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Sneakers ecologiche: ecco l’alternativa alla pelle

Sneakers ecologiche: le alternative sostenibili alla pelle di animale

Sneakers ecologiche: le alternative sostenibili alla pelle di animale. Dal pastazzo di agrumi alla fibra di mela ecco i marchi più green

Il mondo sta cambiando in direzioni più o meno inaspettate e l’ambiente ed il rispetto per gli animali sono diventati priorità acquisite anche dal fashion luxury. La sensibilità e l’attenzione per l’ecosistema favoriscono – per non dire accelerano- lo sviluppo di nuove alternative sostenibili a quelle da sempre conosciute ed utilizzate dal mondo della moda, prima tra tutte l’utilizzo della pelle degli animali.

Lo stesso ‘Fashion Pact’, lanciato nell’estate del 2019 al G7 di Biarritz sotto l’egida del premier francese Emmanuel Macron e a cui hanno aderito più di 200 marchi del mondo della griffe mondiale, sta lavorando da più di un anno per trasformare il settore della moda e renderlo il più eco-sostenibile possibile. A tale riguardo, scienziati ed ingegneri sono riusciti negli anni a sviluppare materiali e tessuti alternativi ed ecologici che stiamo già indossando più o meno consapevolmente ogni giorno. Il brand Reebok, ha ormai da un paio d’anni proposto sul mercato la sua collezione di sneakers ‘Cotton and Corn’, con una tomaia in cotone biologico ed una suola realizzata con un materiale derivato dal mais non alimentare, che ancora oggi è apprezzata dai suoi giovani consumatori e in vendita sul sito ufficiale del marchio americano.

Le alternative sostenibili, spiega la Dire Giovani (www.diregiovani.it), sono comunque sempre più numerose ed il riciclo di foglie di ananas, il pastazzo di agrumi, i funghi, la fibra di mela, la schiuma vegetale di alghe e rifiuti del vino sono solo alcune delle alternative possibili già esistenti e trasformate in solide realtà da intraprendenti start-up localizzate in tutto il mondo. Nello specifico:

1. Tessuto Piñatex (foglie di ananas) – Questo materiale tessile costituito da fibre vegetali derivanti dalle foglie dell’ananas che generalmente vengono scartate, è stato scoperto dalla dottoressa Carmen Hijosa. Hugo Boss è un marchio che lo usa nelle sue collezioni attuali di sneakers mentre H&M lo ha utilizzato per la sua collezione 2019.


2. Orange Fiber (pastazzo di agrumi) – Il pastazzo di agrumi (scarti di limoni, arance, mandarini e pompelmi sottoposte a spremitura poi buttate via) viene trasformato in un tessuto elegante e di qualità, capace di unire etica ed estetica. I marchi che lo utilizzano sono: H&M e Salvatore Ferragamo.
3. Tessuto VEGEA (rifiuti del vino) – Assomiglia alla pelle ma è priva di metalli pesanti e di solventi tossici. I marchi che lo utilizzano: H&M e Le Coq Sportif.


4. Apple Skin (buccie e torsoli di mele biologiche) prodotte dall’azienda di Bolzano Frumat. Il tessuto che ne deriva è impermeabile, traspirante, resistente e green al 100%. I marchi Caval e Womsh hanno già lanciato le loro collezioni sia per lui che per lei molto colorate e giovanili.


5. Mylo (filamento dei funghi) – È un materiale a base di micelio, una delle parti che compongono la radice dei funghi ed è estremamente ecosostenibile. Sviluppata dalla startup californiana Bolt Threads, il tessuto Mylo è biodegradabile e non impiega sostanze chimiche tossiche. La stilista Stella McCartney ha riprodotto l’iconica borsa Falabella in questo tessuto, presentandola lo scorso anno alla mostra ‘Fashioned from Nature’ presso il Victoria and Albert Museum di Londra. Questo materiale sarà disponibile dal 2021.

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