Torna il National Geographic Festival delle Scienze: dal 23 novembre l’edizione 2020 può essere seguita in streaming sul sito dedicato e sui canali social
‘Ottimismo e Scienza’: nonostante la drammaticità del momento, la XV edizione del National Geographic Festival delle Scienze non ha rinunciato al tema che avrebbe dovuto accompagnare gli appuntamenti primaverili della manifestazione. Da lunedì 23 a domenica 29 novembre, i canali social e il sito dell’Auditorium Parco della Musica di Roma e del National Geographic ospiteranno dialoghi, riflessioni e incontri.
Nel corso degli oltre 130 eventi – 70 dei quali dedicati alle scuole – i 160 relatori coinvolti esploreranno i grandi temi dell’attualità per dimostrare e raccontare come progresso tecnologico, scientifico e sociale vadano di pari passo con una visione del presente saldamente ancorata al reale ma mai priva di fiducia nel futuro.
“Sarà un’edizione particolare perché il festival ha subito delle trasformazioni radicali- ha detto l’amministratore delegato della Fondazione Musica per Roma, Daniele Pitteri- Il programma è molto ricco ed è stato suddiviso in 7 macroaree: ‘Pianeta’, ‘Società ed Economia’, ‘Universo e Spazio’, ‘Tecnologia e Innovazione’, ‘Cervello e Pensiero’, ‘Snodi della Scienza’, ‘Salute e Medicina’. Sono previsti 55 eventi in diretta streaming, 7 mostre e 9 incontri di formazione per gli insegnanti”.
Pitteri ha quindi sottolineato che “questo è il primo evento non musicale dove c’è un impegno forte a introdurre la modalità di streaming e dell’uso del digitale. E’ un lavoro nato da una riflessione conseguente al momento che stiamo vivendo. E’ un lavoro che migliora la nostra capacità di interazione con il pubblico, ma che non sostituisce gli incontri dal vivo. E’ semmai un elemento aggiuntivo”. Tra gli ospiti previsti l’astronoma Sandra Savaglio, le campionesse Bebe Vio e Alessandra Sensini, professionisti impegnati nella politica e nel progresso sociale come Bina Venkataraman, senior advisor for Climate Change Innovation durante l’amministrazione Obama, Anja Langenbucher, direttrice europea della Bill & Melinda Gates Foundation, Krithi Karanth, executive director Centre for Wildlife Studies e Rolex Awards for Enterprise Laureate 2019, e nomi di spicco nel mondo della scienza come i neuroscienziati Stanislas Dehaene e Christoph W. Korn, gli psicologi Geoffrey Beattie e Suzanne Segerstrom e il matematico Marcus Du Sautoy.
“Crediamo molto nella scienza e nell’informazione e il festival è un momento importante perché contribuisce a un dialogo con la società– ha detto il presidente dell’Agenzia spaziale italiana, Giorgio Saccoccia– Siamo in sintonia con l’intento anche degli altri partner di condividere gli intenti tra enti di ricerca”.
Sul confine tra scienza e arte, non mancheranno neanche quest’anno le mostre, ben 7 in formato digitale, mentre una novità è rappresentata dall’ampio programma educational interamente digitale che porterà bambini e ragazzi a scoprire qualcosa in più sull’universo e le leggi che lo regolano. Secondo il vice sindaco di Roma, Luca Bergamo, “la condivisione delle scoperte scientifiche con i cittadini rappresenta un momento chiave per la nostra società. Sono un fan di questo festival perché ha la consapevolezza del valore che rappresenta la promozione della cultura scientifica in un Paese che per anni ha considerato la scienza una figlia minore dell’arte“.
Prodotto dalla Fondazione Musica per Roma, con la partnership progettuale di Codice Edizioni, il National Geographic Festival delle Scienze come spiega la Dire (www.dire.it) è realizzato insieme a National Geographic, promosso da Roma Capitale – Assessorato alla Crescita culturale, realizzato con ASI – Agenzia Spaziale Italiana e INFN – Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, con la partecipazione delle Biblioteche di Roma e di Scuola dello Sport di sport e salute.