#NoStreamDay: oggi streamer in sciopero su Twitch: la richiesta è di una politica più trasparente senza il rischio di un permaban
Una politica più trasparente per garantire un corretto utilizzo di Twitch senza il rischio di un permaban. E’ questa la motivazione che ha portato molti utenti italiani ad aderire a #NoStreamDay, una protesta pacifica indetta per oggi dalla popolare trasmissione Cerbero Podcast. Uno sciopero simbolico della durata di 24 ore, durante le quali chi ha preso parte non trasmetterà alcun contenuto sulla piattaforma di Amazon.
Nel regolamento di Twitch è specificato il divieto di utilizzare contenuti che includono nudità, pornografia, violenza, incitazione all’odio e al razzismo. Tuttavia, molti utenti hanno ricevuto un ban senza saperne il motivo o la durata. Tale procedimento implica una perdita remunerativa per chi ha fatto del conent creator un lavoro vero e proprio.
La mobilitazione, spiega la Dire Giovani (www.diregiovani.it), “nasce in seguito ai recenti avvenimenti ai danni di un collega”, scrive su Instagram Davide Marra, ideatore del #Nostreamday e conduttore del Cerbero Podcast. Il riferimento è allo streamer Sdrumox, che dopo un ban di 6 mesi gli è stato comunicato l’allontanamento permanente da Twitch. “Sia chiaro, non stiamo contestando il ban che è legittimo” spiega Marra, “ma le modalità con cui è stato perpetrato. Non è pensabile bannare uno streamer inizialmente per 6 mesi, per poi comunicargli al termine della scadenza l’allontanamento perenne dalla piattaforma. [… ] Stiamo parlando di un’attività che per noi è una professione a tutti gli effetti”. E conclude, “gli streamer inciampano spesso in errori involontari, ma questi potrebbero essere tranquillamente evitati se ci fosse maggiore chiarezza e maggiore trasparenza”.