Certolizumab pegol (CZP) in pazienti affetti da spondiloartrite assiale riduce in 96 settimane il tasso di recidive di uveite anteriore acute
Un trattamento a base di certolizumab pegol (CZP), utilizzato in pazienti affetti da spondiloartrite assiale (axSpA, radiografica o non radiografica) è in grado di ridurre drasticamente, in 96 settimane, il tasso di recidive di uveite anteriore acute rispetto alle condizioni precedenti l’inizio del trattamento. Queste le conclusioni positive derivanti da un’analisi dello studio C-VIEW, presentato nel corso del congresso annuale ACR, che suffragano l’impiego di questo farmaco anti-TNF per il trattamento di pazienti con axSpA e una storia di uveite anteriore ricorrente.
I presupposti e gli obiettivi dello studio
L’uveite anteriore acuta (AAU) rappresenta la manifestazione extra-articolare di più frequente riscontro nei pazienti affetti da axSpA, essendo in grado di coinvolgere fino al 40% dei pazienti affetti da malattia reumatologica.
Più in dettaglio, l’AAU è definita come l’infiammazione acuta, di natura non infettiva, del tratto anteriore dell’uvea e delle strutture ad essa adiacenti. I sintomi di AAU più comuni sono rappresentati da visione offuscata, fotofobia e dolore con i pazienti sieropositivi per la presenza dell’antigene HLA-B27 che si caratterizzano per il maggior rischio di andare incontro ad episodi ripetuti di AAU.
In letteratura è già noto che i farmaci anti-TNF sono in grado di ridurre l’incidenza di recidive di AAU in pazienti con r-axSpA (spondilite anchilosante). Fino ad ora, però, pochi studi si erano focalizzati sui pazienti di tutto lo spettro dell’axSpA (forme radiografiche e non radiografiche).
Su questi presupposti è stato concepito C-VIEW, un trial di fase 4, prospettico e “in aperto” che ha studiato l’impatto di CZP sulla frequenza di recidive di AAU in pazienti HLA-B27+ con axSpA attiva e frequentemente soggetti a recidive di uveite (fig.1).
Disegno e outcome
I soggetti inclusi nel trial erano pazienti di età superiore ai 18 anno, con insorgenza di axSpa in età adulta e una durata dei sintomi pari o superiore a 3 mesi.
L’axSpa attiva era definita da un punteggio BASDAI e da un punteggio relativo al dolore spinale pari o superiore a 4 in entrambi i casi.
Altri criteri di inclusione nel trial erano dati dalla sieropositività all’antigene HLA-B27, ad una storia documentata di almeno 2 recidive di AAU (almeno una nei 12 mesi precedenti l’avvio dello studio) e da una risposta insoddisfacente o da controindicazione ad almeno 2 FANS.
L’analisi primaria di efficacia ha messo a confronto il tasso di eventi di AAU nei 2 anni precedenti l’inizio del trattamento con CZP con quanto osservato nel corso delle 96 settimane di trattamento, previo aggiustamento dei dati per la differenza di durata temporale di ciascun periodo.
Le variabili secondarie di efficacia considerate nel corso dello studio sono state la risposta ASAS20/40 e l’attività di malattia, valutate mediante l’indice ASDAS.
Su 115 pazienti inizialmente reclutati, 89 hanno iniziato il trattamento con CZP e 83 l’hanno completato a 96 settimane.
Risultati
Numero e incidenza di recidive di AAU
La percentuale di pazienti che ha sperimentato, rispettivamente, almeno uno o due episodi di AAU si è ridotta dal 100% e 59,6% (stime precedenti l’inizio del trattamento) al 20,2% e 11,2% durante la fase di trattamento (fig.2 A).
L’analisi primaria di efficacia ha documentato una drastica riduzione (-82%) del tasso di eventi di AAU durante la fase di trattamento con CZP rispetto a quella precedente l’inizio del trattamento con il farmaco anti-TNF [RR=0,18; IC95%= 0,12-0,28; p<0,001] (fig.2 B).
Inoltre, il tasso di eventi di AAU per 100 pazienti-anno è passato da 97,5 (IC95%= 83,2-113,5) a 17,7 (IC95%=11,7-25,5) nel corso delle 96 settimane di trattamento (fig.2 C).
Da ultimo, l’analisi per sottogruppi, che ha analizzato il tasso di recidive di AAU previa stratificazione dei pazienti per tipologia di axSpA, età e genere di appartenenza, ha sostanzialmente confermato quanto osservato nell’analisi primaria di efficacia (fig.3).
Outcome secondari
Dai risultati ottenuti, si è evidenziato un miglioramento sostanziale dell’attività di malattia legata all’axSpA nel corso delle 96 settimane di trattamento, come evidenziato dalle percentuale di pazienti con risposte ASAS20/40 e ASAS-PR (remissione parziale) e dalla percentuali di pazienti con risposta ASDAS (fig.4).
Riassumendo
In conclusione, i risultati di C-VIEW hanno mostrato che il trattamento con CZP nel corso delle 96 settimane previste dal protocollo del trial hanno indotto una riduzione significativa, pari all’82%, del tasso di recidive di AAU rispetto a quanto osservato nella fase precedente l’inizio del trattamento. Inoltre, il trattamento con il farmaco anti-TNF ha indotto miglioramenti significativi dell’attività di malattia legata all’axSpa, indipendentemente dalla forma, dall’età e dal sesso.
Questi dati, pertanto, suffragano l’impiego di CZP nel trattamento dei pazienti con axSpA e storia di episodi di AAU frequenti.
Bibliografia
van der Horst-Bruinsma I et al. Reduction of Anterior Uveitis Flares in Patients with Axial Spondyloarthritis During Certolizumab Pegol Treatment: 96-Week Results from the C-VIEW Study. ACR2020; Abs. 0881