I vampiri emotivi non lasciano parlare, sviliscono i successi altrui, sanno sempre cos’è meglio per gli altri e cercano perennemente il conflitto: come difendersi
Non lasciano parlare malgrado la voglia altrui di raccontare, sviliscono i successi non loro, sanno sempre cos’è meglio per le persone che hanno intorno, cercano perennemente il conflitto, ma soprattutto si nascondono all’interno delle relazioni quotidiane e sono difficilmente identificabili. Sono i vampiri emotivi e ognuno a modo suo succhia energia vitale, causando conseguenze anche molto gravi sulla salute delle proprie vittime, che si ritrovano stremate e insicure senza nemmeno rendersene conto.
Per imparare a contrastare i loro attacchi, gli esperti di Guidapsicologi.it hanno preparato una guida per riconoscere, combattere e sconfiggere queste sanguisughe energetiche.
Chi sono i vampiri emotivi
I vampiri emotivi, o energetici, vengono definiti per la prima volta da Albert J. Bernstein nel suo “Emotional Vampires: Dealing With People Who Drain You Dry”, ovvero come comportarsi con quelle persone che ti prosciugano. Si presentano come soggetti brillanti e affascinanti. Generano fiducia, e in loro si nutrono maggiori aspettative del normale. Non tardano però a rivelarsi estremamente critici, controllanti, narcisisti, molto negativi e manipolatori. Tutto questo perché insoddisfatti di ciò che sono. Tendono a strumentalizzare e dominare gli altri per avere le conferme necessarie alla loro autostima o al loro operato.
In generale possiamo individuare alcune caratteristiche principali nel modo d’essere dei vampiri energetici:
Non accettano il NO come risposta. Sono persone molto manipolatrici.
Il loro Ego è al centro. A causa della loro bassa autostima cercano nelle altre persone conferma del loro valore. L’importante è essere notati, in positivo o in negativo
Nessuno ha problemi peggiori dei loro. Le conversazioni ruotano sempre intorno ai loro problemi. Non hanno nessun interesse ad ascoltare e consolare gli altri, né a conoscere il loro vissuto e il loro stato.
Non sbagliano mai e non si assumono la responsabilità dei propri comportamenti, soprattutto quando porta a conseguenze negative e scaricano sugli altri il peso e la colpa delle loro azioni.
Si sentono al di sopra delle regole. Sia quelle della civile convivenza (fare la fila, rispettare i limiti di velocità, essere puntuali, rispettare il proprio turno…) che quelle delle relazioni affettive.
7 Segnali per riconoscere che siamo reduci dall’incontro con un vampiro
Se dopo aver trascorso del tempo insieme a una persona ci si sente stanchi e demotivati, se non si riesce a parlare perché questa monopolizza la conversazione scaricando su di noi le sue frustrazioni, e tale atteggiamento si rivela una costante negli incontri, è probabile che ci si trovi in presenza di un ladro di energia. Questi sono alcuni segnali a cui prestare attenzione.
Sensazione di stress e stanchezza dopo l’incontro (ansia, nervosismo, ansia, malinconia e sbadigli)
Sensazione di continua insoddisfazione e scontentezza
Tensione fisico-muscolare in presenza di determinate persone
Pressione psicologica negativa proveniente dall’esterno
Sensazione di limitazione della propria libertà, obbligo di dover rendere conto delle proprie azioni
Stato di confusione che impedisce di prendere decisioni e causa errori nelle attività quotidiane
Blocco mentale che impedisce di fare progetti riguardanti l’amore, lo studio, il lavoro…
I 10 profili dei vampiri energetici
Ecco i profili più comuni di vampiri energetici. Attenzione: tutti possiamo trasformarci in vampiri emotivi, per questo è importante fare autocritica e correggere i propri comportamenti, ricordandosi sempre che le relazioni sane si fondano sullo scambio, l’affetto e la positività.
Il superiore. Si sente superiore a chiunque e prova piacere a far sentire gli altri inferiori. Cercando di sottomettere Il prossimo per potersi poi nutrire delle sue attenzioni
Il catastrofico. Negativo e circondato da disgrazie. Il suo obiettivo è attirare l’attenzione e l’energia degli altri per riempire le proprie mancanze, lasciandoli svuotati e privi di energia
L’invidioso. L’invidioso sminuisce e disprezza gli altri, e allo stesso tempo cerca di attrarre intorno a sé persone da manipolare e sottomettere, in modo da raccogliere conferme e devozione.
Il pettegolo: Guarda gli altri per non guardare dentro di sé. Cattura l’attenzione del prossimo con pettegolezzi che insinuano dubbi e incertezze.
L’irascibile: semina rabbia intorno a sé e attira le persone, portandole a condividere il suo cattivo umore, fatto di rabbia e lamentele, dando vita a un ambiente di ira e insoddisfazione.
Il Controllore. Affetto dalla mania del controllo, sia di se stesso che degli altri: non si fida di nessuno.
L’approfittatore. Si rende completamente disponibile e accondiscendente, la sua arma è la passività, perché ció che fa è impossessarsi subdolamente di idee e meriti altrui. Ladro di idee e di energie.
Moralista: si serve del ricatto e del giudizio morale, grazie al quale da vita a un gruppo di adepti che possano sempre offrirgli attenzione e conferme al suo operato.
Logorroico: cattura a lungo l’attenzione delle sue vittime, che difficilmente trovano spazio nella conversazione. Sfoga la sua frustrazione sugli altri, rubando ogni energia.
Ipocondriaco: per accentrare su di sé cure e attenzioni che altrimenti non saprebbe come guadagnarsi, fa leva sui sentimenti di preoccupazione e compassione
Come proteggersi dai vampiri emotivi
Stabilire dei limiti: sono una protezione che impedisce alle persone tossiche di manipolarci
Mantenere la calma: sono provocatori, abili a far perdere il controllo, da sconfiggere con razionalità
Sorridere: amano coinvolgere gli altri nel loro malessere, il sorriso disincentiva la manipolazione
Niente drammi: per non soccombere al vampiro emotivo, basta non fare il suo gioco. Evitate di di farvi coinvolgere: no alle discussioni, no ai dispiaceri, e non credete a tutto ciò che dice
Allontanarsi: è la scelta più sana. Non si può stabilire una relazione equilibrata chi non è cosciente del dolore che provoca negli altri. È molto raro che vi sia un cambiamento nel loro modo d’essere e di agire