Sei cose da sapere sui bambini e il sonno


I bambini e il sonno: ecco 6 cose da sapere spiegate da Oliviero Bruni, neuropsichiatra infantile dell’Ospedale Sant’Andrea di Roma

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I bambini e il sonno, ecco sei cose da sapere con l’intervista della Dire (www.dire.it) a Oliviero Bruni dell’ Unità di Neuropsichiatria Infantile dell’ Ospedale Sant’Andrea di Roma.

Quanto sono frequenti i problemi del sonno, nei bambini e negli adolescenti?

La prevalenza dei disturbi  è variabile a seconda dell’età e del tipo di disturbo. Ad esempio se consideriamo l’insonnia sappiamo che circa il 30% dei bambini in età prescolare ha problemi di insonnia che scendono al 10% in età scolare e tornano a salire intorno al 15-20 % in età adolescenziale. Diversa è la situazione se ci considerano i disturbi respiratori in sonno. Si può dire in generale che la frequenza del russamento è intorno all’8-10% mentre quella delle apnee è il 2-4%. Ancora diverso è il caso delle parasonnie (come sonnambulismo o terrori notturni). Il primo è più prevalente verso l’età scolare e la preadolescenza mentre il secondo è più frequente in età prescolare (5-10%)”.

Quando si può parlare di disturbi veri e propri?

“Quando questi hanno conseguenze sul comportamento diurno. Il problema è che spesso non si attribuisce alla mancanza o alterazione del sonno una conseguenza diurna tipica come l’irritabilità, l’impulsività o il disturbo dell’attenzione”.

Quali sono le altre conseguenze più frequenti del sonno insufficiente nei bambini piccoli e grandi?

Oltre al disturbo dell’umore, irritabilità, iperattività, disattenzione, anche obesità, disturbi di apprendimento, tendenza agli incidenti, abuso di sostanze.

Quali sono i più frequenti errori comportamentali dei genitori?

Quelli di non valutare che il proprio bambino è diverso da quello del vicino…  Ad esempio nell’insonnia spesso alcuni genitori non capiscono bene quando sia il momento più adatto per il bambino per addormentarsi, ma pensano che un certo orario debba essere quello giusto senza valutare quale sia la predisposizione al sonno di quel bambino. Di conseguenza mettono in atto pratiche per far addormentare il bambino che sono infruttuose e determinano un condizionamento per l’addormentamento del bambino.

Le vacanze mettono a dura prova le routine della nanna messe a punto con i neonati e, in genere, fanno saltare anche le regole acquisite dagli adolescenti. Quali consigli per i genitori? Finite le vacanze, come si torna alla “normalità”?

“Per quanto riguarda i bambini piccoli tornare alla normalità significa instaurare le routine al momento dell’addormentamento tali da favorire un addormentamento autonomo. Per gli adolescenti bisognerà gradualmente rimettere a posto il ciclo circadiano anticipando gradualmente sia l’orario di addormentamento che l’orario di risveglio, evitando gli addormentamenti pomeridiani”.

In quali casi è opportuno somministrare prodotti che aiutano il bambino a dormire meglio (es. integratori di melatonina  o farmaci)? 

“Questa è una decisione che va presa insieme ai genitori. Molto spesso dipende dal livello di tolleranza dei genitori e dall’atteggiamento genitoriale verso il farmaco. Ovviamente un genitore accetta molto più favorevolmente un prodotto “naturale” che non un farmaco. Ad esempio la melatonina che è un ormone viene percepito come una sostanza naturale così come tutti i preparati fitoterapici (valeriana, melissa, biancospino, etc.). Spesso questi preparati a base di i integratori sono in combinazione con diverse altre sostanze come vitamina B, triptofano etc. Quando il disturbo del sonno determina una alterazione del comportamento diurno come irritabilità, nervosismo, disturbi dell’umore, disattenzione allora può essere utile un approccio farmacologico prevalentemente basato su antistaminici e nei casi più severi o associati a malattie del neurosviluppo dei farmaci sedativi”.