Dermatite seborroica: dati di fase II positivi per la schiuma a base di roflumilast con applicazione giornaliera
Nei pazienti affetti da dermatite seborroica moderata/grave, l’applicazione topica giornaliera di una schiuma a base dell’inibitore della fosfodiesterasi-4 roflumilast ha migliorato significativamente l’aspetto della pelle dopo 8 settimane rispetto al placebo. È quanto emerge dai risultati di uno studio di fase II presentati da Arcutis Biotherapeutics, la compagnia che sta sviluppando il prodotto.
La dermatite seborroica colpisce più di 10 milioni di persone negli Stati Uniti ed è una malattia cutanea infiammatoria, cronica o ricorrente che causa chiazze rosse ricoperte da squame giallo-grigie grandi e untuose, con prurito persistente. Si presenta più frequentemente sul cuoio capelluto, sul viso (soprattutto su naso, sopracciglia, orecchie e palpebre), sulla parte superiore del torace e sulla schiena.
«È una delle affezioni dermatologiche più comuni che riscontriamo negli adulti, come l’acne, la rosacea, la psoriasi e l’eczema. Ha un impatto enorme sulla vita dei pazienti perché è molto visibile e spesso imbarazzante, per via delle aree arrossate, unte e screpolate sul viso e sul cuoio capelluto» ha affermato il ricercatore Matthew Zirwas, fondatore del Bexley Dermatology Research Clinic. «Gli attuali trattamenti topici per la dermatite seborroica, come gli antimicotici topici, gli immunomodulatori topici, gli steroidi a bassa potenza e gli shampoo da prescrizione, hanno una scarsa efficacia oppure hanno effetti collaterali inaccettabili, come nel caso degli steroidi topici ad alta potenza. Se approvata, roflumilast schiuma ha il potenziale per diventare il nuovo standard di cura nella dermatite seborroica».
Netta superiorità rispetto al placebo
Nel trial di fase II multicentrico, multinazionale, in doppio cieco e controllato con veicolo su 226 soggetti adulti, la somministrazione una volta al giorno della schiuma di roflumilast allo 0,3% (ARQ-154) ha mostrato una percentuale di successo nell’Investigator Global Assessment (IGA, definito come un punteggio di pelle libera o quasi libera da lesioni su una scala a 5 gradi, nonché un cambiamento di 2 o più punti rispetto al basale) del 73,8% dopo 8 settimane di trattamento rispetto al 40,9% nei pazienti trattati con la sola schiuma veicolo (p<0,0001).
L’insorgenza dell’effetto è stato rapido, con differenze significative nell’IGA e in più endpoint secondari rispetto al veicolo già alla seconda settimana, in cui era prevista la prima visita dopo il basale.
Alla settimana 8, il 64,6% dei soggetti trattati con roflumilast che avevano un punteggio basale di 4 sulla Worst Itch Numeric Rating Scale (WI-NRS) ha ottenuto una riduzione del prurito di almeno 4 punti, rispetto al 34,0% dei soggetti trattati con veicolo (p=0,0007). Altri endpoint secondari includevano la valutazione complessiva dell’eritema e del ridimensionamento delle lesioni, anch’essi con esiti positivi.
La schiuma è stata ben tollerata, con effetti collaterali o interruzioni del trattamento a causa di eventi avversi simili al veicolo. Solo 2 soggetti su 154 (1,3%) trattati con roflumilast hanno interrotto lo studio a causa di un evento avverso, rispetto a 1 su 72 pazienti (1,4%) sottoposti al veicolo.
«Con una sola somministrazione giornaliera, roflumilast può offrire la comodità di un unico prodotto e facile da usare per il trattamento della dermatite seborroica in tutte le aree corporee che potrebbero essere colpite» ha dichiarato Patrick Burnett, responsabile medico di Arcutis. «In caso di successo negli studi clinici di fase III e di approvazione per la commercializzazione, la schiuma sarà il primo trattamento farmacologico topico in decenni con un nuovo meccanismo d’azione per il trattamento della dermatite seborroica. Ha il potenziale per influenzare positivamente i sintomi e la qualità della vita dei pazienti che soffrono di questa angosciante condizione cronica della pelle».
Crema e schiuma per diverse malattie della cute
Roflumilast è stato approvato dalla Fda come trattamento sistemico per ridurre il rischio di esacerbazioni della broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) nel 2011. Ha mostrato una potenza maggiore (da 25 a 300 volte) rispetto agli altri due inibitori della PDE4 approvati dall’agenzia.
Agisce inibendo la fosfodiesterasi-4 (PDE4), un enzima intracellulare che aumenta la produzione di mediatori pro-infiammatori e diminuisce quella di mediatori antinfiammatori, implicato in un’ampia gamma di malattie tra cui psoriasi, eczema e BPCO. La PDE4 è un obiettivo consolidato in dermatologia e altri inibitori hanno ottenuto l’approvazione per il trattamento topico della dermatite atopica o per il trattamento sistemico della psoriasi a placche.
La schiuma utilizzata per lo studio è quasi identica all’ARQ-151, una crema sempre a base di roflumilast che di recente ha dimostrato un miglioramento sintomatico con un favorevole profilo di tollerabilità negli studi clinici sulla psoriasi a placche, oltre a risultati incoraggianti nella dermatite atopica.
Arcutis ha completato l’arruolamento nei trial DERMIS-1 e DERMIS-2, i principali studi clinici di fase III che valuteranno la crema come potenziale trattamento topico per la psoriasi a placche, i cui risultati principali dovrebbero essere pronti nel primo trimestre del 2021. La compagnia prevede inoltre di portare avanti il programma di sviluppo della crema per il trattamento della dermatite atopica negli studi clinici di fase III a partire dalla fine del 2020/inizio 2021.
Nella dermatite seborroica, oltre al presente studio di fase II, è in corso un trial di sicurezza a lungo termine sempre di fase II, multicentrico e in aperto, che includerà sia i pazienti già trattati che naïve al trattamento con la schiuma topica.