Industria farmaceutica, AstraZeneca cede a Grünenthal i diritti europei di Crestor: operazione da 350 milioni di dollari
Non c’è spazio per i sentimentalismi in AstraZeneca, tutta proiettata nello sviluppo di nuovi farmaci oncologici e per le malattie respiratorie, L’azienda ha appena ceduto a Grünenthal i diritti europei di Crestor, uno dei farmaci più gloriosi della sua storia recente, un blockbuster che all’apice del successo era arrivato a fatturare 7 miliardi di dollari.
Con la scadenza del brevetto, nel 2016, le vendite si sono molto ridimensionate, $1,28 mld nel 2019. Adesso l’azienda britannica passa il testimone e Grünenthal che per averlo ha sborsato 350 milioni in cash.
In base a questo accordo, Grünenthal acquisirà i diritti esclusivi per la commercializzazione di Crestor e dei suoi secondi marchi in oltre 30 mercati europei. Entro il 2025 Grünenthal acquisirà anche la produzione e il packaging per i mercati definiti. Nel 2019, le vendite totali nei paesi per i quali sono stati acquisiti i diritti, sono state pari a 136 milioni di dollari USA (122 milioni di euro).
Questa cessione fa parte della strategia di esternalizzazione in corso di AstraZeneca, che l’ha vista spogliarsi di prodotti più vecchi o non core. La decisione di concentrarsi sull’oncologia ha dato i suoi frutti con il successo di Tagrisso, Imfinzi e Lynparza.
Rosuvastatina è una delle statine più prescritte in Europa ed è indicata per il trattamento della dislipidemia, dell’ipercolesterolemia e per la prevenzione di eventi cardiovascolari.
Quella annunciata oggi si inserisce nella serie di acquisizioni e di partnership che Grünenthal ha stipulato negli ultimi anni, tra cui l’acquisizione di diritti europei su Nexium, i diritti globali (esclusi Stati Uniti e Giappone) su Vimovo, i diritti globali su Qutenza e i diritti globali (esclusi Giappone) su Zomig. Dal 2016., la società tedesca ha firmato accordi per un valore totale di oltre $1,7 miliardi.