Il Wwf racconta la storia di Andy Derocher, il biologo che salva gli orsi polari della Baia di Hudson occidentale, in Canada
Non ci sono giorni normali per uno ricercatore di orsi polari. Per oltre 35 anni, Andy Derocher ha studiato gli orsi polari mentre allevano i cuccioli, cacciano e si riproducono, vivendo tantissime esperienze. Con il supporto del WWF, il suo team monitora gli orsi polari della Baia di Hudson occidentale, in Canada.
Quello che non tutti sanno è che un biologo che studia gli orsi polari può lavorare solo nelle giornate di sole, perché le nuvole e la luce piatta rendono impossibile il tracciamento di questi animali. Gli orsi polari si muovono su vaste aree, ed è questo il motivo per cui gli elicotteri sono un altro strumento essenziale per la ricerca. Per portare a termine il lavoro, però, serve occorre uno stomaco di ferro: manipolare gli escrementi di un orso polare può nauseare anche il ricercatore più resistente. Ma tra le attività più difficili, emozionanti e utili per la conservazione di questa specie, c’è la cattura. Il protocollo utilizzato da Andy e dal suo team è sempre lo stesso: individuato un orso dall’elicottero, si anestetizza con un dardo e si attivano i rilieviprima che l’orso si svegli. La cattura di un orso polare deve essere sicura per l’animale, ma anche per l’equipaggio di ricerca. Fortunatamente, gli orsi polari sono incredibilmente robusti, ma la chiave del successo è svolgere le attività nel modo più umano e rapido possibile, di solito nel giro di un’ora. Oltre a raccogliere campioni biologici e importanti dati sull’animale (sangue, peli, latte, porzioni di grasso e un dente per la determinazione dell’età), si procede con l’applicazione delle marche auricolari e del radiocollare satellitare, oltre ad un piccolo tatuaggio sul labbro superiore, per l’identificazione a lungo termine dell’individuo. Si tratta di dati fondamentali per conservare la specie, che offrono una visione approfondita della loro vita, sui ritmi di attività, l’utilizzo dell’habitat e le migrazioni stagionali verso la costa, senza creare eccessivo disturbo all’animale. I campioni biologici analizzati in laboratorio forniscono invece approfondimenti su genetica, inquinamento, dieta, età, livelli di stress, malattie e altro ancora. La ricerca sugli orsi polari è uno strano mix tra momenti di euforia e scoperta insieme a lunghi periodi di attesa e fatica.
Capire come vivono gli orsi polari in un ambiente così duro è stata una delle prime motivazioni per le ricerche di Andy Derocher. Quello che svolge con il suo team aiuta a comprendere meglio il comportamento e l’ecologia degli orsi polari. Obiettivo finale è approfondire questi aspetti e mitigare le minacce che devono affrontare questi animali a causa del cambiamento climatico e dell’inquinamento. La ricerca e il monitoraggio sono quindi fondamentali per garantire un futuro a questa incredibile specie.
Il WWF ha deciso di raccontare le storie di alcuni biologi e ricercatori che lavorano ogni giorno insieme al WWF proprio per regalare un futuro a queste specie iconiche, un lavoro e un impegno che non possiamo dare per scontato.
Ognuno di noi può fare la sua parte per aiutare il WWF a portare avanti il lavoro dei ricercatori e questi essenziali progetti a tutela delle specie. Quest’anno, aderendo alla campagna “A Natale mettici il cuore”, possiamo decidere di non limitarci a mettere un like o un cuore alle foto di animali sui social, ma di regalarci o regalare l’adozione simbolica di una tigre, un orso polare, un elefante o di un’altra specie che amiamo e dare il nostro contributo per proteggere la natura insieme agli eroi sul campo.
Accanto al WWF Italia in questa campagna, disegnata e realizzata in collaborazione con Accenture Interactive, la digital agency dell’omonima società di consulenza, quest’anno c’è RDS 100% Grandi Successi, che come radio partner della campagna ha realizzato un progetto di comunicazione promozionale su tutti suoi canali e su RDS Next, l’innovativa social radio per la generazione contemporanea dei millennials e la generazione Z.