Piano rigenerazione olivicola della Puglia: ultime ore per i frantoi


Piano rigenerazione olivicola della Puglia e interventi per i frantoi: il 6 novembre scadono le domande delle aziende comprese nel secondo elenco beneficiari

Piano rigenerazione olivicola della Puglia e interventi per i frantoi: il 6 novembre scadono le domande delle aziende comprese nel secondo elenco beneficiari

Corre velocemente l’attuazione della misura a regia nazionale dedicata agli aiuti ai frantoi nell’ambito del Piano di rigenerazione olivicola della Puglia.

Mentre sono già stati pagati da Agea i primi 2milioni 716mila 901 euro (pari al 65per cento del totale richiesto di 4milioni 179mila 849 euro) alle 161 aziende ammesse delle 168 che avevano inoltrato domande di aiuto a valere sul primo elenco beneficiari definito in seguito alla ricognizione preventiva effettuate dall’Agenzia per snellire e semplificare il procedimento amministrativo, sono stati prorogati al 6 novembre i termini per la presentazione delle domande di aiuto relative al secondo elenco beneficiari.

Ovvero i termini per quelle aziende che, a partire dal 25 maggio, pur non essendo ricomprese nel primo elenco, hanno comunque successivamente presentato la loro candidatura corredata da documentazione idonea a dimostrare di poter essere beneficiari della misura, così come da dettaglio esplicativo della stessa.

La proroga si è resa opportuna, informa Agea, “considerata la complessità della fase istruttoria riguardante la numerosa documentazione integrativa presentata per le diverse fattispecie da parte dei beneficiari”.

Anche in questo caso, alle aziende che ne avranno diritto, sarà corrisposto l’anticipo del 65 per cento del contributo.

Con una dotazione pari a 35milioni di euro, la misura è destinata ai frantoi oleari, incluse le cooperative di trasformazione nel settore oleario con gli stabilimenti ubicati nell’area infetta da xylella, che hanno “ridotto o interrotto l’attività molitoria e subito un decremento della produzione di olive nella campagna di commercializzazione 2018-2019 o in quelle precedenti nel caso di chiusura dell’attività riconducibile alla xylella”.