La collezione si compone di 14 capi streetwear “adatti a tutti i corpi e tutti i generi, per far sì che si chiunque si possa sentire a proprio agio indossandoli e per questo è unisex, o meglio, senza genere”, spiega Anna Romani, co-fondatrice di Baumhaus, che promuove il progetto insieme all’ente di formazione Ciosf. I colori predominanti sono il giallo e il nero, per i ragazzi rappresentano il ‘calore’ della Bolognina. La collezione B-switch sarà presentata in anteprima sabato sera in una sfilata al parco del Dopo lavoro ferroviario (Dlf) e l’evento “sarà un test per capire qual è l’interesse effettivo verso il progetto” e pensare, appunto, a come continuare.
“Ci piacerebbe tanto che questo progetto avesse un futuro e vorremmo capire come continuare, anche dando vita ad un modello di impresa- dice Elisa Mengoli, studentessa dell’Itc Rosa Luxembourg e componente del ‘gruppo comunicazione’ B-Switch- vorremmo che passasse il messaggio che siamo dei giovani che si sono dati da fare, realizzando qualcosa di concreto per altri giovani”. Per gli studenti questo non è “un punto di arrivo, ma un inizio”, aggiunge Jasmine. Oltre ad essere ‘inclusivi’, i vestiti di B-switch sono anche sostenibili: magliette, felpe e bandane sono stati progettati insieme ad Etik Weat, linea di moda basata sulla sostenibilità ambientale e il rispetto del lavoro delle persone e per questo le t-shirt B-switch sono 100% in cotone biologico (la felpa 80%). Ma B-switch, per i ragazzi che hanno preso parte al progetto, non significa solo aver ideato dei vestiti, ma aver davvero messo in pratica la teoria che si studia a scuola. Il progetto infatti è durato un anno e i giovani hanno collaborato tra loro suddivisi in gruppi, da quello di progettazione a quello grafico, dal gruppo comunicazione (social, video) a quello della gestione del budget.
“Fin da piccola ho voluto lavorare nel mondo dell’economia unita alla moda, e qui ho imparato a muovere i primi passi nel settore del fashion business, imparando anche come impostare e gestire una campagna di crowdfunding”, spiega alla Dire (www.dire.it) un’altra ragazza che ha curato la raccolta fondi online in collaborazione con la piattaforma School Raising. I fondi (oltre 2.000 euro), serviranno a finanziare l’evento di sabato sera e a stampare un libro-pubblicazione del progetto, oltre che un portfolio personale per tutti i partecipanti del progetto, oggi più che mai fondamentale per presentarsi nel mondo del lavoro. L’evento di sabato sera è organizzato in collaborazione con la compagnia teatrale Cantieri Meticci e il laboratorio artistico Checkpoint Charly e sarà aperto da una poster-wall in collaborazione con il collettivo Bologna Stickers. Tutte queste realtà rappresentano l’animo e la filosofia che muove la Bolognina, e B-switch, come sottolinea il presidente del Quartiere Navile, Daniele Ara, è importante perchè ha “messo in rete” tutte queste dimensioni che rendono ‘viva’ questa particolare zona di Bologna.