Comunali: a Crotone stravince Vincenzo Voce


Comunali: a Crotone stravince Vincenzo Voce. Per la prima volta viene rispettata la legge sul “riequilibrio delle rappresentanze di genere negli enti locali”

Comunali: a Crotone stravince Vincenzo Voce

C’è una cosa importante che il neo sindaco Vincenzo Voce non deve sottovalutare: l’agricoltura! Perché dietro di essa c’è emozione d’appartenenza e ricordi che non si possono dimenticare.

Una campagna elettorale quella appena conclusasi a Crotone tra i due candidati Vincenzo Voce e Antonio Manica, che ha sfiorato l’inverosimile. Soprattutto per le scomode sviolinate, a tratti esecrabili, che come un tavolo da ping pong, con botta e risposta, rimbalzavano negli ultimi trenta giorni senza sosta. In alcuni casi giurando di vedersi a corte. Ma di Giustizia.

Un’impensabile percentuale del 63,95 che vede il professore come primo cittadino di una città che esce da un commissariamento, non dei più nobili. E’ stato a capo di una squadra che ha sfidato un centro destra convinto di potersi prendere la poltrona senza aver fatto la gavetta politica: “La pratica”.

Sono passati i tempi in cui la politica veniva fatta a tu per tu, per la strada. Cosa che ha fatto il neo sindaco. Perorando cause (giuste o sbagliate), con grande entusiasmo e obiettivi su tematiche eco sostenibili ambientali, con grande passione. C’è, però, anche qualcuno che lo rimprovera di essersi fatto accompagnare per mano da uno showman urlatore che ha incantato i crotonesi.

Per la prima volta viene rispettata la legge sul “riequilibrio delle rappresentanze di genere negli enti locali”. È proprio così! La squadra di Voce sarà di dieci donne e, dieci uomini, professionisti, insegnanti, donne in carriera che rivestono nel quotidiano ruoli da esperti e capacità imprenditoriali. Un piccolo esercito pronto a prendere il comando in piazza della Resistenza nella sala consiliare e recuperare un’identità “bruciata”. Bruciata nel corso del tempo con amministratori, al di fuori di qualche periodo d’illuminati, che non hanno saputo guidare una città, oggi allo sbando.

Adesso cosa si aspetta l’esercito dei votanti?

Vincenzo Voce non ha un colore politico. Le casacche non gli si addicono. Lui è un uomo libero nel quale ci hanno creduto tanti. Riuscendo ad agguantare i voti di una sinistra che non c’è, di un 5 stelle che è stato libero di scegliere, ma nella confusione, una destra divisa e una Lega che ha sbagliato i suoi conti.

Del fantasma sculchiano non si hanno tracce, per adesso. Se il 26 e il 27 settembre Crotone vedeva Manica al 41,60% contro il 36,22 dell’avversario, il 4 ottobre giorno del ballottaggio forti della vittoria mollano le briglie, lasciando a Voce la schiacciante vittoria, con 63.95% di voti.

Non è facile mettere mano allo scompiglio che rimbomba a Palazzo, ma una cosa è certa: c’è fiducia nel nuovo!

E non sarà facile se non si mettono le persone giuste al posto giusto, competenze e capacità a corredo incluse. Ma una cosa che in tanti per molto tempo hanno trascurato sono le attività produttive della provincia pitagorica. E un’agricoltura che è stata abbandonata e tradita dai leader di turno. Cos’è l’agricoltura se non l’insieme di una storia che andrebbe lasciata ai posteri senza disperdere i contenuti veri.

Cos’è l’agricoltura se non l’identità che i contadini hanno sapientemente saputo tramandare rinnovando costumi e memorie. Anche le leggende hanno fatto gli uomini, che poi nel tempo ci hanno regalato forti emozioni dettate da ciò che hanno lasciato.

Allora, c’è una cosa importante che il neo sindaco Vincenzo Voce non deve sottovalutare: l’agricoltura! Perché dietro di essa c’è emozione e ricordi che non possiamo rinnegare. E’ opportuno recuperare le antiche e copiose produzioni del pecorino crotonese, il grano duro del Marchesato e ristabilire con le associazioni di categoria le regole produttive. I leader riescono a fare miracoli, uno l’ha già fatto!!