Quando fare la prima visita oculistica ai bambini: l’esperto spiega quali sono i controlli da fare e i segnali a cui prestare attenzione
I bambini sin dai primi anni di vita si sottopongono a visite di controllo e a scopo preventivo. Tra queste anche quelle alla vista sono da considerarsi prioritarie perché per la salute degli occhi uno degli strumenti fondamentali è la prevenzione.
Scopriamo quando è opportuno effettuare la prima visita oculistica, per quali difetti della vista e quali sono i consigli per tutelare la salute oculare dei più piccoli grazie al nostro esperto, il Prof. Francesco Bandello, primario dell’Unità di Oculistica dell’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano.
I controlli per i più piccoli: quando farli
I controlli della vista dei più piccoli dovrebbero essere periodici: “Per poter identificare e risolvere tempestivamente eventuali problematiche dell’apparato visivo che, con il passare del tempo e la crescita, potrebbero causare problemi irreversibili alla vista, è opportuno effettuare i primi controlli fin dai primi mesi di vita” afferma il Prof. Bandello.
Ecco allora quando andrebbero eseguiti i controlli della vista dei bambini: il primo controllo andrebbe effettuato alla nascita; il secondo attorno al sesto mese di vita e il terzo attorno ai 3 anni. Inoltre, è consigliato effettuarne un altro prima dell’ingresso a scuola, quando la vista va ad assumere un ruolo ancor più importante e, in assenza di ulteriori problematiche, uno ogni 2-3 anni.
I segnali a cui fare attenzione
Oltre ai controlli periodici occorre sempre prestare attenzione ai ‘segnali’ manifestati dai più piccoli, soprattutto nei primi anni di vita del bambino. Questi alcuni dei comportamenti cui far caso, secondo il parere dell’esperto:
- mal di testa frequente;
- ammiccamento frequente;
- tendenza a reclinare la testa da un lato quando il bambino osserva qualcosa;
- tendenza a strofinarsi spesso gli occhi.
La miopia e la didattica a distanza
In questo particolare momento storico, una delle preoccupazioni più attuali legate al tema della vista è la possibilità che la didattica a distanza e il conseguente utilizzo prolungato di schermi abbiano potuto nuocere alla vista di bambini e ragazzi in età scolare, causando loro la miopia.
La miopia è un difetto della vista che comporta una progressiva diminuzione della capacità di messa a fuoco degli oggetti distanti. La sua comparsa può essere favorita da una prolungata e continuativa accomodazione, cioè quella funzione che permette di mettere a fuoco gli oggetti a distanza ravvicinata.
“Tuttavia, è difficile che l’utilizzo più intenso dei device degli ultimi mesi e la conseguente maggior attivazione del meccanismo dell’accomodazione possano aver causato danni all’apparato visivo, soprattutto perché i bambini hanno una maggior capacità accomodativa rispetto agli adulti – spiega il Prof. Bandello -.
Nonostante questo, per una corretta prevenzione, occorre ricordare a bambini e ragazzi di alternare le ore di studio, che comportano una visione da vicino, con intervalli di tempo, anche brevi, in cui posino lo sguardo su oggetti lontani” conclude il Professore.
Gli altri disturbi della vista
“La miopia è il disturbo della vista più diffuso ma ne esistono diversi altri che occorre individuare in tempo per poter agire efficacemente” prosegue il Professore.
Tra questi troviamo:
- ipermetropia: un difetto visivo contrario alla miopia, per cui gli oggetti vicini appaiono sfocati.
Di norma si riduce con lo sviluppo dell’occhio, scomparendo del tutto già verso i 6 anni. Se, invece, dovesse persistere è necessario intervenire rapidamente per correggerla grazie a un paio di appositi occhiali;
- astigmatismo: anche associato ad ipermetropia o miopia, comporta una visione distorta sia da lontano sia da vicino;
- ambliopia o “occhio pigro”: un disturbo difficile da identificare senza una visita specialistica, che comporta la riduzione della capacità visiva di uno dei due occhi;
- strabismo: un disturbo legato a un cattivo coordinamento dell’azione dei muscoli oculari (quelli deputati a muovere i nostri occhi). Nei primi 4-6 mesi di vita uno strabismo non costante può non essere problematico ma, se il difetto prosegue o in caso di dubbi, è necessaria una visita oculistica.