Malattia di Crohn: secondo i dati definitivi dello studio di fase III IM-UNITI ustekinumab mantiene la remissione a cinque anni
Presentati alla 28° United European Gastroenterology (UEG) Week i dati definitivi dell’estensione a lungo termine (LTE) dello studio di Fase 3 IM-UNITI, che ha dimostrato che il trattamento con ustekinumab in pazienti con malattia di Crohn da moderata a grave ha mantenuto la remissionea a lungo termine per cinque anni.
“La malattia di Crohn è tra le forme più debilitanti di malattia infiammatoria cronica intestinale e impatta pesantemente la qualità di vita di milioni di pazienti in tutto il mondo”, ha dichiarato il ricercatore principale dello studio William J. Sandborn, M.D., Chief of Gastroenterology, Professor of Medicine, University of California, San Diego, che ha tenuto la presentazione orale in modalità virtuale alla UEG Week. “I risultati dello studio IM-UNITI hanno dimostrato che i pazienti hanno mantenuto la risposta al trattamento con ustekinumab per cinque anni. In particolare, dopo cinque anni, più del 90% dei pazienti in terapia continua con ustekinumab ogni 12 o ogni 8 settimane ha ottenuto una remissione clinica libera da steroidi”.
I risultati principali dello studio hanno dimostrato che più della metà dei pazienti con malattia di Crohn attiva da moderata a grave, randomizzati a ricevere ustekinumab sottocute ogni 8 settimane e che hanno continuato a ricevere questo dosaggio nello studio a lungo termine, ha mantenuto la risposta clinicab (57%) e la remissione (55%) dopo cinque anni di trattamento. Tra questi pazienti in remissione clinica, il 93% non era in trattamento con steroidi.
Anche i pazienti randomizzati a ricevere ustekinumab sottocute ogni 12 settimane, e che hanno continuato a ricevere questo dosaggio nello studio a lungo termine, hanno mantenuto la risposta clinica (54%) e la remissione (45%) dopo cinque anni di trattamento. Tra questi pazienti in remissione clinica, il 90% non era in trattamento con steroidi.
In particolare, nel sottogruppo di pazienti che non erano mai stati trattati in precedenza con terapie biologiche anti TNF-α, il 40% e il 59% erano in remissione clinica dopo cinque anni di trattamento di mantenimento con ustekinumab sottocute ogni 12 e ogni 8 settimane rispettivamente. Inoltre, nel sottogruppo di pazienti che in precedenza avevano fallito (ad esempio erano refrattari) o che erano intolleranti alla terapia anti TNF-α, il 41% e il 44% erano in remissione clinica dopo cinque anni di trattamento di mantenimento con ustekinumab sottocute ogni 12 e ogni 8 settimane rispettivamente. Circa la metà (51%, [290/567]) di tutti i pazienti (randomizzati ed entrati nella LTE) che hanno fatto parte dello studio a lungo termine ha completato la visita finale dello studio.
Non sono emerse nuove informazioni sulla sicurezza e gli eventi avversi sono stati in linea con gli studi precedenti su ustekinumab e con l’attuale riassunto delle caratteristiche del prodotto.1,2 Gli eventi avversi più comuni (>5%), riscontrati nei periodi di controllo degli studi clinici con ustekinumab, sono stati rinofaringite e cefalea. Per la maggior parte sono stati considerati lievi e non hanno richiesto l’interruzione del trattamento.
In cinque anni, i tassi (per cento anni-paziente) per eventi avversi, eventi avversi gravi e infezioni gravi erano simili tra i gruppi ustekinumab ogni 12 settimane e ogni 8 settimane ed erano generalmente comparabili con i tassi del gruppo placebo. La presenza di anticorpi contro ustekinumab fino alla settimana 272 è rimasta bassa e si è verificata nel 6% dei pazienti assegnati a ricevere ustekinumab 90mg sottocute ogni 12 o ogni 8 settimane nello studio di mantenimento e nello studio a lungo termine.
Lo studio IM-UNITI
IM-UNITI, uno studio di fase 3, multicentrico, randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo e a gruppi paralleli, ha valutato l’efficacia e la sicurezza della terapia di mantenimento con ustekinumab in pazienti adulti con malattia di Crohn da moderata a grave. I pazienti che avevano risposto a una singola dose endovenosa di ustekinumab negli studi di induzione UNITI-1 o UNITI-2 sono stati randomizzati in egual misura per ricevere la terapia di mantenimento con ustekinumab sottocute 90 mg ogni 8 settimane o ogni 12 settimane o placebo. Nello studio di mantenimento sono stati arruolati 1.281 pazienti.1 Nei pazienti randomizzati che hanno avuto una perdita di risposta tra le settimane 8 e 32 è stato fatto un aggiustamento una tantum della dose di 90 mg ogni 8 settimane. Tutti i pazienti che hanno completato la settimana 44 erano idonei ad entrare nello studio di estensione a lungo termine, continuando il loro regime terapeutico fino alla settimana 252.