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Psoriasi: buoni risultati per il nanobody sonelokinab

Psoriasi pediatrica, la terapia sistemica non aumenta il rischio di infezioni gravi secondo uno studio pubblicato sul Journal of the American Academy of Dermatology

Psoriasi: risultati incoraggianti per il nanobody sonelokinab. Il farmaco può rappresentare un importante passo avanti nel trattamento della patologia

I risultati di uno studio di fase 2b di sonelokinab, il primo nanobody testato nella psoriasi, sono incoraggianti e suggeriscono che il farmaco possa rappresentare un importante passo avanti nella ricerca di nuovi e migliori trattamenti contro questa patologia. In particolare, il nuovo prodotto ha dimostrato la sua efficacia durante 24 settimane di trattamento della psoriasi a placche da moderata a grave. È quanto recentemente presentato al congresso virtuale dell’Accademia Europea di Dermatologia e Venereologia (EADV).

Il nuovo principio attivo
Sonelokinab è un nuovo nanobody trivalente bispecifico che comprende 3 nanobody monovalenti, specifici per l’IL-17F e per l’IL-17A umane, nonché per l’albumina sierica umana.

In un precendete studio dose-ranging di fase 1, sonelokinab era risultato ben tollerato e aveva dato miglioramenti dose-dipendenti nella psoriasi. Nello studio di fase 2, presentato al Congresso EADV 2020, è stata valutata l’efficacia, la sicurezza e la tollerabilità del sonelokinab in 4 regimi di dosaggio rispetto all’inibitore dell’IL-17A secukinumab nei pazienti affetti da psoriasi.

Lo studio
Lo studio – multicentrico, in doppio cieco, double-dummy, controllato verso placebo, di fase 2b – è stato condotto in pazienti adulti con psoriasi cronica a placche moderatamente grave. Si è svolto in un periodo di 12 settimane, seguito da una parte di ottimizzazione della dose di 12 settimane e da una parte di individualizzazione della dose dalla settimana 24 alla 52.

Il braccio trattato con sonelokinab ha compreso dosi di 30 mg, 60 mg o 120 mg (ogni 2 settimane, dalla settimana 0 alla settimana 8), così come una coorte potenziata (che ha ricevuto 120 mg ogni 2 settimane alla settimana 10). Le coorti aggiuntive sono composte da un gruppo placebo e da un gruppo di confronto che ha ricevuto 300 mg di secukinumab alle settimane 0, 1, 2, 3, 4 e 8.

I pazienti e sono stati randomizzati in modo uguale tra sei braccia di trattamento. Durante il periodo controllato verso placebo, i pazienti hanno ricevuto placebo, sonelokinab 30 mg, 60 mg o 120 mg (ciascuno a settimane 0, 2, 4 e 8), sonelokinab 120 mg (alle settimane 0, 2, 4, 6, 8, 10) o secukinumab 300 mg (alle settimane 0, 1, 2, 3, 4, 8).

Tutti i gruppi di trattamento hanno visto un miglioramento, ma la coorte trattata con 120 mg ha mostrato un miglioramento significativo con un punteggio di valutazione globale dell’Investigator’s Global Assessment di 0/1 nell’88,2% e un punteggio del Psoriasis Area and Severity Index 90 nel 76,5% alla settimana 12. Il PASI100 è stato raggiunto nel 33,3%.

I pazienti delle coorti trattate con 120 mg hanno generalmente mantenuto alti i livelli di risposta intorno alla 12a settimana e hanno conservato tali alti livelli di risposta fino alla 24a settimana.

I tassi di risposta IGA per le dosi più alte variavano dall’80,4% al 94,2% alla settimana 24, con tassi di PASI90 tra il 79,2% e il 90,4% e tassi di PASI100 tra il 40,4% e il 56,9%.

Gli eventi avversi sono stati registrati nel 50% dei pazienti, la maggior parte dei quali è stata di grado da lieve a moderato. Tra questi, rinofaringite e prurito. Cinque pazienti hanno avuto eventi avversi gravi non correlati al farmaco in studio e tre hanno interrotto il trattamento.

Conclusioni
Questo studio di fase 2b ha dunque raggiunto il suo obiettivo primario. La terapia con dosi di sonelokinab fino a 120 mg ha mostrato benefici statisticamente e clinicamente significativi rispetto al placebo. L’efficacia misurata da IGA e PASI è stata costante e duratura nelle 24 settimane di trattamento. Il sonelokinab è stato generalmente ben tollerato, con un profilo di sicurezza simile al secukinumab.

Questi risultati sono i primi passi importanti nella valutazione di questo nuovo trattamento delle condizioni infiammatorie.

In particolare, i risultati ottenuti paiono rafforzare il vantaggio di puntare sia sull’IL-17A che sull’IL-17F.

La psoriasi rimane una condizione grave che colpisce tutti gli aspetti della vita dei pazienti. Lo sviluppo di nuove terapie è una sfida continua. Se studi più ampi dovessero confermare la velocità di effetto, la durata e la tollerabilità del sonelokinab dimostrata in questo studio, questo farmaco potrebbe diventare un’arma in più per contrastare questa patologia.

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