Eczema cronico della mano moderato-grave: risultati positivi per gusacitinib secondo uno studio di fase 2b
Gusacitinib (ex ASN002), un doppio inibitore orale della tirosina chinasi della milza (SYK) e della janus chinasi (JAK), pare efficace e tollerato nei soggetti con eczema cronico della mano (CHE) da moderato a grave. È quanto emerge da uno studio di fase 2b, randomizzato, a doppio cieco, controllato con placebo presentato nel corso del Congresso virtuale dell’Accademia Europea di Dermatologia e Venereologia (EADV) 2020, svoltosi a fine ottobre.
L’eczema cronico della mano
L’eczema cronico della mano è una condizione spesso debilitante che colpisce circa il 10% della popolazione statunitense e milioni di persone in tutto il mondo. I pazienti affetti da CHE soffrono molto per questa malattia, che limita la loro capacità di lavorare e di svolgere le attività della vita quotidiana. I fattori scatenanti di CHE sono multifattoriali: la genetica, l’atopia, gli allergeni da contatto e le sostanze irritanti hanno un ruolo nello “scatenare” la malattia.
Gusacitinib
Gusacitinib è un inibitore orale della segnalazione di SYK e JAK, incluso il Tyk2. L’inibizione di SYK-JAK con gusacitinib modula le citochine Th2, Th22, Th1 e Th17, e regola la segnalazione e la proliferazione/differenziazione mediate dai cheratinociti IL17. Quindi gusacitinib può contemporaneamente rivolgersi alle cellule immunitarie ed epiteliali coinvolte nel CHE e altre condizioni dermatologiche e infiammatorie.
Lo studio
Gusacitinib è stato valutato in pazienti con CHE da moderato a grave in uno studio randomizzato di 16 settimane di fase 2b, in doppio cieco, controllato con placebo (NCT03728504). Gli obiettivi dello studio comprendevano l’efficacia, la sicurezza/tollerabilità e le misurazioni farmacocinetiche.
I pazienti sono stati randomizzati a 1:1:1 con placebo o gusacitinib a 40 o 80 mg per via orale una volta al giorno per 16 settimane (n=97). I criteri di inclusione hanno annoverato una valutazione globale del medico (PGA) di condizione da moderata a severa e dell’essere refrattari ai corticosteroidi topici (a moderata, alta o altissima potenza), o a quelli sistemici. Non è stata consentita la somministrazione concomitante di corticosteroidi topici o altri immunosoppressori durante o prima dello studio. L’endpoint primario è stato la riduzione percentuale del punteggio medio modificato della gravità totale della lesione (mTLSS) alla 16a settimana. Quello secondario è stata la percentuale di soggetti che hanno ottenuto un punteggio PGA di cute intatta o quasi con una diminuzione di 2 gradi rispetto al placebo.
Risultati
Gusacitinib ha ottenuto un miglioramento dose-dipendente, clinicamente e statisticamente significativo rispetto al placebo sia negli endpoint di efficacia primaria che secondaria. Il trattamento con gusacitinib a 80 mg ha portato a una diminuzione complessiva del 69,5% (p<0,005) in mTLSS dalla baseline, rispetto ad una diminuzione del 49,0% nel caso del trattamento farmacologico con 40 mg e del 33,5% per il placebo. Sia la dose di 40 mg che quella di 80 mg hanno portato a un miglioramento del 50% e del 66% rispettivamente nel sub-score mTLSS pruritus alla 16a settimana. I risultati di Topline hanno anche mostrato un miglioramento significativo in misure secondarie chiave come il Physician’s Global Assessment (PGA) con un aumento di 5 volte (p<0,005) nei soggetti che hanno ottenuto una cute intatta o quasi con una diminuzione di 2 gradi rispetto al placebo alla dose di 80 mg (6,3%; 31,3%). Rapide riduzioni di mTLSS (p<0,005), PGA (p<0,05) e prurito sono state osservate già a 2 settimane e sostenute per tutta la durata dello studio. La concentrazione plasmatica di Gusacitinib è aumentata in modo dose-dipendente.
Gusacitinib è stato ben tollerato a entrambi i dosaggi. Gli eventi avversi sono stati in genere da lievi a moderati e di breve durata. I più comuni del trattamento sono stati l’infezione delle vie respiratorie superiori, il mal di testa, la nausea e la rinofaringeite. Non sono stati segnalati eventi tromboembolici o infezioni opportunistiche.
In conclusione, gusacitinib ha dimostrato un’efficacia clinicamente significativa e rapida nella riduzione percentuale di mTLSS e nella percentuale di soggetti che hanno raggiunto un PGA di cute intatta o quasi con una diminuzione di 2 gradi dopo 16 settimane in pazienti con CHE moderato e grave ed è stato ben tollerato.
Gusacitinib rappresenta dunque un potenziale nuovo trattamento orale per pazienti con CHE da moderato a grave e altre malattie dermatologiche infiammatorie.