Marsilio firma l’ordinanza: Abruzzo zona rossa


Il governatore Marsilio firma l’ordinanza: da domani l’Abruzzo è zona rossa, ecco che cosa si può fare e cosa diventa vietato

Il governatore Marsilio firma l’ordinanza: da domani l’Abruzzo è zona rossa, ecco che cosa si può fare e cosa diventa vietato

Il governatore Marco Marsilio ha firmato l’ordinanza numero 102 con cui dichiara l’Abruzzo zona rossa applicando quanto previsto dal’articolo 3 del Dpcm del 3 novembre 2020. Le restrizioni entreranno in vigore da mercoledì e proseguiranno fino al 3 dicembre.

ABRUZZO ZONA ROSSA, LIMITI E DIVIETI

Come prevede il Dpcm, dunque, è fatto divieto di spostamento dal proprio Comune e dalla Regione, salvo che per comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. Sono consentiti gli spostamenti strettamente necessari ad assicurare lo svolgimento della didattica che resta in presenza per le scuole dell’infanzia, le elementari e la prima media, con la possibilità di svolgere attività in presenza per i ragazzi con disabilità e con bisogni educativi speciali. È consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza. Chiudono tutti i negozi di vendita al dettaglio, eccetto che per i generi alimentari e quelli che fanno riferimento ai beni di prima necessita’, che saranno comunque chiusi nei giorni festivi e prefestivi. Chiudono anche tutti i mercati. Restano invece aperte le edicole, i tabaccai, le farmacie e le parafarmacie. Sospese tutte le attività di ristorazione, ad esclusione delle mense e del catering continuativo su base contrattuale a condizione che vengano rispettati i protocolli o le linee guida diretti a prevenire o contenere il contagio. Resta consentita la sola ristorazione con consegna a domicilio e l’asporto fino alle 22, con l’impossibilità di consumare il cibo nei pressi della stessa attività. Restano però aperti gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande siti nelle aree di servizio e rifornimento carburante situate lungo le autostrade, negli ospedali e negli aeroporti. Sospesa anche l’attività sportiva di base e l’attività motoria in genere svolte all’aperto presso centri e circoli sportivi così come gli eventi e le competizioni sportive di interesse nazional e gli sport di contatto. Sospesa dunque anche l’attività dilettantistica di base, le competizioni e le attività connesse agli sport di contatto, anche se aventi carattere ludico-amatoriale.

Restano consentiti soltanto gli eventi e le competizioni riconosciuti di interesse nazionale con provvedimento del Comitato olimpico nazionale italiano (Coni) e del Comitato italiano paralimpico (Cip) riguardanti gli sport individuali e di squadra organizzati dalle rispettive federazioni sportive nazionali, discipline sportive associate, enti di promozione sportiva ovvero da organismi sportivi internazionali, all’interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse. Le sessioni di allenamento degli atleti, professionisti e non professionisti, degli sport individuali e di squadra, partecipanti alle competizioni di cui alla presente lettera, sono consentite a porte chiuse, nel rispetto dei protocolli emanati dalle rispettive Federazioni sportive nazionali, discipline sportive associate e enti di promozione sportiva. L’attività motoria, spiega la Dire (www.dire.it), sarà consentita solo nei pressi della propria abitazione, con l’obbligo dell’uso dei dpi, purché all’aria aperta e in forma individuale. Sospesa anche la frequenza delle attività formative e curricolari delle università e delle istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica, che potranno comunque essere svolte a distanza. I corsi per i medici in formazione specialistica, i corsi di formazione specifica in medicina generale, nonché le attività dei tirocinanti delle professioni sanitarie e le altre attivita’, didattiche o curriculari, eventualmente individuate dalle Universita’, sentito il Comitato Universitario Regionale di riferimento, possono proseguire, laddove necessario, anche in modalità in presenza. Ai datori di lavoro si chiede quindi di attuare lo smart working consentendo di essere presenti solo in caso di attività ritenute indifferibili. Chiudono tutte le attività inerenti i servizi alla persona eccetto lavanderie, pompe funebri, barbieri e parrucchiere.