Spondiloartrite assiale: l’obesità peggiora l’attività di malattia secondo una metanalisi di 10 studi pubblicata su Arthritis Care & Research
L’obesità nell’adulto affetto da spondiloartrite assiale (axSpa) si associa a punteggi peggiori di attività di malattia rispetto ai pazienti con axSpA normopeso.
Questo il responso di una metanalisi di 10 studi, effettuata in Italia e pubblicata su Arthritis Care & Research che suggerisce la necessità di correggere l’eccesso ponderale per avere un decorso di spondiloartrite meno aggressivo.
Razionale e disegno dello studio
L’obesità o il sovrappeso potrebbero influenzare l’attività di axSpA in modi differenti, ricordano i ricercatori nell’introduzione allo studio – dalla produzione di mediatori infiammatori da parte del tessuto adiposo al dolore articolare causato dall’eccesso di peso, dalla perdita di massa muscolare all’incremento dell’aterosclerosi.
L’obiettivo della metanalisi è stato quello di verificare se la condizione di sovrappeso o di obesità potevano associarsi a punteggi più elevati di attività di malattia.
A tal scopo è stata condotta, in primis, una ricerca sistematica di letteratura sull’argomento (associazione BMI e attività di malattia in adulti con axSpA) sui principali database bibliografici biomedici. La ricerca ha portato ad individuare tre studi di coorte e 7 studi cross-section, nei quali l’attività di malattia era stata valutata utilizzando l’indice BASDAI (the Bath Ankylosing Spondylitis Disease Activity Index) e il punteggio ASDAS (the Ankylosing Spondylitis Disease Activity Score).
Risultati principali
Nel complesso, la differenza media dell’indice BASDAI tra i pazienti normopeso e quelli in sovrappeso o obesi è stata pari a -0,38 (p<0,0001), mentre la differenza media del punteggio ASDAS tra gli stessi gruppi è stata pari a -0,19 (p<0.0001).
Stratificando i pazienti con eccesso ponderale in base al BMI (sovrappeso e obesi), solo la differenza tra i normopeso e gli obesi ha mantenuto un’associazione statisticamente significativa con le differenze di punteggio relative ad entrambe le misure (-0,78 e -0,42, rispettivamente; p<0,0001 per entrambe le misure.
La differenza dei punteggi tra pazienti normopeso e sovrappeso/obesi è aumentata con le categorie di BMI e ciò suggerisce l’esistenza di una possibile relazione dose-effetto tra la massa grassa e l’attività di malattia.
Limiti e implicazioni della metanalisi
Nel commentare i risultati, i ricercatori hanno ammesso alcuni limiti metodologici intrinseci del lavoro, quali la mancanza di trial clinici randomizzati e l’esistenza di bias relativi alle misurazioni di BMI.
Ciò premesso i ricercatori hanno sottolineato di “essere stati in grado di mitigare le limitazioni sopra menzionate grazie ad una rigorosa metodologia e consistenza degli outcome, che ha consentito di utilizzare le differenze medie – anziché quelle medie standardizzate – come outcome, di più immediata interpretazione e direttamente legate all’unità di misura dell’outcome”.
Da ultimo, i risultati di questa metanalisi corroborano quelli ottenuti in studi precedenti e “potrebbero essere di aiuto nell’interpretare le misure di attività di malattia e comprendere la differenza che potremmo attenderci tra un paziente con axSpA normopeso e un paziente con un BMI più elevato – concludono i ricercatori”.
Riferimenti
Ortolan A et al. Do obesity and overweight influence disease activity measures in axial spondyloarthritis? A systematic review and meta‐analysis Arthritis Care Res. 2020 Aug 16. doi: 10.1002/acr.24416. Leggi