Online e nei negozi il nuovo album “7” e una raccolta di Luciano Ligabue: “E pensare che 20 anni fa volevo smettere di cantare”
“Nel 1999 avevo meditato di smettere. Poi una vocina dentro di me mi ha detto: ‘Se smetti come fai a non fare concerti?’ Ho tenuto botta e oggi sono ancora qua”. A rivelarlo è Luciano Ligabue, nella conferenza stampa di presentazione della nuova uscita: un album di inediti dal titolo ‘7’ e la raccolta ’77+7′, in programma per il 4 dicembre. Un doppio regalo per i fan in attesa del concerto del 19 giugno a Campovolo, che avrà più di un significato. Perché non sarà solo un modo di ascoltare di nuovo Ligabue dal vivo, ma vorrà anche dire che il peggio sarà passato. O quasi. “Quest’anno è stato particolare nella sfiga e tragicità- ha detto il rocker di Correggio-. Avremmo fatto tanto per i 30 anni. Non ho potuto fare quello che più contava, cioè il concerto, cosa su cui più punto. In questi trent’anni ho pubblicato tantissimo, forse anche troppo. Mi sono dovuto fermare, e ho sentito per la prima volta il desiderio di raccontare la mia storia in una raccolta di singoli e in un libro. E ci siamo resi conto che i singoli erano 77. Abbiamo messo mano all’archivio ed è venuto fuori tutto questo”.
TUTTO RIPORTAVA AL NUMERO 7
Sul perché di questo titolo dato all’album, come racconta la Dire (www.dire.it) ecco svelato il ‘segreto’: “Il 7 è il mio numero preferito. Dopo l’uscita di ‘Buon Compleanno Elvis’, mi è arrivata nella posta scritta a mano mi sono arrivate due lettere di due numerologhe che volevano farmi sapere che io sarei un 7 che cammina”. Ma non solo. Perché Ligabue ha poi ‘scoperto’ che “i miei nome e cognome sono di 7 lettere, San Luciano c’è il 7 gennaio, le mie iniziali rovesciate due 7. E poi il primo concerto l’ho fatto nell”87 e il primo concerto allo stadio l’ho fatto nel ’97. E poi Certe notti è la traccia numero 7″.
Entrando nello specifico delle tracce, spiccano i due singoli già usciti, ‘La ragazza dei tuoi sogni’ (“una demo che ho portato avanti per un bel po’ di tempo, poi sono riuscito a trovare la chiave per completarla”) e ‘Volente o Nolente’, di fatto il primo vero duetto con Elisa e, soprattutto, il primo duetto in un suo album: “Questa canzone era un paracadute scritto ai tempi de ‘Gli ostacoli del cuore’”, nel caso la canzone non fosse piaciuta proprio ad Elisa. “Ho ripreso la sua voce e ci ho costruito la canzone intorno”.
“ERO DESTABILIZZATO DAL SUCCESSO”
Sulle motivazioni che lo avevano portato, quasi, a decidere di non salire più su un palco, a non incidere più album, ha spiegato: “Non ero preparato a quella mole di successo- ha detto il cantautore di Correggio-. Era l’anno che seguiva ‘Buon Compleanno Elvis’, ‘Su e giù da un palco’, ‘Radiofreccia’, ‘Fuori e dentro il borgo’. La visibilità ti espone a tutte le correnti. Non ero pronto per essere raccontato come non sono da troppe persone. Ma neanche a un isolamento. Mi sono chiesto se ne valesse la pena”. Rifare il metalmeccanico non era una delle ipotesi prese in considerazione, se avesse smesso di fare il cantante: “È stata l’esperienza più tosta tra quelle che ho vissuto. Un’esperienza formativa. Quando l’ho fatto, dovevo ripetere lo stesso movimento ogni 22 secondi. Non venivano mai le 6 di sera. È stata una tortura. Di fronte a me c’era un mio collega che lo faceva da 25 anni e fischiettava. Non siamo tutti uguali. Non avevo pensato ad alternative. Sicuramente avrei campato di rendita per un po’ di tempo”.