I single sono più a rischio di melanoma: uno studio americano rivela un legame tra vita di coppia e diagnosi dei tumori cutanei
Gli adulti single, specialmente se uomini, hanno una probabilità più elevata di ricevere una diagnosi di melanoma avanzato rispetto ai coetanei in un rapporto di coppia. A dirlo è uno studio della Johns Hopkins University di Baltimora, i cui risultati sono stati pubblicati sul Journal of the American Academy of Dermatology. Ovviamente una relazione di lungo periodo non protegge dall’insorgenza del tumore, ma sembra influenzare sia il momento più o meno precoce in cui la malattia viene diagnosticata sia le probabilità di sopravvivenza.
I ricercatori americani hanno analizzato i dati di oltre 73.500 persone coinvolte nel SEER (Surveillance, Epidemiology and End Results), un programma di monitoraggio che raccoglie informazioni statistiche sul cancro negli Stati Uniti. Una volta identificati i pazienti con diagnosi di melanoma iniziale (stadio I e II) o avanzato (stadio III o IV), hanno guardato alle caratteristiche dei pazienti, in particolare età, sesso e stato civile.
L’analisi statistica ha mostrato che i single avevano maggiori probabilità di essere nel gruppo dei pazienti con melanoma avanzato rispetto a chi risultava sposato: per gli uomini le probabilità aumentavano del 45 per cento e per le donne del 28 per cento. Questa associazione era presente in tutte le fasce di età, tra i 18 e 68 anni.
Il rischio di diagnosi tardiva riguardava sia chi non era accoppiato sia chi era divorziato o vedovo. Essere in una relazione a lungo termine non solo era associato a una diagnosi più precoce, ma anche a una sopravvivenza più lunga anche tra pazienti con malattia allo stesso stadio.
Qualche ipotesi sulla ragione
Un dato interessante riguarda la localizzazione anatomica del tumore: i pazienti single avevano maggiori probabilità che gli venisse diagnosticato un melanoma in stadio già avanzato anche se il tumore era sul viso, in una posizione quindi facilmente visibile anche alla persona stessa. “Questo studio suggerisce che il ruolo protettivo della relazione affettiva stabile dipende da fattori che vanno al di là dell’individuazione del melanoma da parte del partner” sottolineano gli autori. “Ciò è sostenuto anche da associazioni analoghe osservate per altri tipi di tumori.”
In effetti altri studi, si legge sul portale Airc, hanno suggerito che i pazienti con un partner stabile hanno maggiori probabilità di scoprire un qualsiasi tumore prima che sia metastatizzato e di essere sottoposti a cure risolutive e hanno minori probabilità di morire rispetto ai pazienti in situazioni personali diverse. A trarre maggior vantaggio dalle relazioni a lungo termine sono gli uomini, rispetto alle donne.
Un partner può influenzare la salute del proprio compagno in molti modi, per esempio invitando a recarsi dal dottore e a partecipare ai programmi di screening, e raccomandando abitudini salutari (per esempio, l’uso della crema solare è più diffuso tra i soggetti in una relazione di questo tipo). Nel caso del melanoma, questo studio suggerisce che chi non è in coppia, specialmente gli uomini sotto i 68 anni, potrebbe trarre beneficio da programmi di screening più frequenti rispetto a chi lo è.