Elasi racconta la sua musica fluida e colorata. La cantautrice ha parlato con la Dire Giovani del suo EP di debutto, un disco da non perdere
Un viaggio attraverso culture, sonorità e generi diversi che si intrecciano e accendono la scintilla della rinascita. È questo in breve “Campi Elasi”, l’EP d’esordio di Elasi, anagramma di Elisa Massara. La cantautrice è una delle artiste emergenti da recuperare e inserire nella propria playlist se ancora non lo avete fatto. Il disco è uscito per Neverending Mina, distribuito da Artist First, lo scorso 28 ottobre.
Sei le tracce che Elasi ha personalmente scritto e composto, affiancandone sempre anche la produzione e dunque immergendosi nel processo creativo a 360 gradi. Un progetto che rende super orgogliosa l’artista classe 1993, come ha raccontato lei stessa in un’intervista a distanza con la Dire Giovani (www.diregiovani.it).
L’INTERVISTA ↓
Che sono sono i “Campi Elasi” nella pratica? “Dei mondi in cui mi sono rifugiata in dei momenti in cui sono caduta e non sapevo come rialzarmi”, ha spiegato Elasi che non ha avuto dubbi sul doversi rialzare “ballando”. E, in effetti, ascoltando le sei tracce del disco si viene catapultati in una sorta di grande festa, con tutte le sfumature annesse del caso. “Sono tutti pezzi molto ritmati – ha detto la cantautrice – in cui ho creato nella mia testa un sacco di dancefloor colorate“.
Proprio il colore è il tratto distintivo dei brani, che fanno tesoro dello studio e della ricerca fatta da Elasi (anche realizzata da remoto) nei mesi scorsi: quelli della quarantena obbligata che hanno stravolto tutto. Anche i programmi della cantante. “Campi Elasi” ha preso forma molto prima della pandemia e ha cambiato i suoi contorni in corso, abbandonando persino il suo titolo originale. È stato il senso di vuoto delle settimane buie a ridare spinta al progetto plasmandolo nella sua tracklist finale.
1. Souvenir
2. Esplodigodi
3. Supererrore
4. Sentimentale anarchia
5. Valanghe
6. Voli Pindarici
“Campi Elasi” si configura come un’esplosione di gioia senza confini e anche per questo è impossibile non recuperarlo nel marasma delle uscite discografiche dell’ultimo mese.
La musica di Elasi è celebrazione della fluidità, proprio come suggerisce il suo nome, che – a una prima lettura – non dà nessun indizio sul genere o sulla provenienza dell’artista. Tutto questo è Elasi e le sei tracce sono solo un assaggio dei mondi che la 27enne è pronta ad aprire a chi la ascolterà.