I pastai di Unione Italiana Food hanno ideato il big match: 8 ricette di pasta per Natale e una playlist musicale dal sound natalizio diverso ma autentico
Quello del 2020 sarà un Natale diverso, tristemente segnato dall’emergenza sanitaria globale. Lo abbiamo sentito ripetere spesso nelle ultime settimane: trascorreremo le feste tra le mura domestiche, da soli o con la famiglia ristretta, e avranno un “suono diverso”, forse in tonalità minore. Eppure, qualunque siano i limiti al movimento e alla possibilità di condividere la tavola, non si potrà rinunciare agli ingredienti che rendono questa festività una ricorrenza speciale e suggestiva: le ricette tipiche della tradizione con la pasta, immancabile protagonista delle feste, e la musica, sottofondo ideale durante i preparativi o mentre si cucina. Se la pasta è infatti la regina delle nostre tavole a Natale, la musica con i suoi classici intramontabili è l’ingrediente in più per un risultato dal coinvolgimento garantito. Per chi sa guardare il bicchiere mezzo pieno, sarà una festa ritrovata, un ritorno all’essenziale nelle mura domestiche in compagnia di un piatto di pasta al sound della hit preferita.
Secondo elaborazioni di Unione Italiana Food su dati IRI e Nielsen, quest’anno gli acquisti di pasta nel retail dovrebbero compensare il calo del fuoricasa: tra la Vigilia di Natale e il 6 gennaio, gli italiani porteranno in tavola ben 70 milioni di kg di pasta, il 20% in più rispetto al 2019, confermando così l’elevato valore di servizio di un alimento buono, sano, pratico e sostenibile, perfetto per nutrirci e scaldare il cuore anche in tempi difficili.
I pastai di Unione Italiana Food con l’aiuto dello Chef Simone Rugiati e del critico enogastronomico e speaker radiofonico Federico Quaranta, hanno ideato il big match: 8 ricette di pasta e una playlist musicale dal sound natalizio diverso, ma comunque autentico, come lo “Spaghettone con crema di riso allo zafferano, pepe serawak, pancetta affumicata” e la colonna sonora di Lucio Dalla “L’anno che verrà” e Frank Sinatra “Have yourself a Merry Little Christmas” oppure la “Mezzamanica di farro cacio pepe e crusca” con “Historia de un amor” dei Guadalupe Pineda o “Mary’s boy child” di Harry Belafonte (vd. Focus 1). Perché anche a Natale, la pasta suona bene.
Quale momento migliore per mettere in pratica, quindi, tutto quello che abbiamo imparato sulla pasta in questi ultimi mesi? L’invito dei pastai è di cimentarsi a Natale in cucina, con la pasta protagonista, con ricette che coinvolgono i 5 sensi all’insegna della tradizione tipica delle feste. Con uno sguardo all’innovazione, al recupero e all’anti spreco, per raccontare la versatilità della pasta e la voglia di sperimentare ai fornelli che gli italiani hanno dimostrato in questi mesi. Se infatti, in Italia l’amore per la pasta è solida tradizione – la mangiano tutti (98%) con 23,1 kg procapite annui – una ricerca Doxa/Unione Italiana Food rivela che, durante il lockdown, il 39% degli italiani ha preparato ricette più elaborate, il 34% degli italiani ha preparato ricette della tradizione e di famiglia, il 32% ha sperimentato “nuove ricette e nuovi metodi di cottura”.
INNOVAZIONE, RECUPERO E ANTISPRECO: LE RICETTE NATALIZIE DELLO CHEF SIMONE RUGIATI
Ricette della tradizione a base di pesce, come vuole la cena di magro della vigilia, o con carne per il pranzo di Natale, rivisitate in chiave contemporanea ma sempre fedeli agli ingredienti originali mediterranei. Dai Paccheri alla ventresca e fave, alle Rotelle su due ruote con ricotta vaccina, basilico e pomodori ciliegino, fino ai Paccheri ripieni di maiale e caprino, e agli Spaghetti al “Pesce Perso”, l’ispirazione natalizia delle ricette a cura dello Chef Simone Rugiati è la Dieta Mediterranea (vd. Focus 1). E il 21 dicembre alle ore 12:30, in una diretta social, lo Chef realizzerà in una IG Live il Fusillone fluo con gambero in 3 vesti, invitando food blogger e pasta lover a condividere sui social le migliori ricette, con dirette live e selfie dei propri “Christmas pasta moment” con gli hashtag #pastasuonabene e #welovepasta. L’invito a preparare un piatto di pasta con il sottofondo natalizio vale anche per chi lo trascorrerà in solitudine. Perché rinunciare all’atmosfera delle feste e ad un piatto di pasta a suon di musica che aiuta a sentirsi meno soli?
FEDERICO QUARANTA: “CIBO E MUSICA? UNA TENDENZA ANCHE NELLE CUCINE STELLATE”
La musica è un rito che non manca in nessuna cultura, presente o passata, e il valore che ricopre riguarda la sfera emotiva. Papageno nel “Flauto Magico” di Mozart, diceva “credo che la musica possa dare a tutti una sospensione dalla distruttività, dal conflitto, diventando una seconda culla in cui potersi lasciare andare”. E questo vale ancor più a Natale. La musica ha la capacità di modulare l’umore… e la percezione del cibo al palato. Secondo una ricerca condotta da Charles Spence, docente di Psicologia sperimentale a Oxford e autore del libro ”Gastrophysics: the new science of eating”, il cibo non si gusta solo tramite la bocca ma attraverso tutti e cinque i sensi, e la giusta melodia è in grado di modificare la percezione del dolce e del salato. “Il rapporto tra cibo e musica e gli effetti che i suoni hanno sul gusto non sono materia nuova per la scienza – commenta il critico enogastronomico e speaker radiofonico Federico Quaranta, autore della playlist musicale “Pasta suona bene” -. Secondo una ricerca condotta qualche anno fa dagli scienziati della McGill University di Montreal, ascoltare musica attiva aree del cervello comunemente associate alla ricompensa, esattamente come accade con il cibo. Non è un caso se ci piace il sottofondo musicale quando mangiamo, al ristorante come a casa. Questa tendenza ha conquistato anche le cucine stellate in cui si ascolta musica come ispirazione durante la preparazione del piatto”.
A Natale questa regola non può essere da meno. Da un grande classico come “Christmas night in Harlem” di Louis Armstrong a “Jingle Bell Rock” nella versione di Achille Lauro e Annalisa, la sua playlist include anche alcuni masterpiece insospettabili che con il Natale e la pasta suonano benissimo, come “Strange kind of woman” dei Deep Purple o “Dance me to the end of Love” di Leonard Cohen. La playlist “Pasta suona bene” a cura di Federico Quaranta è disponibile su Spotify.