Nel Golfo di Follonica salgono a 32 le ecoballe recuperate dai fondali. L’ammiraglio Aurelio Caligiore: “La nostra è una corsa contro il tempo”
Ritrovate e recuperate altre due ecoballe nel golfo di Follonica. Sale a 32 il numero degli enormi cilindri, composti da rifiuti compattati, recuperati grazie all’azione sinergica tra Protezione Civile, Ispra, Guardia Costiera, Cnr e Marina Militare, fortemente sostenuta dal ministro dell’Ambiente Sergio Costa.
Complessivamente sono 56 le balle di rifiuti, dal peso di circa 1,2 tonnellate, disperse in mare nel 2015 dalla motonave Ivy. In quasi cinque anni, gli sporadici interventi di recupero avevano consentito di ritrovare appena 16 di tali contenitori. Ma il rischio di deterioramento e dispersione degli imballaggi sui fondali toscani, hanno indotto il ministro Costa ad intraprendere l’operazione che in appena tre mesi ha portato all’emersione di altre 16 ecoballe, e individuare gran parte delle restanti 24 in via di recupero.
«La nostra è una corsa contro il tempo – spiega l’ammiraglio Aurelio Caligiore, alla guida del coordinamento tecnico/scientifico dell’operazione –, lavoriamo in maniera assidua e costante, individuando e recuperando le ecoballe per evitare il rischio di dispersione in mare dei rifiuti per effetto dell’erosione e delle correnti». Individuate e imbracate, le ecoballe vengono caricate con estrema prudenza a bordo delle navi della Marina Militare, proprio per evitare ogni forma di dispersione di materiale inquinante, mentre le navi della Guardia Costiera provvedono ad effettuare una cintura di sicurezza nell’area di recupero.
Una volta a terra, le ecoballe finiscono al vaglio di una società specializzata, individuata dalla Regione Toscana, responsabile del successivo conferimento in discarica.