Renzi contro Conte: “Chiederemo di modificare il Dpcm, no alla chiusura di teatri e ristoranti”. Zingaretti attacca Italia Viva: “Intollerabile il piede in due staffe”
“Chiederemo al Premier di modificare il DPCM”. Lo annuncia Matteo Renzi nella sua ultima e-news. “In Parlamento, chiederemo che il Presidente Conte valuti di seguire la stessa strada intrapresa dal Presidente dell’Alto Adige, che ha firmato un’ordinanza che prevede che i ristoranti siano aperti fino alle 22. Per quanto riguarda la ristorazione, e’ bene ricordare che i dati ISTAT – che mettono insieme alberghi, ristoranti e bar – ci dicono che il valore aggiunto 2019 di questo aggregato e’ di 64 miliardi di euro, quasi equivalente a quello di tutto il comparto edilizio. Teresa Bellanova, da ministra delegata, sta combattendo per i ristoranti e soprattutto per la filiera collegata. Elena Bonetti, da professoressa universitaria prima ancora che da ministra, sta chiedendo quali siano i modelli matematici che supportano le decisioni del Governo. Alcuni amici hanno lanciato una petizione per tenere aperti i luoghi di cultura e le palestre”, aggiunge Renzi.
“Serve far funzionare in modo efficiente e sicuro la macchina dei test, non chiudere i teatri e i ristoranti che rispettano le regole, perche’ questo crea un effetto a catena in tanti settori. Va compresa – aggiunge Renzi – l’inquietudine di chi non sa cosa accadra’ domani. Mentre si chiedono (ancora) sacrifici, sarebbe molto utile, secondo me, che il Governo chiarisse questi punti. E ci spiegasse quali sono i dati scientifici e le analisi sui quali si prendono le decisioni: i dati scientifici, non le emozioni di un singolo ministro”.
Zingaretti contro Italia Viva
“Vedo molti distinguo da esponenti di governo e forze di maggioranza. Addirittura vedo iniziative politiche che reputo incomprensibili. Non sono mai stati seri i partiti che la sera siedono ai tavoli di governo per prendere decisioni e la mattina organizzano l’opposizione alle decisioni della sera prima. E’ sempre stato sbagliato, ma in questo momento storico, in cui e’ in gioco la vita delle persone con le terapie intensive piene, e’ eticamente intollerabile”. Cosi’ il segretario del Pd Nicola Zingaretti come spiega l’agenzia Dire (www.dire.it).
Zingaretti non fa riferimenti espliciti ma oggi e’ stata Italia viva, prima con alcuni parlamentari, poi coi ministri Bonetti e Bellanova, infine con il leader Matteo Renzi a criticare le misure del dpcm 24 ottobre, a cominciare da quelle sulla chiusura dei ristoranti e dei teatri.
Quelle del dpcm “non sono regole contro ristoranti, cinema e teatri ma puntano a salvare l’industria culturale italiana e le piccole e medie imprese perche’ se esplode la curva davvero si crea una situazione di caos“.
Nicola Zingaretti chiede al governo di “fare un salto in avanti nei rapporti con le opposizioni. Non condividere le ragioni dell’altro, ma riconoscerle. Serve un metodo di lavoro che faccia fare anche in questo un salto in avanti“, dice il segretario del Pd nel corso della direzione.
Alle opposizioni Zingaretti dice: “Non si puo’ chiedere alla maggioranza di dichiararsi sconfitta. Non e’ vero, e’ un giudizio ingiusto, che guarda piu’ all’interesse di parte che a quello del paese, ma non si puo’ chiedere all’oppsozione solo di sottoscrivere le decisioni della maggioranza. Perche’ anche questo e’ sbagliato. Le prossime ore saranno determinanti”.
Il leader del Pd aggiunge: “Chiediamo al presidente del consiglio di svolgere fino in fondo questa capacita’ di sintesi e di svolgere un dibattito che consenta al paese di trovare una via d’uscita. Poi noi faremo la nostra parte come sempre nei confronti degli alleati di governo, delle forze sociali e delle forze di opposizione che devono avere un ruolo di interfaccia verso la maggioranza”.
Il segretario del Pd Nicola Zingaretti rivolge infine “un invito alle forze di maggioranza: basta con questo diluvio di comunicati, di se e di ma. Perche’ non e’ giusto. Il governo ritrovi e svolga una funzione di guida, ascoltando le forze sociali e quelle di opposizione, e ritrovi su questo un punto avanzato per uscire dalla crisi”.