Emergenza Covid, i pediatri avvertono i genitori sugli effetti per la salute psicofisica dei bambini. Allarme vaccinazioni e neurosviluppo
“Mangiano male, dormono meno, si muovono poco. E quel 15% con disturbi del neurosviluppo, dalle difficoltà di apprendimento alle forme di autismo, è in grande sofferenza. La salute dei bambini italiani al tempo del Covid-19 desta più di una preoccupazione in tutti noi. Ad allarmarci anche i ritardi nei recuperi del calendario vaccinale in tante Regioni, dovuti all’impegno dei Dipartimenti di Prevenzione sul contenimento del virus. Ribadiamo al Ministro Roberto Speranza, che su questo e sulla profilassi anti-influenzale siamo disposti a fare la nostra parte, approfittando degli accessi programmati per i Bilanci di salute”. Queste le parole di Paolo Biasci, Presidente della Federazione Italiana Medici Pediatri durante il XIV Congresso Nazionale FIMP.
“La Pediatria di Famiglia – prosegue Biasci – viene sottoposta da sette mesi a incredibili pressioni. Siamo divisi tra l’attività di prevenzione e i controlli sullo sviluppo del bambino, il trattamento dei malanni tipici dell’infanzia e quello delle cronicità, il rispetto delle scadenze sui vaccini e naturalmente la gestione dell’epidemia di Covid-19. Anche le famiglie di cui ci occupiamo vivono una condizione di notevole difficoltà, soprattutto nel rispettare uno stile di vita salutare. Il lockdown ha avuto un forte impatto sul ritmo sonno-veglia di bambini e adolescenti, con una flessione sia della quantità che della qualità delle ore dormite. Dobbiamo rimettere al centro il benessere psico-fisico dei più piccoli: la scuola si deve fare a scuola, ma anche le attività motorie e sportive hanno un’importante componente legata alla routine degli incontri, alla socialità, al superamento di tante difficoltà, ma soprattutto al corretto sviluppo neuromotorio. Scuola e sport sono palestre di vita e tengono lontani sovrappeso e problemi del metabolismo, insieme alle fatiche psicologiche emerse in questo periodo, come la cosiddetta Sindrome della capanna, quello smarrimento che ha colto tanti bambini e li ha portati a non voler più uscire di casa”.
“I Disturbi del neurosviluppo sono centrali in questa edizione del nostro Congresso Nazionale – spiega Mattia Doria, Segretario nazionale alle Attività Scientifiche ed Etiche della FIMP -. Parliamo di quelli del movimento, della comunicazione, dell’apprendimento, delle difficoltà intellettive, del Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività (ADHD), fino a tutte le manifestazioni dello spettro autistico. Si presentano in modalità multiforme, sono sempre più frequenti e spesso, per arrivare alla diagnosi, ci vogliono anni. Se consideriamo che un Pediatra di Famiglia può assistere circa 1000 bambini, potrà averne 150 con patologie o sindromi legate al neurosviluppo. È un’emergenza anche per le famiglie, soprattutto in tempo di Covid-19. Ed è per questo che presto avremo la possibilità di completare le schede di screening sui gestionali degli oltre 5000 pediatri iscritti alla FIMP. Mai momento fu più necessario”.
“Si tratta del frutto di quattro anni di lavoro – racconta Maria Luisa Scattoni, Coordinatrice per l’Istituto Superiore di Sanità del Network per il Riconoscimento precoce dei Disturbi del Neurosviluppo -. Un percorso che coinvolge, oltre alla Pediatria di Famiglia anche le neuropsichiatrie infantili, i nidi-scuole dell’infanzia e le neonatologie di tutta Italia. Effettuiamo la sorveglianza della popolazione generale e ad alto rischio attraverso un protocollo di valutazione del neurosviluppo con alta sensibilità e specificità sulla popolazione da 0 a 3 anni e sostenibile nell’ambito del Servizio Sanitario Nazionale. Potremo così intervenire tempestivamente, approfittando della neuroplasticità tipica della prima infanzia. I Pediatri di Famiglia compileranno le schede in occasione dei Bilanci di Salute e valuteranno i tre assi neurofunzionali: motorio, comunicativo/relazionale e della regolazione. Potranno così riconoscere eventuali anomalie comportamentali e segnalare i casi ‘sospetti’ ai Servizi di Neuropsichiatria”.
Altro tema chiave del Congresso Nazionale FIMP, quello della corretta alimentazione dei bambini e degli effetti che gli stili alimentari hanno sulla salute, a breve e a lungo termine. “Da un nostro studio – rivela Raffaella de Franchis, Area Alimentazione e Nutrizione della FIMP – emerge con forza l’importanza della Dieta Mediterranea, per il benessere complessivo del bambino, ma anche per evitargli lo sviluppo di patologie come la celiachia o il morbo di Crohn e altre malattie infiammatorie croniche come diabete, obesità, malattie degenerative e tumori, tutte patologie in drammatico aumento nei bambini. Un approccio che interviene inoltre nel determinare la costituzione del microbioma intestinale corretto, quello che la persona si porterà avanti tutta la vita”.
“La Dieta Mediterranea – aggiunge Mattia Doria – è l’unico schema dietetico considerato anti-infiammatorio. È fondamentale però, perché esplichi il suo effetto benefico, che il pasto sia completo di ogni segmento che lo compone. Come radicarla negli stili di vita corretti? Ricordando che già attraverso l’allattamento materno si lascia traccia del sapore di alcuni alimenti ed eliminando, nei primi mesi di vita, i sapori zuccherini. Dalla precocità dell’intervento educativo del Pediatra di Famiglia dipende lo stile alimentare del bambino e del nucleo familiare”.
“In questi mesi si è fatto un gran parlare di Territorio – dichiara Antonio Gaudioso, Segretario Generale di Cittadinanzattiva -. I Pediatri di Famiglia, insieme ai Medici di Medicina Generale, sono il Territorio, quel luogo molto reale che ha evitato il crollo degli ospedali nella prima fase dell’epidemia e che oggi di nuovo è chiamato a rendere sostenibile il Servizio Sanitario Nazionale. Le famiglie hanno bisogno che i loro medici di fiducia siano messi in condizione di operare in sicurezza. Occorre mettere a punto percorsi operativi e modalità idonee”.
“Il benessere e la sicurezza dei nostri pazienti – conclude il Presidente Biasci – vengono prima di ogni cosa. La seconda ondata di Covid-19, senza correttivi sull’attività dei Dipartimenti di Prevenzione, rischia di mettere in crisi nuovamente e forse fatalmente un sistema di cura che ha dimostrato nei suoi 40 anni di vita di essere efficiente e funzionale ai bisogni di salute dei più piccoli. Vogliamo continuare a fare il nostro meraviglioso lavoro, occupandoci di Bilanci di Salute e vaccinazioni, seguendo le cronicità, le disabilità, i bisogni speciali. Siamo pronti a fare di più, ma con la garanzia di rimanere Covid-free. Lo dobbiamo ai nostri bambini e alle loro famiglie”.