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Russamento e apnee: il ruolo dell’ortodontista

Apnea ostruttiva del sonno, pitolisant riduce la sonnolenza diurna in pazienti che non tollerano la ventilazione meccanica a pressione positiva

Russamento e apnee notturne sono disturbi del sonno piuttosto frequenti che possono causare disagi: il ruolo dell’ortodontista

Il russamento e gli episodi delle apnee ostruttive sono dei disturbi del sonno che possono causare disagi e avere conseguenze sulla salute generale della persona. Ma che ruolo può avere l’ortodontista per risolvere questi problemi? Ne parla la Sido attraverso la dottoressa Giovanna Maino.
RUSSAMENTO
In particolare, il russamento, può essere un sintomo, associato a degli eventi respiratori patologici (pause del respiro, o apnee notturne) , oltre ad essere un disturbo per il partner che condivide il letto. Questo è provocato dalla vibrazione della laringe che causa dell’emissione del suono durante il respiro. Alcune volte il russamento è talmente intenso da costringere la persona a riposare in una stanza diversa perché ritenuto “insopportabile”.
APNEE NOTTURNE
L’OSAS (sindrome delle apnee ostruttive del sonno), associate o meno al russamento, può essere definito come un disturbo respiratorio cronico caratterizzato da episodi ricorrenti di obliterazione parziale (ipopnea) o totale (apnea) delle vie aeree superiori durante il sonno, accompagnato da sforzi respiratori progressivi per contrastare l’ostruzione (1).
Queste pause possono durare anche per parecchi secondi, e si possono verificare fino a 600 apnee in una sola notte. Sono spesso seguite da un brusco rumore che “sblocca” il respiro, e questo evento è associato ad un microrisveglio. Di frequente questi microrisvegli sono assolutamente asintomatici e non se ne ha memoria tanto che l’80% delle persone affette non è consapevole di soffrirne!
Le apnee ostruttive del sonno si verificano con maggior frequenza nel sesso maschile rispetto a quello femminile, e l’incidenza aumenta con l’avanzare dell’età, anche se possono essere presenti anche in età infantile (2,3).
La conseguenza di questi risvegli ricorrenti è spesso un sonno non ristoratore , e possono essere associati anche altri sintomi come mal di testa al risveglio, sensazione di bocca asciutta al risveglio, problemi di memoria, apprendimento e concentrazione, cambiamenti della sfera emotiva (irritabilità, sbalzi d’umore , depressione), nicturia (necessità di urinare durante la notte), impotenza.
La mancanza di ossigeno durante questi episodi può avere delle gravi conseguenza sull’organismo, e, se il quadro persiste nel tempo, questo può portare a delle conseguenze per la salute generale, in quanto la riduzione della concentrazione di ossigeno nel sangue provoca variazioni della frequenza cardiaca e aumento dei valori della pressione arteriosa. (4) Numerosi studi hanno rivelato correlazioni tra Apnee notturne non trattate e patologie del sistema cardiovascolare (aritmie, ipertensione arteriosa, aumentato rischio di infarto) (5,6), disturbi metabolici ( diabete di tipo 2, disfunzioni erettili/calo della libido), nonché disturbi comportamentali-cognitivi.
In particolare, nei soggetti in crescita, è stato dimostrato che le apnee sono correlate a sintomi come iperattività diurna o eccessiva sonnolenza, deficit dell’attenzione e di concentrazione , scarso rendimento scolastico, difficoltà di apprendimento, deficit della crescita. Questo quadro potrebbe richiedere infatti di eseguire una diagnosi differenziale con l’ADHD (disturbo da deficit di attenzione/iperattività) in quanto i sintomi sono simili.
IL RUOLO DELL’ORTODONTISTA
L’ortodontista, può svolgere un ruolo determinante, sia nell’identificare i potenziali soggetti affetti da Osas spesso inconsapevoli di soffrire di questa patologia, sia nell’offrire un trattamento adeguato.
Un primo screening nell’adulto, consiste nella compilazione di questionari specifici, come il test di Berlino, lo Stop –Bang , L’ESS.
Se consideriamo poi che l’ortodontista rappresenta la figura che segue durante la crescita numerosi soggetti, capiamo come il suo ruolo acquisti un’importanza fondamentale per i pazienti in età evolutiva: un primo strumento di screening, anche in questo caso è il questionario del sonno pediatrico.
Anche l’anamnesi e un accurato esame obbiettivo, sono utili per la valutazione clinica di eventuali fattori di rischio, in particolare l’analisi delle discrepanze trasversali scheletrici e dentali, i rapporti antero- posteriori dei mascellari, l’osservazione del tipo di respirazione, il volume della lingua etc..
Anche le immagini radiologiche, in particolare teleragiografia e Cone-Beam CT, possono suggerire un approfondimento multidisciplinare (otorinolaringoiatra, medico del sonno, nutrizionista, pneumologo) per diagnosticare il quadro completo.
Gli esami strumentali non invasivi per diagnoisticare un quadro di Osas, consistono nel monitoraggio cardio respiratorio notturno o la polisonnografia, che permette di valutare qualità e quantità degli episodi ostruttivi (esame strumentale di elezione).
TERAPIA
La terapia delle OSAS è personalizzata e varia a seconda della gravità e della causa che ne ha generato l’insorgenza. Dalla terapia comportamentale con riduzione del peso, se la causa scatenante è l’obesità, la terapia posizionale, in caso di disturbi che si manifestano esclusivamente in posizione supina, terapia chirurgica delle prime vie aeree, oppure la ventilazione meccanica a pressione positiva continua (CPAP) che impedisce alle pareti della faringe di collassare durante il sonno.
Questo è un trattamento molto efficace, e costituisce quello di elezione nei casi di Osas grave; tuttavia non è sempre ben tollerato da tutti i soggetti. La scarsa aderenza (compliance) alla terapia, soprattutto a lungo termine, da spazio alle alternative rappresentate dalle apparecchiature orali di avanzamento mandibolare (MAD) , cioè le apparecchiature di elezione per la gestione ortodontica di queste affezioni. . I dispositivi intraorali (MAD) agiscono riposizionando e mantenendo la mandibola e la lingua in posizione anteriore, aumentano il volume delle vie aeree e diminuiscono la resistenza al flusso aereo, accrescono il tono dei muscoli prevenendone la collassabilità e riducono anche il fenomeno del russamento. I MAD si sono rivelate molto efficaci nel ridurre i sintomi e migliorare la qualità della vita nei pazienti.
Nelle OSAS causate da importante alterazione anatomica del mascellare e della mandibola, l’opzione più efficace è rappresentata dalla chirurgia maxillo-facciale di avanzamento bi-mascellare e negli ultimi tempi anche dalla espansione non chirurgica del mascellare con dispositivi ad appoggio scheletrico su cui si stanno concentrando recenti ricerche.
Nei giovani pazienti, il ruolo dell’ortodontista consiste principalmente nell’intercettare le discrepanze anatomiche e riequilibrare la crescita di mascellare superiore e mandibola nei tre piani dello spazio (7,8,9). Questo, oltre a costituire una terapia nei soggetti in crescita, diminuisce il rischio collegato alle alterazioni anatomiche delle basi ossee, di sviluppare Osas in futuro.
Riferimenti:
1. The sleep apnea syndromes. Annu Rev Med. 1976;27:465-84 Guilleminault C, Tilkian A, Dement WC.
2. Prevalence of Sleep-Disordered Breathing in the General Population: The HypnoLaus Study. R Heinzer , S Vat et Al.
3. Young T, Peppard PE, Gottlieb DJ. Epidemiology of obstructive sleep apnea. Am J Respir Crit Care Med 2002; 165: 1217-1239.
4.Long-term cardiovascular outcomes in men with obstructive sleep apnoea-hypopnnoea with or without treatment with continuous positive airway pressure: an observational study. Marin J., Carrizo S, Vicente E., Lancet 2005.
5. OSA as first of identifiable causes of hypertension (Chobanian AV JAMA 2003, 289;2560)
6. Obstructive Sleep Apnea as a Risk Factor for Stroek and death , H. Klar Yaggi
,(N Engl J Med 353;19, Nov 2005).
7. Craniofacial morphological characteristics in children with obstructive sleep apnea syndrome – Caroles,Flores, Mir. , Mohamed K., Giseon et Al., JADA March,2013.
8. An improvement of Airway ventilation after rapid maxillary expansion evaluated with computational fluid dynamics. (IWASAKI et al), Am J Orto DO 2012 Mar.
9. Effects of Rapid Maxillary Expansion on Conductive Hearing loss (Nihat Kilic, Ali Kiki, Husamettin O., Erol S. Angle Orthod (2008) 78 (3): 409–414.
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