Leucemia mieloide acuta: la statunitense Fda approva la formulazione orale di azacitidina per il trattamento post chemioterapia
Nello studio, i pazienti che avevano raggiunto la CR o la CRi con la chemioterapia intensiva di induzione con o senza successiva terapia di consolidamento sono stati randomizzati 1:1 a ricevere azacitidina in compresse 300 mg (n=238) o placebo (n=234) per via orale nei giorni da 1 a 14 di ogni ciclo di 28 giorni.
L’endpoint principale di efficacia era la sopravvivenza globale (OS). La sopravvivenza media è stata di 24,7 mesi ( intervallo di confidenza del 95% [IC] 18,7, 30,5) nel braccio azacitidina e di 14,8 mesi (95% CI 11,7, 17,6) nel braccio placebo (HR 0,69; 95% CI 0,55, 0,86; p=0,0009). E’ stato osservato anche un beneficio consistente in termini di OS anche nei pazienti che avevano ottenuto la CR e la Cri.
Reazioni avverse osservate in ≥10% dei pazienti trattati con azacitidina sono state nausea, vomito, diarrea, stanchezza/astenia, costipazione, polmonite, dolori addominali, artralgia, diminuzione dell’appetito, neutropenia febbrile, vertigini e dolore agli arti.
La dose raccomandata del farmaco è di 300 mg per via orale una volta al giorno, nei giorni da 1 a 14 di ogni ciclo di 28 giorni. Il trattamento va continuato fino a progressione della malattia o alla comparsa di episodi di tossicità inaccettabili.
Per maggiori informazioni sullo studio QUAZAR AML-001: leggi.