Tumore del polmone e della tiroide: selpercatinib migliora la qualità della vita dei pazienti secondo i risultati di uno studio
Due analisi sugli outcome riportati dai pazienti (PRO) arruolati nello studio LIBRETTO-001 (noto in precedenza con la sigla LOXO-292) dimostrano che il trattamento con selpercatinib migliora la qualità di vita dei pazienti con tumore del polmone non a piccole cellule e con carcinoma midollare della tiroide, con fusioni di RET. I risultati di tali analisi sono stati presentati recentemente al congresso virtuale della European Society for Medical Oncology (ESMO).
Selpercatinib e lo studio LIBRETTO-001
Selpercatinib è un inibitore orale e selettivo in fase di sviluppo clinico per i tumori che presentano alterazioni del proto-oncogene RET (REarranged during Transfection).
Il farmaco ha dimostrato di esercitare una robusta e duratura attività antitumorale nei pazienti con tumore del polmone non a piccole cellule e nel tumore midollare della tiroide RET-mutati.
Nell’ambito dello studio registrativo LIBRETTO-001, che è tuttora in corso, i pazienti sono stati trattati con selpercatinib per via orale due volte al giorno in cicli di 28 giorni. Gli esiti riferiti dai pazienti (PRO) erano un endpoint esplorativo dello studio e al congresso europeo sono stati illustrati i risultati di un’analisi ad interim effettuata nel dicembre 2019.
Selepercatinib e i PRO nel tumore del polmone
I pazienti con tumore del polmone non a piccole cellule arruolati nello studio LIBRETTO-001 hanno completato il questionario QLQ-C30 (European Organization for the Research and Treatment of Cancer Quality of Life Questionnaire) per la valutazione della qualità di vita prima di iniziare il trattamento con selpercatinib e, successivamente, circa ogni 8 settimane. Una differenza clinicamente significativa (CMD) del punteggio del QLQ-C30 era definita come una variazione di 10 punti rispetto al basale. I risultati sono stati riportati in modo descrittivo per ogni ciclo e come cambiamento medio rispetto al basale; ogni paziente è stato definito “migliorato” o “peggiorato” a ogni visita ogni qualvolta veniva riscontrata una CMD rispetto al valore basale.
In totale, 184 pazienti hanno completato una valutazione al basale e l’aderenza è stata superiore all’85% a ogni visita successiva programmata.
Al basale, il punteggio relativo alla componente fisica, emotiva, cognitiva e sociale era > 70 punti, mentre quello medio complessivo relativo allo stato di salute era pari a 61,5.
I sintomi che al basale avevano punteggi più alti (e quindi peggiori) erano la stanchezza (37,9,) e l’insonnia (28,1). I punteggi medi post-basale delle sottoscale del QLQ-C30 hanno raggiunto la CMD in più del 30% dei pazienti nel caso del funzionamento fisico e in più del 45% nel caso dello stato di salute globale e dell’affaticamento (tabella).
La quota di pazienti che ha raggiunto una CMD, concludono gli autori, suggerisce che vi è un sottogruppo di pazienti con carcinoma del polmone non a piccole cellule che potrebbe ottenere un miglioramento di alcuni PRO durante la terapia con selpercatinib.
Selepercatinib e i PRO nel tumore della tiroide
Un’ulteriore analisi ad interim dei PRO dello studio LIBRETTO-001, presentata al meeting ESMO, ha valutato i risultati relativi alla diarrea, un evento avverso comune legato alla malattia, nei pazienti con carcinoma midollare della tiroide RET-mutato trattati con selpercatinib.
In quest’analisi, i pazienti hanno completato il questionario QLQ-C30 per la valutazione della qualità della vita e il questionario mSTIDAT (Systemic Therapy-Induced Diarrhea Assessment Tool) per la valutazione della diarrea, prima di iniziare il trattamento con selpercatinib e approssimativamente ogni 8 settimane fino alla fine dello studio.
I dati del questionario QLQ-C30 erano disponibili per 192 pazienti e quelli del questionario mSTIDAT per 123. L’aderenza è stata superiore all’85% a ogni visita programmata.
Il punteggio medio del QLC-C30 relativo alla diarrea era pari a 40,1 al basale ed è sceso di -23,2, -27,3,-27,9, -26,5 e -25,6 punti, rispettivamente, alla valutazione dei cicli 3, 5, 7, 9 e 11.
Al basale, utilizzando il questionario mSTIDAT, l’80,5% dei pazienti aveva riferito di presentare diarrea, nella maggior parte dei casi di entità moderata o grave (48,5% e 25,3%, rispettivamente). Il 53,2% dei pazienti che avevano la diarrea all’inizio dello studio (42 su 79) ha riferito di non presentare più tale sintomo dopo il terzo ciclo di terapia, mentre dei 37 soggetti (il 46,8%) che hanno continuato a riportare di avere la diarrea, il 70,3% (26 su 37) lo ha riferito come di gravità minima.
Inoltre, più dell’80% dei pazienti che aveva la diarrea all’inizio dello studio ha segnalato di aver ottenuto una riduzione del disturbo a seguito del trattamento con selpercatinib.
Fonti:
Minchom AR, et al. Exploratory patient-reported outcomes (PROs) among patientswith RET-fusion non-small cell lung cancer (NSCLC) in LIBRETTO-001: A phase I/II trial of selpercatinib. Annals of Oncology (2020) 31 (suppl_4): S754-S840. 10.1016/annonc/annonc283. Link
Wirth LJ, et al. Exploratory patient-reported outcomes among patients with RET-mutant medullary thyroid cancer in LIBRETTO-001: A phase I/II trial of selpercatinib (LOXO-292). Annals of Oncology (2020) 31 (suppl_4): S1026-S1033. 10.1016/annonc/annonc293. Link