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Classi sdoppiate e termoscanner: così riapre la scuola materna

La classifica delle città o delle regioni che hanno registrato i maggiori rincari annui per quanto riguarda le scuole materne ed elementari

Classi sdoppiate, meno arredi e termoscanner: così riapre la scuola materna. Test sierologici per il 70% del personale ma dubbi sulle supplenze

Classi divise in gruppi all’interno di una stessa aula o sdoppiate in aule diverse, qualora la metratura della stanza non consenta un adeguato distanziamento tra gli alunni; arredi dimezzati per rendere gli spazi più fruibili; organico potenziato; termoscanner all’ingresso della scuola; segnaletica specifica per indicare i vari percorsi ed evitare assembramenti; “stanze Covid” da utilizzare nel caso in cui uno studente o un docente presentino sintomi influenzali; turni per la mensa; attività sportive e teatrali in standby probabilmente fino a dicembre; orario scolastico ridotto fino a fine settembre. Metro alla mano e linee guida in tasca, così l’Istituto Comprensivo ‘Giovan Battista Valente’ di Roma, si sta preparando al 14 settembre quando, dopo sei mesi di stop, la campanella tornerà a suonare in tutta Italia. Circa un quarto degli 830 alunni dell’Istituto appartengono alla scuola dell’infanzia, bambini dai 3 ai 6 anni per i quali, se per legge non è previsto l’obbligo di indossare dispositivi di sicurezza, l’imperativo è mantenere le distanze.

“Con i piccoli ci sentiamo ancora più responsabili visto che non porteranno la mascherina ma hanno un’età che naturalmente comporta il movimento – spiega Rosamaria Lauricella Ninotta, dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo Valente, in un’intervista alla Dire (www.dire.it) -. Pensare che i bambini non interagiscano tra loro è impossibile, vorrebbe dire negare l’essenza stessa della scuola che è fatta proprio di relazioni e di scambi che aiutano la crescita. Da parte nostra cercheremo di contenere il più possibile queste interazioni, ma tenendo ben presente che lavoriamo con dei bambini che vanno sì aiutati a rispettare le regole di sicurezza, ma senza lederne la sensibilità. La cosa che mi preoccupa di più- sottolinea la dirigente- è proprio la relazione che noi adulti avremo con i più piccoli, dobbiamo essere delicati con l’approccio nei loro confronti e non farci sopraffare dalle paure del momento”.

Sull’organizzazione degli spazi, la dirigente aggiunge: “Stiamo prevedendo la divisione delle classi in piccoli gruppi che, pur stando all’interno della stessa aula, cercheremo di mantenere distanziati per evitare che i bambini si spostino da un gruppo all’altro. Nel caso di classi molto numerose o con la presenza di bambini disabili- puntualizza la dirigente- che hanno, quindi, bisogno di maggior spazio di movimento, prevederemo lo sdoppiamento della classe utilizzando spazi aggiuntivi della scuola”.

Tentativi di distanziamento che si scontrano poi con la quotidianità della vita scolastica. “Uno dei problemi che ci troveremo ad affrontare sarà quello legato all’utilizzo di giochi e materiali– osserva Lauricella- gli insegnanti dovranno vigilare che non avvengano scambi tra i bambini, i materiali dovranno essere igienizzati in continuazione, soprattutto considerando che i più piccoli tendono a mettere tutto in bocca. Dovremo far convivere regole di sicurezza e rispetto dei metodi d’insegnamento”. La scuola dell’infanzia deve anche fare i conti con il cosiddetto “inserimento” dei nuovi iscritti: quel periodo di durata variabile in cui i genitori restano insieme ai figli a scuola per aiutarli a distaccarsi e conoscere il nuovo ambiente. “Abbiamo previsto che i genitori accompagnino i bambini in classe secondo un percorso specifico indicato da apposita segnaletica. Sicuramente il periodo di inserimento sarà più breve rispetto agli altri anni e dovrà esserci un lavoro di memorizzazione delle regole”, spiega la dirigente.

MISURAZIONE DELLA TEMPERATURA

Se le linee guida emanate dal governo prevedono la misurazione della temperatura a casa, da parte dei genitori, e quelle di Roma Capitale invitano, invece, a effettuarla a scuola, l’I.C. Valente si sta attrezzando con dei termoscanner. “Abbiamo aperto nuovi ingressi e stiamo acquistando dei termoscanner automatici che consentano ai collaboratori scolastici di rilevare la temperatura degli alunni cercando di non creare assembramenti- evidenzia la preside- Abbiamo ricevuto dell’organico aggiuntivo, il cosiddetto ‘organico Covid‘, e questo ci sarà utile anche per gestire queste situazioni. Abbiamo individuato dei referenti Covid che si occuperanno di curare le eventuali segnalazioni e acquisiranno anche dai genitori le motivazioni di assenze prolungate”.

TEST SIEROPREVALENZA

Per quanto riguarda gli screening del personale scolastico, la dirigente sottolinea come nel suo Istituto circa il 70% del personale abbia aderito all’effettuazione dei test di sieroprevalenza. “Un test che avrebbe dovuto essere obbligatorio- dice Rosamaria Lauricella- anche perché bisognerà porsi il problema dei supplenti ossia quel personale che viene nominato giornalmente per le assenze brevi. Potrà capitare che chi viene chiamato in sostituzione dell’insegnante mancante non si sarà sottoposto ai test o non avrà avuto il tempo di sottoporvisi. E’ un problema che andrà risolto. Sarà un anno molto complicato- conclude la dirigente- dal canto mio non vedo l’ora che arrivi il 14 settembre in modo da sfondare il muro di ansia e preoccupazione che ci accompagna. Le famiglie aspettano risposte che, però, non siamo ancora in grado di dare perché anche noi, come scuola, siamo in attesa indicazioni chiare dal governo”.

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