M5s, parla Davide Casaleggio: “Se diventiamo un partito il nostro supporto non sarà garantito. Il partitismo è il rifugio di chi ha paura di perdere i propri privilegi”
“In questi mesi ho ascoltato, osservato e riflettuto molto. Ora e’ arrivato il momento di prendere posizione. Il MoVimento 5 stelle e’ nato proprio con alcune promesse agli iscritti e agli elettori che io non ho dimenticato e non posso sconfessare. La prima di queste e’ che non saremmo mai diventati partito, non solo come struttura, ma soprattutto come mentalita’. Molti confondono la parola partito con una struttura organizzativa, ma in realtá e’ un’impostazione di potere”. Lo scrive Davide Casaleggio sul Blog delle stelle, come riferisce l’agenzia di stampa Dire (www.dire.it).
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“Il partito ha un gruppo di poche persone che decide tutto per tutti– spiega-. Le liste elettorali, le nomine, i programmi, i supporti elettorali nelle diverse citta’. Nel movimento invece il potere si esercita dal basso e si trovano tutti i modi per garantire la trasparenza e la condivisione delle scelte tra gli iscritti”.
“Il partito- dice ancora- crede nella delega a un rappresentante, il MoVimento nel coinvolgimento attivo del singolo partecipante. Il partito prende i finanziamenti pubblici, crea strutture stipendiate per ex eletti, non crede che ci siano limiti ai mandati parlamentari e crea strutture decisionali che esproprino i cittadini dal loro ruolo di indirizzo e di scelta. Il MoVimento non ha paura della strada piu’ lunga, si autofinanzia, crede nel rinnovamento generazionale, ha il suo fondamento nell’idea che la politica non debba diventare una professione”.
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“Il nostro modello e’ evoluto e sicuramente deve evolvere ancora. Bisogna guardare avanti e non indietro. Non guardare indietro significa non avere nostalgia di come eravamo nel 2009, ma neanche guardare al 1950. II partitismo e’ il rifugio di chi ha paura di perdere i privilegi che ha accumulato, ma solo chi e’ disposto a perdere tutto quello che ha, puo’ ottenere tutto quello che vuole. Il partitismo e’ qualcosa che entra piano piano e poi rimane indelebile nel ricordo di cio’ che non ha funzionato”.
“Per questo faremo tutto quello che e’ possibile per evitare che venga consegnato alla storia come il simbolo del fallimento delle promesse fatte e lavoreremo ancora di piu’ per rilanciare quei valori che hanno reso il MoVimento quello che e’”.
“Lavoreremo per una decentralizzazione, dando strumenti che rendano autonomi gli attivisti, che aumentino il loro potere decisionale, ma anche la loro responsabilita’ nella soluzione di problemi affinche’ le decisioni non siano accentrate in poche persone, ma distribuite”, continua Casaleggio.
“Ci impegneremo- aggiunge- per studiare nuovi metodi di riconoscimento del merito, del valore e della qualita’ dei portavoce, affinche’ la selezione di coloro che andranno a rappresentare la comunita’ non sia imposta dall’alto, ma rimanga aperta a tutti e continui a essere espressione dal basso”.
“Ci attiveremo affinche’ gli strumenti di partecipazione che abbiamo creato in questi anni siano a disposizione di tutti con un modello open source e saremo pronti a collaborare con tutti quei movimenti, associazioni e organizzazioni che come noi nel mondo vogliono dare voce alle persone e connetterle in processi innovativi finalizzati a risolvere problemi di grande impatto sulla societa’ come quelli ambientali, economici o culturali”.
“Unirci a loro- spiega- sara’ l’occasione per trovare un nuovo modello di sostentamento per il futuro che consenta di poter continuare a garantire ai cittadini quello spazio gratuito e aperto di partecipazione che meritano e che qualcuno oggi forse vorrebbe cancellare venendo meno agli impegni presi”.
Per quanto riguarda l’attività di Rousseau “Garantiremo le attivita’ che verranno richieste dal Capo Politico del MoVimento 5 Stelle, cosi’ come abbiamo sempre fatto con serieta’ e lealta’, per la realizzazione del percorso che il MoVimento riterra’ di voler fare, ma qualora, per qualche motivo, si avviasse la trasformazione in un partito, il nostro supporto non potra’ piu’ essere garantito, dal momento che non sarebbe piu’ necessario poiche’ verrebbero meno tutti i principi, i valori e i pilastri sui quali si basa l’identita’ di un MoVimento di cittadini liberi e il suo cuore pulsante di partecipazione che noi dobbiamo proteggere”.
“Quando mi e’ stata offerta la guida di un ministero, ho rifiutato pensando che il ruolo di supporto del movimento fosse piú importante. Ho sempre rispettato i ruoli anche quando non ero d’accordo con le scelte prese. Ho dovuto sopportare insinuazioni, attacchi e calunnie nei miei confronti e nei confronti di mio padre anche da persone che grazie al nostro lavoro ricoprono oggi posizioni importanti. Il mio silenzio negli anni e’ stato un atto di profondo rispetto nei confronti di chi ha creduto nel nostro sogno, cosi’ come oggi ritengo sia doveroso parlare per onesta’ intellettuale”.