Discarica di Bussi, il TAR del Lazio “boccia” il Ministero dell’Ambiente che aveva annullato il suo stesso appalto: accolti i ricorsi di Regione, ARTA, Comune e ditta aggiudicatrice
Senza pace la situazione del sito di bonifica di interesse nazionale di “Bussi sul Tirino”: con la sentenza 347/2020 il TAR del Lazio ha dichiarato illegittimo l’annullamento d’ufficio con cui il Ministero aveva azzerato la gara d’appalto, da lui stesso indetta, per la bonifica delle discariche abusive a nord dello stabilimento di Bussi. La notizia è stata diffusa poco fa dall’agenzia giornalistica ANSA. Sono stati dunque accolti i ricorsi presentati da Regione, Comune di Bussi sul Tirino, ARTA Abruzzo e dalla DEC-Deme, la ditta aggiudicatrice dell’appalto. Lo Stato è stato condannato pure a pagare 15mila euro di spese di lite.
«La bocciatura del TAR – questo il commento del delegato del WWF Italia per l’Abruzzo Filomena Ricci – rappresenta l’ennesimo colpo di scena di una vicenda che si trascina ormai da oltre 13 anni, quando furono rinvenute varie discariche abusive a partire dalla prima nei pressi della confluenza dei fiumi Tirino e Pescara. La situazione di aperto contrasto tra il Ministero dell’Ambiente, da una parte, e la Regione Abruzzo e il Comune di Bussi, dall’altra, non rende sicuramente più facile la bonifica che dovrebbe invece essere l’obiettivo principale di tutte le amministrazioni nell’interesse esclusivo della salute dei cittadini e dell’ambiente. Ora si torna al punto di partenza con l’aggiudicazione della gara che torna valida, sempre che non intervengano ulteriori sviluppi nella battaglia legale. Il dato di fondo rimane però sempre lo stesso: le discariche furono scoperte nel 2007, il sito di bonifica di interesse nazionale è stato istituito nel 2008, dal 2007 al 2018 vi è stata anche una gestione commissariale per l’area, ma la bonifica ancora non è stata fatta!».