Mobilità condivisa, la compagnia francese Cityscoot abbandona la Capitale: “Nelle altre città siamo tornati ai livelli pre lockdown, a Roma no”
Un altro operatore sharing lascia Roma. Nel 2017 fu Eni che, dopo aver registrato la media di un noleggio al giorno per ogni mezzo, scelse di sospendere il servizio di scooter sharing togliendo dalle strade della Capitale i suoi Piaggio Mp3 rossi. Nel 2018 è toccato al servizio di bike sharing di Obike, che dopo aver subito atti vandalici sulla sua flotta a due ruote, celebri le foto delle bici nel Tevere, decise di chiudere i battenti. Oggi ad ammainare bandiera bianca è la startup francese Cityscoot: il servizio è stato interrotto da pochi giorni.
Le ragioni sono state spiegate in un comunicato riportato dalla Dire (www.dire.it): “Cari utenti nonostante tutti i nostri sforzi per offrire un servizio di qualità con un gran numero di scooter elettrici a disposizione della città di Roma e un team qualificato impiegato sul posto, non siamo riusciti a cambiare le abitudini di mobilità. Purtroppo, dalla fine dell’isolamento, la nostra attività a Roma non è mai tornata agli standard storici, a differenza di tutte le altre città in cui operiamo. Come operatore privato, non possiamo mantenere le nostre attività in questo contesto e dobbiamo concentrarci su altre città dove il bisogno è maggiore e la domanda è più dinamica. Sarà possibile per voi continuare a godere del nostro servizio a Milano, Barcellona, Parigi e Nizza. Saremo più che felici di rivedervi lì!”.
Chi volesse cancellare il profilo e tutti i dati può rivolgersi alla mail privacy-it@cityscoot.eu, mentre chi dovesse essere in possesso di un pacchetto CityRider potrà utilizzarli in altre città in cui è presente il servizio o richiedere un rimborso ad assistenza@cityscoot.eu.