Tik Tok a scopo formativo: l’iniziativa di alcuni studenti della Facoltà di Scienze della Comunicazione Sociale dell’Università Pontificia Salesiana di Roma
Fare gli struzzi – a voler citare un libro scritto recentemente da Tatiana Coviello – non serve. Secondo la mappa realizzata da Visual Capitalism e pubblicata da Infodata quello dei social media è sicuramente “un universo in espansione”, con cui fare i conti. Sono complessivamente 3,8 miliardi gli utenti che accedono ai social media: il 50% della popolazione globale, a giudicare dall’unità di misura Mau, che indica gli utenti attivi mensili. Questo nel mondo. Per quanto riguarda l’Europa, invece, i dati Eurostat sembrano collocarci ben ultimi nell’uso dei social network, in Italia con l’eccezione però di Tik Tok, che ha conquistato in pochi mesi 3,6 milioni di persone, con un tasso di crescita annuale del 388% e con oltre il 90% di fruizione in mobilità. (V. “Social media in Italia: utenti e tempo di utilizzo nel 2019” condotta da Vincenzo Cosenza). L’ultimo anno, poi, la App è cresciuta del 475% e nel trimestre del lockdown dovuto al Coronavirus ha avuto un incremento del 49,7%.
Short is Fun!
Amato dai più giovani, fucina di novelli tiktokers influenti come spiega la Dire Giovani (www.diregiovani.it), Tik Tok sembra essere il Social Network del momento e dopo soli 4 anni vita sta rapidamente conquistando i teens e non solo di tutto il mondo per la facilità e l’immediatezza dei contenuti che si possono creare: principalmente video musicali distribuiti tramite dispositivi mobili. Una piattaforma vincente imperniata sulla musica e sulla brevità: tramite l’interazione con brani forniti da musical.ly si spazia da balletti a karaoke visivi, da video a brevi sketch e vere e proprie clip. Il fulcro e la novità di TikTok sono le interazioni, incentivate tramite la condivisione di altre clip: ben oltre le risposte classiche rappresentate da like, reazioni e commenti. Proprio la immediatezza e naturalezza delle interazioni caratterizzano questo social network rispetto agli altri in cui invece si pone, quasi sempre, attenzione alla costruzione di una immagine. Il fine sembra essere il divertimento tout court, da raggiungere attraverso la creativa condivisione di contenuti spontanei e sempre più originali.
Un uso diverso
Un uso diverso di Tik Tok, tuttavia, sembra farsi avanti, in questa occasione per iniziativa di alcuni studenti della Facoltà di Scienze della Comunicazione Sociale dell’Università Pontificia Salesiana di Roma. Impegnati nella divulgazione dei contenuti di un evento promosso dalla Facoltà e previsto online e in diretta streaming il 25 e 26 settembre 2020 – “Intelligenza Artificiale: per una governance umana. Prospettive educative e sociali” – https://intelligenzartificiale.unisal.it – #IAGOVES2020 – questo manipolo di giovani appassionati di tecnologia e di comunicazione ha sperimentato Tik Tok per veicolare fin qui un videoglossario a puntate sulle parole legate all’Intelligenza Artificiale. Nulla di improvvisato, peraltro. Il glossario condiviso anche attraverso Tik Tok è l’elenco minimale di termini ritenuti essenziali per avvicinarsi alla comprensione della disciplina dell’Intelligenza Artificiale ed è stato realizzato da Domenico Natale sulla base di vari riferimenti bibliografici delle definizioni e alcune informazioni generali tratte dal Vocabolario Sevocab dell’IEEE sul Software Engineering, da Dizionari enciclopedici di Istituti e Università italiane e estere, da Cataloghi specialistici e siti riguardanti gli standard internazionali. La scelta dei termini deriva invece da esperienze vissute dall’Autore in diverse Commissioni internazionali e nazionali di standardizzazione come l’ISO/IEC JTC1, CEN-CENELEC, UNI, UNINFO. Il volto dei videoglossari, in TikTok e negli altri canali, è quello di Maria Chiara Lorenzelli, laureata in Scienze della Comunicazione Sociale all’UPS. A parte il videoglossario, è previsto che di Tik Tok si faccia a breve anche il contenitore di brevissime interviste-spot, corte dissertazioni di esperti sul tema dell’Intelligenza Artificiale, interventi di giovani startupper. Pillole formative e di conoscenza, alla fine, partendo dalle definizioni e dalle parole, su una branca dell’Information Technology di cui si parla molto, ma che si conosce, davvero, poco. Sfruttando forse l’effetto sorpresa, di chi quei contenuti non si aspetta di trovarli proprio su Tik Tok, puntare ad incuriosirlo. Il pubblico è quello giusto. Tutti, anche i più giovani, sono coinvolti dalle conseguenze della pratica applicazione di IA nella loro vita di studio e di lavoro. Saperne di più, imparare a conoscere questa tecnologia così potenzialmente invasiva e dai risvolti non tutti prevedibili, faciliterà la loro partecipazione attiva ad una governance saldamente Umana dell’Intelligenza Artificiale.