Di Battista fa rivelazioni nel libro di Bruno Vespa: “Se cade la regola dei due mandati me ne vado, con il Pd finiamo all’8%”
Se il M5S dovesse decidere per un terzo mandato anche ai parlamentari, Alessandro Di Battista lo lascerebbe. “Non sarebbe piu’ il Movimento in cui mi ritroverei. Restare fermi a due mandati non e’ un’opzione, ma una regola fondativa del Movimento”.
Nel libro di Bruno Vespa, “Perche’ l’Italia amo’ Mussolini e come ha resistito alla dittatura del virus” in uscita il 29 ottobre da Mondadori Railibri, Di Battista dice che “il Movimento si sta indebolendo perche’ sta tornando al bipolarismo. Il M5S e’ nato per ostacolare il bipolarismo che e’ il sistema piu’ gradito all’establishment grazie al principio della finta alternanza e della spartizione di potere con le nomine”.
Pensa di lasciare il Movimento, chiede Vespa? “Se ne condivido il progetto resto, se non lo condivido me ne vado. E’ evidente che se il Movimento Cinque Stelle diventasse un partito come gli altri come quelli denunciati nel 1981 da Berlinguer che occupavano le istituzioni io non mi ci riconoscerei e me ne andrei”.
Ma in caso condividesse il progetto del Movimento sarebbe pronto a ricandidarsi? “Oggi mi candiderei per un Movimento estraneo alle coalizioni di destra e di sinistra che si presenti da solo con un programma preciso”.
“Se il Movimento Cinque Stelle andasse alle elezioni in coalizione con il Pd, prenderebbe l’8 per cento. Infatti se fossi un dirigente del Pd farei di tutto per stare in coalizione con noi percio’ rifiuto questa ipotesi”, aggiunge Di Battista.
“Dobbiamo andare alle elezioni da soli per poi decidere con chi andare al governo. Ma un conto e’ fare una trattativa stando al 33 %, un conto e’ farla con l’8%”. E quella che lei chiamato la Morte Nera? Chiede Vespa come riferisce la Dire (www.dire.it). “E’ esattamente quello che penso. Ma parlerei di Morte Nera anche in caso di alleanza strutturale con la Lega”.
E’ possibile una scissione?, chiede Vespa: “Io non faro’ mai nulla del genere. Io non voglio indebolire il Movimento. Lo amo troppo. Io sono grato al M5s. Gianroberto Casaleggio per me e’ stato un secondo padre. Con Beppe qualche volta non sono d’accordo, ma mi lega a lui il valore della riconoscenza”.
Lei e’ contrario a una gestione collegiale del Movimento’?, chiede Vespa nel suo libro a Di Battista: “Io avrei preferito che si nominasse un capo politico e so che una parte del Movimento e’ contraria perche’ teme che possa io ricoprire questo ruolo. E invece io non ho mai avuto particolare interesse a farlo. Un organo collegiale non mi scandalizzerebbe, e anche qui io non ho alcun interesse a farne parte. A me interessa capire qual e’ l’agenda politica del Movimento per i prossimi dieci anni”.