Essere umane: a Forlì gli scatti leggendari di donne


Dal 28 novembre la mostra Essere Umane a Forlì: fotografe donne raccontano l’ultimo secolo, tra cambiamenti dei costumi sociali e questioni di genere

Dal 28 novembre la mostra Essere Umane a Forlì: fotografe donne raccontano l’ultimo secolo, tra cambiamenti dei costumi sociali e questioni di genere

Lee Miller nella vasca da bagno di Hitler, i volti dei contadini nella grande depressione di Dorothea Lange, le donne contemporanee celebrate nel calendario Pirelli da Annie Leibovitz: sono alcune delle oltre 250 fotografie leggendarie scattate da donne e che parlano di e alle donne che si potranno ammirare in “Essere Umane”. E’ il titolo della mostra fotografica curata da Walter Guadagnini, che inaugurerà ai Musei di San Domenico di Forlì il 28 novembre come evento di apertura del Festival del Buon Vivere 2020, per proseguire fino al 20 febbraio 2021.

Dai primi decenni del ‘900 alla contemporaneità raccontati dagli scatti-sguardi femminili, quando, grazie all’affermazione delle prime riviste illustrate, la fotografia è diventata il principale linguaggio della comunicazione contemporanea. In mostra sarà possibile seguire questa evoluzione coi reportage di guerra e i cambiamenti dei costumi sociali, la ricostruzione post-bellica e le questioni di genere, l’affermarsi della società dei consumi e l’osservazione del ruolo della donna nei paesi extra-occidentali.

“Abbiamo voluto creare una mostra che per ampiezza di orizzonte e qualità delle autrici possa posizionarsi tra le più importanti rassegne dedicate alle fotografe di tutto il mondo- spiega Guadagnini- mettendo insieme le autrici che con i loro scatti hanno raccontato l’ultimo secolo con immagini di un Buon Vivere praticato, ma anche spesso negato”.

La mostra Essere Umane, spiega la Dire (www.dire.it), si articolerà in tre sezioni: dagli anni Trenta agli anni Cinquanta, col tema grande crisi economica statunitense degli anni Trenta, la seconda guerra mondiale e la successiva ricostruzione, tramite gli sguardi delle americane Dorothea Lange, Margareth Bourke-White, Berenice Abbott, Lee Miller, Lisette Model e Ruth Orkin, e delle europee Tina Modotti, Gisele Freund e Inge Morath.

La seconda sezione va dagli anni Sessanta agli anni Ottanta e il focus si concentra sui grandi rivolgimenti sociali e di costume, la guerra del Vietnam, l’affermazione della società dei consumi, la mafia e le questioni di genere, che hanno caratterizzato il periodo. Tra le presenze, si citano Susan Meiselas, Eve Arnold, Annie Leibovitz, Diane Arbus, Lisetta Carmi, Carla Cerati, Dayanita Singh, Graciela Iturbide, Paola Mattioli, Claudia Andujar.

Infine, gli ultimi anni del Ventesimo secolo e i primi del Ventunesimo, guardando all’emersione di tutte quelle culture extra-occidentali che portano con sé anche tutta una serie di questioni relative al ruolo femminile all’interno dei diversi contesti socio-culturali ed economici. Qui le protagoniste sono fotografe africane come Zanele Muholi, asiatiche come Cao Fei, iraniane come Shad Gadhirian o Natasha Tavakolian, europee come l’italiana Silvia Camporesi, la ceca residente in Germania Jitka Hanzlova e la giovanissima russa Nanna Heitmann, un’europea che vive in Sudamerica come Cristina De Middel. Con “Essere umane” si rinnova la tradizione delle mostre fotografiche che la Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì ha inaugurato nel 2015 con Steve McCurry. “Essere umane” è promossa in collaborazione con il Comune.