Psoriasi a placche: secukinumab efficace fino a 3 anni


Psoriasi a placche: efficacia sostenuta di secukinumab fino a 3 anni associata a buona tollerabilità secondo due analisi dello studio osservazionale SERENA

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Nei pazienti con psoriasi a placche da moderata a grave, secukinumab ha dimostrato un’elevata persistenza del trattamento in virtù di un’efficacia sostenuta fino a 3 anni di follow-up nei dati real-life, oltre a miglioramenti nella qualità della vita correlata alla salute associati a un buon profilo di tollerabilità. Sono i risultati di due analisi ad interim dello studio osservazionale SERENA, presentate in forma di poster al congresso della European Academy of Dermatology and Venereology (EADV) 2020.

Secukinumab è un anticorpo monoclonale completamente umano che neutralizza selettivamente l’interleuchina-17A (IL-17A), una citochina fondamentale coinvolta nello sviluppo della psoriasi. Ha dimostrato un’efficacia duratura e un profilo di sicurezza favorevole in vari domini della malattia psoriasica.

La pelle psoriasica è caratterizzata da un’elevata espressione della IL-17, che contribuisce fortemente all’infiammazione tissutale e gli anticorpi anti-IL17 hanno mostrato un’efficacia clinica molto elevata nei pazienti con psoriasi. Gli studi hanno riportato un miglioramento di almeno il 75% nel PASI in oltre l’80% dei pazienti trattati con terapia anti-IL-17, che non solo migliora le manifestazioni cutanee della psoriasi, ma anche l’infiammazione cardiovascolare, i fattori metabolici e diversi domini dell’artrite psoriasica.

Diversi trial clinici a lungo termine nella psoriasi a placche (inclusi le fasi di estensione degli studi clinici registrativi di fase III) hanno raccolto dati fino a 5 anni di esposizione a secukinumab, ma non sono ancora stati valutati appieno l’efficacia a lungo termine e i profili di sicurezza del farmaco in condizioni di vita reale nella popolazione europea.

Analisi ad interim dello studio SERENA in corso
Si tratta di un trial osservazionale e multicentrico, condotto in 438 siti europei e tuttora in corso, che ha preso in esame per un periodo fino a 5 anni un totale di oltre 2900 pazienti con psoriasi, artrite psoriasica e spondilite anchilosante da moderate a gravi e trattati con secukinumab per almeno 16 settimane, in modo da fornire gli esiti dell’efficacia a lungo termine e della tollerabilità della terapia nella pratica clinica reale.

Le analisi ad interim presentate al congresso sono relative ai dati di efficacia e sicurezza di pazienti con psoriasi arruolati nello studio tra ottobre 2016 e ottobre 2018:

  • 1836 soggetti osservati per almeno 1 anno che hanno ricevuto almeno 1 dose di secukinumab1
  • 2758 soggetti trattati con secukinumab per una durata media di 1 anno prima del basale, il 53,6% dei quali trattati in un periodo compreso tra 16 settimane e 1 anno. Prima del trattamento i pazienti con psoriasi, artrite psoriasica e spondilite anchilosante avevano un tempo medio dalla diagnosi della malattia rispettivamente di 17,3, 8,6 e 9,8 anni ed erano stati sottoposti a terapia biologica nel 33,9%, 65,7% e 61,0% dei casi. Al basale la maggior parte dei partecipanti con psoriasi (99,8%) e artrite psoriasica (79,3%) ha ricevuto una dose di secukinumab pari a 300 mg, mentre il 95,9% di quelli con spondilite anchilosante una dose di 150 mg. Nel complesso il 95,8% dei trattati non ha variato la dose entro un anno di studio2

Gli endpoint di efficacia includevano:

  • Punteggio PASI: valutazione della gravità delle lesioni e dell’area interessata
  • Superficie corporea (BSA, Body surface area): valutata dalle percentuali delle aree cutanee colpite dalla malattia, tra cui testa, tronco, arti superiori e arti inferiori
  • Punteggio di 0/1 nel Physician’s Global Assessment (PGA): valutato dal medico per tutti i pazienti con psoriasi a placche e con artrite psoriasica attiva che mostravano segni o sintomi della psoriasi
  • Dattilite: presenza di una articolazione gonfia e dolorante di un dito della mano o del piede
  • È stata inoltre valutata la qualità della vita tramite il Dermatology Life Quality Index (DLQI)

Secukinumab migliora i sintomi e la qualità di vita
L’analisi di efficacia ha incluso un totale di 1764 pazienti (67,5% maschi) con un’età media di 48,3 anni, un indice di massa corporea di 28,8 kg/m2 e un tempo medio dalla diagnosi di psoriasi di 17,3 anni.

  • Nella prima analisi1 i tassi di ritenzione, definiti come la percentuale di pazienti che non hanno interrotto il trattamento attivo, dopo 1 e 2 anni di studio sono stati rispettivamente dell’88,2% e del 72,2%, suggerendo un’elevata persistenza del trattamento nella popolazione osservata in SERENA. Nella seconda analisi2 i tassi complessivi di ritenzione dopo 1 anno erano dell’87,5%, 88,2% per la psoriasi, 85,9% per l’artrite psoriasica e 86,5% per la spondilite anchilosante
  • Il PASI medio assoluto era di 20,9 all’inizio del trattamento. Al basale si è ridotto a 2,64 per scendere ulteriormente a 2,20 dopo un anno e a 1,94 dopo 2 anni di terapia (Figura 1)
  • La percentuale di pazienti che ha raggiunto un punteggio PGA di 0/1 è stata del 71,9%, 76,7% e 76,5% rispettivamente al basale e dopo 1 e 2 anni, mentre per il punteggio DLQI di 0/1 è stata del 61,0%, 63,8% e 62,6% (Figura 2)
  • I punteggi DLQI e PASI totali hanno mostrato una forte correlazione nell’anno 1 (r = 0,55) e nell’anno 2 (r = 0,53)

BSA e dattilite

  • Il coinvolgimento medio della superficie corporea totale (BSA) era di 4,13 al basale, 3,07 dopo il primo anno e 2,44 dopo il secondo
  • La proporzione di pazienti psoriasici con dattilite era dell’1,2% e dello 0,6% dopo il primo e il secondo anno, rispetto al 2,0% al basale

Buona sicurezza nei dati di pratica clinica reale
Non sono stati riportati nuovi segnali di sicurezza per secukinumab nel periodo interessato dalle analisi ad interim, con un tasso particolarmente basso di infezioni da candida (1,47%). Il farmaco si è dimostrato ben tollerato in contesti reali.

Nella seconda analisi, dopo 1 anno di trattamento l’11,8%, il 14,1% e il 13,5% dei pazienti rispettivamente con psoriasi, artrite psoriasica e spondilite anchilosante avevano interrotto l’assunzione del farmaco. La durata media fino all’interruzione del trattamento è stata di 186,5 giorni, rispettivamente 186,8, 193,4 e 177,1 giorni nelle tre diverse indicazioni. I motivi più comuni per l’interruzione del trattamento con secukinumab sono mostrati nella Figura.

«In sintesi gli elevati tassi di ritenzione suggeriscono un’elevata persistenza del trattamento nei dati real-life osservati in SERENA. Secukinumab ha mostrato un’efficacia sostenuta fino a 3 anni di follow-up in pazienti con psoriasi da moderata a grave in contesti reali, oltre a miglioramenti nella qualità della vita correlata alla salute, con un 64% di soggetti nei quali la malattia non aveva impatto sulla QoL dopo un anno di follow-up» hanno concluso gli autori. «I dosaggi iniziali di secukinumab sono stati ben tollerati nella maggior parte dei soggetti (> 95%), che hanno mantenuto lo stesso dosaggio dopo un anno di trattamento».

  1. Augustin M et al. Secukinumab demonstrates sustained effectiveness in patients with moderate to severe plaque psoriasis: results from an interim analysis of the SERENA study. Poster 1280 Presented at the 29th European Academy of Dermatology and Venereology (EADV) Virtual Congress, 29 – 31 October 2020.
  2.  Augustin M et al. Secukinumab treatment and drug survival under real-world conditions: long-term results from an interim analysis of the SERENA study. Poster 1356 Presented at the 29th European Academy of Dermatology and Venereology (EADV) Virtual Congress, 29 – 31 October 2020.