Calorie del vino: gli Stati Uniti ammettono l’uso dei valori medi per le dichiarazioni volontarie sulle etichette e le pubblicità
Il Tax and Trade Bureau (TTB) americano ha deciso di consentire l’uso di “valori medi” per le dichiarazioni volontarie delle calorie sulle etichette e le pubblicità di vino, liquori e birra. La decisione del TTB amplia le tolleranze per le dichiarazioni caloriche volontarie per renderle più coerenti con quelle consentite dalle normative statunitensi sull’etichettatura degli alimenti.
Il TTB ha anche chiarito che le aziende del settore non sono tenute a ottenere analisi di laboratorio per ciascun lotto di prodotto al fine di ottenere una misurazione del contenuto di nutrienti per l’etichettatura.
La decisione è stata accolta con favore da Bobby Koch, presidente e ceo del California Wine Institute, il quale ha affermato che la sentenza: «rimuove un grave ostacolo. Il vino varia da annata a annata e può anche variare da botte a botte in un dato anno. Apprezziamo la risposta di TTB alle preoccupazioni che abbiamo sollevato».
Il TTB ha comunque sottolineato che un prodotto non può contenere più del 20% di calorie rispetto alla quantità dichiarata. Le indicazioni sulle calorie sulle etichette e negli annunci pubblicitari possono essere arrotondate all’incremento di 10 calorie, mentre i prodotti contenenti meno di cinque calorie possono essere espressi come 0 calorie.
Intanto, spiega Garantitaly, diciotto associazioni che rappresentano i settori delle bevande alcoliche incluso il comparto dell’ospitalità, sia della Ue che degli Usa, hanno inviato una lettera al rappresentante per il commercio degli Stati Uniti (USTR), Ambasciatore Lightizer, e al Commissario Ue per il commercio Dombrovskis per esprimere la loro opposizione condivisa alle tariffe sul vino, i liquori, i distillati e la birra, sollecitando la loro immediata eliminazione.
La lettera congiunta è stata inviata in seguito alla decisione dell’Organizzazione mondiale del commercio di autorizzare la UE ad imporre 4 miliardi di dollari di tariffe sulle importazioni statunitensi nella controversia Boeing. “L’escalation delle tariffe sui settori dei distillati e del vino, da parte degli Stati Uniti o dell’UE, farà solo aumentare i danni a un settore che già soffre” si legge nella lettera.