Covid, Calenda: “Governo debole, da ministro avrei chiuso tutto da tempo. Italia impreparata, ecco spiegato l’alto numero di morti”
“C’e’ indubbiamente un’incertezza della politica, un modo di procedere molto tentennante. Sulla decisione di adottare misure piu’ strette penso abbiano pesato le decisioni della Merkel, e’ come se il Governo non avesse la forza e l’autorevolezza per esprimere una linea e tenerla con fermezza e chiarezza. È una delle ragioni insieme all’impreparazione per cui oggi l’Italia e’ il Paese piu’ colpito a livello di morti rispetto ai malati, 3,5% contro una media europea del 2,2% dell’1,5% in Germania, peggio di noi ci sono solo Peru’ e Belgio. Anche a livello economico siamo tra i Paesi che hanno perso di piu’ in assoluto: insomma, siamo tra i Paesi che hanno fatto peggio in generale, a causa dello Stato che non funziona: e non funziona non per colpa di questo Governo, che comunque non ha saputo affrontare con capacita’ amministrativa questa pandemia”. Lo ha detto il leader di Azione e candidato sindaco di Roma, Carlo Calenda, intervenendo durante la trasmissione Tagada’, in onda su La7.
“Se da ministro avrei chiuso tutto a Natale? Io avrei chiuso molto prima, ovvero quando i focolai avevano colpito le grandi citta’. A quel punto andava fatto un lockdown sulle grandi citta’- ha sottolineato Calenda- Io non ho mai commentato i dpcm perche’ li reputo istruzioni in tempo di guerra che vanno semplicemente osservate, quello che avrei fatto da maggio in poi pero’, come avevamo detto a Speranza, e’ dire Regione per Regione cosa bosognava fare, chiamando ogni settimana le Regioni al tavolo per analizzare le mancanze su terapie intensive, tracciamento e tamponi”.
Invece, ha proseguito il leader di Azione come riferisce la Dire (www.dire.it), “in quel periodo e’ come se fossimo andati tutti in vacanza, che ci sta per gli italiani ma non ci puo’ stare per il Governo e per il ministro della Sanita’. Se quel lavoro fosse stato fatto nel periodo in cui il virus si era ‘addormentato’ avremmo avuto la possibilita’ di mettergli grande pressione, ma non ricordo conferenze stampa di Speranza numeri alla mano dicendo chiaramente alle Regioni cosa stavano facendo e cosa no: sono state fatte solo con la seconda ondata, assumendo pero’ a quel punto la forma di scaricabarile”.