raccolta tutte le risorse nazionali per perseguire l’eccellenza scientifica e, allo stesso tempo, garantire un’ampia e qualificata copertura delle università ed enti di ricerca nazionali.
I dottorandi del PhD-AI.it riceveranno sia una “formazione orizzontale”, sugli aspetti fondazionali dell’Ai, comune tra i cinque corsi, sia una “formazione verticale”, relativa alla propria area di specializzazione. Il Dottorato nazionale in Intelligenza artificiale sarà coordinato dal Consiglio di Coordinamento Nazionale, che promuoverà, integrerà e coordinerà le attività formative comuni tra le diverse sedi.
Il PhD-AI.it prenderà avvio con l’anno accademico 2021/2022 (37° ciclo). Per i primi due cicli (37° e 38°) sono già disponibili complessivamente 194 borse (97 cofinanziate dal Cnr e 97 cofinanziate dal ministero attraverso l’Università di Pisa), per un investimento complessivo che, col co-finanziamento degli atenei, supera i 15 milioni di euro. Il bando di ammissione al PhD-AI.it verrà pubblicato agli inizi del 2021 e i corsi avranno inizio a novembre 2021.
Uno studio sui lavori scientifici nel settore dell’AI, basato su dati Scopus di Elsevier, posiziona l’Italia al decimo posto a livello mondiale come numero di pubblicazioni. Analizzando però il loro impatto scientifico vediamo che l’Italia si colloca al quinto posto. “L’Italia può sicuramente contare su un grande punto di forza: la qualità della sua ricerca scientifica. Il nuovo dottorato nazionale in Intelligenza artificiale nasce da una forte sinergia tra il Cnr e l’università e mette a sistema le migliori competenze nazionali. L’Italia deve ripartire dalla ricerca, digitale e intelligenza artificiale sono cruciali per il futuro del paese”, conclude il presidente del Cnr, Massimo Inguscio.