Anas punta a ridurre gli incidenti stradali sulla rete stradale e autostradale del 50% entro il 2030: ecco il piano per raggiungere l’obiettivo
Ridurre gli incidenti stradali sulla rete stradale e autostradale del 50% entro il 2030. È questo l’impegno che ha messo in campo Anas (Gruppo Fs Italiane) in occasione della Giornata mondiale in Ricordo delle Vittime della Strada. Il tema è stato al centro del webinar “Sicurezza stradale: Obiettivo zero vittime” organizzato in collaborazione con Piarc Italia (Associazione mondiale della strada). All’incontro, aperto dal Sottosegretario del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Roberto Traversi sono intervenuti, tra gli altri, Raffaella Paita, Presidente della Commissione Trasporti della Camera dei Deputati, Massimo Simonini Amministratore Delegato di Anas, Paolo Maria Pomponio, Direttore del Servizio della Polizia Stradale, Angelo Sticchi Damiani, Presidente ACI-Automobile Club d’Italia, Carla Cappiello, Presidente Ordine Ingegneri della Provincia di Roma.
“In questi mesi – ha dichiarato il Sottosegretario del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti Roberto Traversi – abbiamo lavorato per definire i primi passi per la realizzazione del Piano Nazionale per la Sicurezza Stradale 2030 che guiderà gli interventi del ministero con l’obiettivo di dimezzare in dieci anni la mortalità per incidente stradale. Già dalle linee guida, però, l’approccio con il quale ci siamo mossi è quello di rendere la strada “ambiente sicuro” tanto per le caratteristiche di progettazione e manutenzione quanto per le abitudini di chi la frequenta. Per la prima volta, poi, vogliamo che l’attenzione si sposti anche alle misure del post incidente, all’assistenza ai soggetti deboli coinvolti e alle strutture riabilitative del territorio. In questo modo, davvero, potremo avvicinarci a quell’obiettivo ‘zero vittime’ che per tutti resta l’aspirazione massima”.
“Anas, insieme al Gruppo Fs Italiane e in linea con le direttive del MIT – ha dichiarato l’Amministratore di Anas Massimo Simonini –, è impegnata nell’obiettivo di ridurre gli incidenti stradali sulla propria rete stradale e autostradale del 50% entro il 2030. Per raggiungere questo grande obiettivo abbiamo predisposto un piano d’azione strategico a breve termine che al primo posto vede destinare sempre più risorse alla manutenzione programmata per sviluppare sulle nostre arterie misure di sicurezza passiva come barriere di protezione ad alta efficienza progettate da Anas, nuova pavimentazione e segnaletica stradale, illuminazione di strade e gallerie per migliorare la visibilità. Nel medio periodo, lo sviluppo della Smart Road Anas, tecnologia abilitante per lo sviluppo della Smart Mobility e propedeutica ai futuri scenari di guida autonoma dei veicoli, porterà un innalzamento degli standard di guida. La nostra Smart Road è infatti orientata al miglioramento della sicurezza stradale e a rendere più efficienti i flussi di traffico. Un altro importante fronte sul quale Anas è impegnata è la necessaria diffusione della cultura della sicurezza, tramite campagne di sensibilizzazione volte al rispetto del Codice della strada”.
Secondo l’ultimo rapporto Istat, nel 2019 sono stati 172.183 gli incidenti stradali con lesioni a persone in Italia, in lieve calo rispetto al 2018 (-0,2%), con 3.173 vittime e 241.384 feriti. Tra le principali cause di incidentalità restano prevalenti la guida distratta, l’eccesso di velocità ed il mancato rispetto della distanza di sicurezza.
“Nei primi dieci mesi del 2020, invece – ha spiegato Paolo Maria Pomponio, Direttore del Servizio della Polizia Stradale – Polizia di Stato e Arma dei Carabinieri hanno rilevato, rispetto allo stesso periodo del 2019, un drastico calo degli incidenti del 28,7%, un fattore dovuto al ridotto numero di veicoli in circolazione durante la pandemia da Covid-19, vigenti in particolare nel periodo fra marzo e maggio: nel periodo gennaio-ottobre 2020 infatti gli incidenti stradali rilevati sono stati 43.461, mentre nello stesso periodo del 2019 sono stati 60.955. Sempre fra gennaio e ottobre di quest’anno le vittime sono state 1.015, ovvero il 25,6% in meno rispetto alle 1.387 dello stesso periodo del 2019, gli incidenti con esiti mortali 944 (-26,8%) contro i 1.268 del 2019, gli incidenti con lesioni 18.008 (-32%) contro i 26.501, le persone ferite 26.231(-36%) contro le 40.684 del 2019”.
Il piano Anas
La strategia di investimento di Anas è focalizzata sulla manutenzione programmata e sul potenziamento della rete stradale con l’obiettivo di superare la logica dell’intervento episodico o emergenziale in favore di azioni che prevengano le criticità. Un approccio possibile grazie alla significativa iniezione di risorse prevista dal Contratto di Programma Anas 2016-2020 rimodulato che è passato da 23,4 miliardi a un totale di 29,9 miliardi di investimenti. In cifre: 15,9 miliardi (+44% rispetto a prima), pari al 53% del Piano complessivo, vanno alla manutenzione programmata, adeguamento e messa in sicurezza della rete. 14 miliardi, pari al 47%, sono destinati a nuove opere e completamenti itinerari. Nell’ambito del piano complessivo degli investimenti il 52% interessa le regioni del Sud Italia e le isole per un totale circa 15,7 miliardi. Il 24, pari a circa 7 miliardi, riguarda le regioni del centro. Il 19%, pari a circa 5,7 miliardi, riguarda le regioni del nord. Il restante 5% comprende investimenti per danni ed emergenze, fondo progettazione e investimenti in tecnologie stradali e applicazioni tecnologiche.
Anas è dunque impegnata su due fronti: da un lato il potenziamento degli standard di sicurezza della propria rete e dall’altro la sensibilizzazione di chi viaggia a rispettare le regole del Codice della strada. Sulle strade Anas, ad esempio, i tamponamenti risultano essere la tipologia prevalente di incidente a cui è ascrivibile più del 50% degli eventi registrati e il 37% circa degli eventi mortali. Una incidenza elevata si rileva anche per le fuoriuscite autonome. Dati che riportano ancora una volta alla principale causa di incidentalità: la distrazione, spesso dovuta all’uso improprio dello smartphone. Il rischio di incidente per chi utilizza il cellulare durante la guida è fino a 4 volte superiore rispetto a chi non ne fa uso. Uno studio recentemente condotto negli Usa che ha identificato la sindrome denominata FO MO, ossia Fear of missing out, spiega che una persona è portata a controllare il cellulare in media 150 volte al giorno, una volta ogni sei minuti e questo anche mentre si è alla guida di un veicolo.
Anas, in collaborazione con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e la Polizia di Stato, si è fatta promotrice di campagne di informazione che evidenziano la necessità di una maggiore attenzione alla guida attraverso il messaggio “Quando guidi #GUIDAeBASTA”. Nel corso del webinar è stato presentato il nuovo spot “Vite parallele”, che a partire dal 20 novembre verrà diffuso sui principali media nazionali (televisioni e radio). Il videoclip pone l’accento proprio sull’importanza del comportamento alla guida che deve avvenire senza distrazioni, senza l’utilizzo del cellulare e senza uso di alcol o di sostanze stupefacenti. Il messaggio è chiaro: “Finchè non è troppo tardi puoi fare la cosa giusta. Quando guidi, guida è basta”.
È stata inoltre lanciata la app Valentina-Guida e basta, in memoria di Valentina Cucchi, una giovane torinese che ha tragicamente perso la vita dopo essere stata investita da un guidatore distratto mentre attraversava la strada. L’app Valentina – Guida e basta, dedicata ad automobilisti e pedoni, è un’applicazione che segnala agli utenti la presenza di incroci e attraversamenti pedonali pericolosi nelle vicinanze e neutralizza tutte le distrazioni provenienti dallo smartphone durante il viaggio, permettendo a chi è alla guida di compiere una sola azione, la più importante: guidare. Inoltre, grazie alla collaborazione con Bosch, la app è tra le prime in Italia ad avare al suo interno le funzionalità della libreria Wrong Way Driver: gli utenti alla guida vengono avvisati se si trovano in prossimità di un automobilista che sta guidando contromano in autostrada o se lo stanno facendo loro stessi.
Il webinar, che rappresenta il terzo appuntamento nell’ambito di un ciclo formativo dedicato ai vari settori specialistici del mondo delle strade e della sicurezza stradale, ha ottenuto il patrocinio del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, dell’Automobile Club Italia (ACI), della Federazione Europea delle Autoscuole (EFA), dell’Ordine Ingegneri della Provincia di Roma e del Centro di Documentazione Giornalistica.