Ricercatori del Cnr hanno scoperto geni chiave per la sintesi dell’oleuropeina, metabolita dell’olivo utile per la salute umana
L’olivo (Olea europea) è una specie di grande valore economico, nutrizionale e culturale. Le caratteristiche salutistiche ed edonistiche dell’olio di oliva dipendono in larga misura dalla presenza di una classe di metaboliti secondari chiamati secoiridoidi: tra questi, spicca per importanza e notorietà l’oleuropeina.
L’Istituto di bioscienze e biorisorse (Ibbr) del Cnr di Perugia, da anni impegnato con il gruppo di ricerca coordinato da Luciana Baldoni in attività di analisi e caratterizzazione della diversità olivicola e del controllo genetico dei caratteri di rilevanza agronomica e qualitativa, ha contribuito all’identificazione di numerosi geni coinvolti in importanti pathway metabolici attraverso diversi approcci di genomica e trascrittomica. In particolare, è recentemente riuscito a isolare e caratterizzare funzionalmente diversi geni, tra i quali uno della via biosintetica dell’oleuropeina (Alagna et al. 2016; JBC 291(11):5542-54), anche grazie alla collaborazione stabilita con il gruppo della Prof. Sarah O’Connor del Department of Natural Product Biosynthesis presso Max Planck Institute for Chemical Ecology (MPI CE), Jena (Germania).
Grazie a una borsa short-term finanziata dal Cnr, la dottoressa Ornella Calderini (Cnr-Ibbr), operando in collaborazione i colleghi tedeschi, ha contribuito alla scoperta di due ulteriori enzimi della via biosintetica degli iridoidi di olivo. Questi enzimi portano alla formazione dell’oleoside 11-methyl estere (gene OeOMES), precursore dell’oleuropeina e della secoxiloganina (gene OeSXS). Il lavoro, realizzato da un gruppo multidisciplinare di cui fa parte anche la dott.ssa Fiammetta Alagna di Enea Trisaia (MT), è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista New Phytologist (http://dx.doi.org/10.1111/nph.16975).
Questi studi hanno permesso di stabilire che la sintesi dell’oleuropeina in olivo coinvolge passaggi biochimici diversi da quelli precedentemente ipotizzati in letteratura e che caratterizzano in modo unico la via biosintetica degli iridoidi in questa specie rispetto a quella stabilita in altre specie vegetali. Una scoperta che potrà contribuire alla definizione di nuove strategie di valutazione del germoplasma e di miglioramento genetico dell’olivo, per incrementare il contenuto di oleuropeina e di altri composti secoiridodi e, di conseguenza, migliorare la qualità e le proprietà salutistiche degli oli extra vergine di oliva.